Le trattative

Russia-Ucraina, terminati i negoziati. Le richieste di Mosca e Kiev

Le delegazioni tornano in patria per consultazioni. Quinto giorno di bombardamenti. Telefonata Putin-Macron. Dall’Italia sì agli aiuti militari all’Ucraina

Russia-Ucraina, terminati i negoziati. Le richieste di Mosca e Kiev

I negoziati sono durati dalle 11 del mattino fino alle 5 del pomeriggio. Sei ore in cui la delegazione ucraina e quella russa si sono sedute attorno allo stesso tavolo nella regione del Gomel, in una località al confine tra Ucraina e Bielorussia. Un secondo round di colloqui sarebbe nei programmi delle due delegazioni che stanno rientrando in patria per le consultazioni con i leader. Mosca sembra aprire ad “un terreno comune” ma chiede il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e la neutralità dell’Ucraina. Kiev, invece, richiede l’immediato ‘cessate il fuoco’ e il ritiro delle truppe russe dal proprio territorio.

 

Alla testa ella delegazione di Kiev il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, fedelissimo del presidente Zelensky, a capo di quella russa Vladimir Medinsky, consigliere di Putin ed ex ministro della Cultura, considerato un ‘falco’ nell’entourage del numero uno del Cremlino. La notizia che ha fatto il giro del mondo è anche quella della presenza all’incontro di Roman Abramovich. Il patron del Chelsea e noto oligarca, amico di Putin, sarebbe stato chiamato a partecipare alla trattativa dal governo ucraino.

 

Siamo al quinto giorno della guerra scatenata da Putin. Il primo contatto diretto tra le delegazioni dei due Paesi non ha fermato i bombardamenti russi in molte città ucraine. Mentre la resistenza militare e civile non si arrende all’avanzata dei carri armati mandati dall’autocrate cresciuto nel Kgb. Secondo fonti del Pentagono la Russia non ha ancora il predominio aereo. I bombardamenti più duri ci sarebbero stati a Kharkiv, la seconda città del Paese dopo la capitale. Ma dopo le durissime sanzioni economiche comminate da Stati Uniti ed Unione Europea, l’economia e la finanza russe sono sull’orlo di un collasso: la borsa di Mosca è chiusa, il rublo crolla e la Banca Centrale russa alza i tassi di interesse per sollevare le sorti della moneta nazionale, mentre le sue riserve sono state bloccate.

 

Intanto, oggi, telefonata tra Vladimir Putin e il capo dell’Eliseo e presidente di turno al Consiglio europeo, Emmanuel Macron. Il presidente russo si sarebbe impegnato a risparmiare i civili e a tenersi in contatto nei prossimi giorni per evitare l’aggravarsi della situazione. La telefonata è stata fatta dal presidente francese “su richiesta di Zelenski, e tenendo conto della situazione umanitaria”. Nel frattempo a New York è la giornata della riunione di emergenza dell’Assemblea generale dell’Onu, iniziata con un minuto di silenzio. I delegati dei 193 Paesi che siedono al Palazzo di Vetro tra oggi e domani dovrebbero votare la risoluzione contro l’aggressione di Mosca all’Ucraina contando sul raggiungimento della maggioranza. Nel Consiglio di Sicurezza era arrivato il veto di Russia, Cina, Emirati Arabi e India. “Non è mai troppo tardi”, ha dichiarato il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “per impegnarsi in negoziati in buona fede per affrontare pacificamente le questioni. Mi auguro che i colloqui tra le delegazioni ucraine e russe producano non solo un arresto immediato dei combattimenti, ma anche un percorso verso una soluzione diplomatica. Le Nazioni Unite sono pronte a sostenere tali sforzi. La guerra non è la risposta”.

 

Quanto alla politica interna ricordiamo che nel pomeriggio si è riunito il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto legge per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino, attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative di Kiev. Si tratta in realtà di un decreto che sarà poi ulteriormente dettagliato da un provvedimento del ministero della Difesa. Ricordiamo anche che fino a ieri la Lega di Matteo Salvini si era smarcata dalla possibilità di inviare aiuti militare all’Ucraina, posizione rientrata oggi con l’unanimità raggiunta in Cdm. Via libera anche alla diversificazione energetica. Il ministro Patuanelli ha parlato dell’“urgenza di un Recovery europeo sull’energia”.

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