terzo giorno di guerra

Kiev, combattimenti casa per casa. Zelensky: “Difendete la città”

Il presidente rifiuta l’aiuto degli Usa a lasciare il Paese e risponde: “Mi servono munizioni, non un passaggio”. Le banche temono lo stop allo “Swift”

Kiev, combattimenti casa per casa. Zelensky: “Difendete la città”

“Un nuovo giorno in prima linea diplomatica è iniziato con una conversazione con Emmanuel Macron. Armi ed equipaggiamenti da parte dei nostri partner stanno arrivando in Ucraina. La coalizione contro la guerra sta funzionando!".

È iniziato con questo tweet il terzo giorno di scontri in Ucraina. A postarlo è stato il presidente, Volodymyr Zelensky, che ha rifiutato l’offerta degli Stati Uniti di lasciare il Paese per un luogo più sicuro. Il leader è rimasto nella capitale, sotto assedio, e dove gli abitanti si sono rifugiati in cantine e metropolitana per sfuggire alle esplosioni.

 

I combattimenti strada per strada

Kiev resiste e il presidente Zelensky esorta la popolazione a non deporre le armi. Combattimenti sono stati segnalati sulla via della Vittoria, che rappresenta una delle principali arterie della città. Oltre 50 esplosioni e colpi di mitragliatrice nelle aree di Shulyavka e vicino allo zoo. Nel frattempo l’esercito russo è alle porte, a meno di 9 km, dopo aver preso il controllo dell’aeroporto. Mosca ha anche fatto sapere di aver preso di mira infrastrutture militari ucraine con missili da crociera.

 

Evacuazioni e deboli prove di dialogo

Mentre si combatte, però, non è stata del tutto chiusa la porta del dialogo: Zelensky si è detto pronto a parlare di un “cessate il fuoco”, ma non a Minsk. Intanto aumenta il numero di persone in fuga, che tenta di raggiungere le frontiere, soprattutto della vicina Polonia, da dove imbarcarsi su un aereo per l’Europa. Secondo l’Onu circa 100.000 ucraini hanno lasciato le proprie abitazioni. Nei giorni successivi all'invasione sono stati segnalati pesanti ingorghi sulle strade in direzione ovest con migliaia di persone che hanno continuato a lasciare Kiev e le principali città del Paese.

 

La posizione della Cina 

Mentre il Consiglio di sicurezza ucraino afferma che si sta “fermando l’orda nel miglior modo possibile”, ma Cina prende posizione. Il ministero degli Esteri, Wang Yi, ha parlato al telefono con l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, con la ministra degli Esteri britannica Liz Truss e con Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico di Macron, spiegando che rispetto e salvaguardia di sovranità e integrità territoriale "valgono anche per l'Ucraina”. Gli altri punti fermi di Pechino sono "le legittime richieste di sicurezza della Russia", la moderazione contro l'escalation, la soluzione diplomatica (sì a colloqui Ucraina-Russia) e un no alle risoluzioni 'leggere' Onu sull'uso di forza e sanzioni ai sensi del Capitolo VII.

 

I dubbi sul blocco dello Swift

Intanto è stato approvato un secondo pacchetto di sanzioni, ma che non prevede (ancora) l’esclusione della Russia dal sistema Swift, ossia il codice che contraddistingue tutte le transazioni bancarie e i trasferimenti internazionali di denaro. Se imprese e banche russe fossero bloccate, infatti, potrebbero esserci conseguenze pesanti anche per l’Occidente, in particolare per chi è creditore nei confronti di soggetti russi e che dunque non si vedrebbe pagare liquidare il credito vantato. Alcune delle maggiori banche di Wall Street hanno quindi sconsigliato la mossa, che pure non è del tutto stata messa da parte.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA