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Nucleare, chi sono i generali russi che possono premere il bottone

I due uomini di Putin che possono autorizzare il lancio di testate atomiche. Lavrov, “Terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante. Le armi Usa

Nucleare, chi sono i generali russi che possono premere il bottone

L’allarme era arrivato qualche ora fa dall’Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che ha espresso i propri timori per un’evoluzione ancor più grave della guerra in Ucraina. Il rischio paventato riguarda il fatto che le forze armate russe sono vicine alla più grande centrale nucleare dell’Ucraina, quella di Zaporizhzhia.

Ad alimentare allarme sono state anche le parole del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, secondo cui "la terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante".

In una intervista rilasciata all'emittente panaraba Al-Jazeera, Lavrov ha citato una dichiarazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in cui quest'ultimo ha affermato che "l'alternativa alle sanzioni è la guerra mondiale", precisando: "Siamo pronti per un secondo round di negoziati, ma la parte ucraina sta procrastinando su ordine Usa", ha aggiunto Lavrov. Sempre il responsabile degli Esteri del Cremlino ha aggiunto che ha terza guerra mondiale “sarebbe nucleare e devastante”.

Ma chi potrebbe dare il via al lancio di ordigni atomici?

 

I due generali che possono premere “il pulsante”

Non c’è solo il presidente russo, Vladimir Putin, a poter dare il potenziale “via” al lancio di testate atomiche. Accanto al suo nome vanno aggiunti quelli dei due generali che rivestono maggiore potere in Russo. Si tratta di Sergei Shoigu e Valery Gerasimov e sono rispettivamente il ministro della Difesa russo e capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe.

Proprio con loro si è riunito Putin qualche giorno fa, per poi dichiarare: "I leader dei Paesi principali della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese, quindi ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere le forze di deterrenza in stato di regime speciale di allerta".

A sbloccare i codici di lancio, dunque, sarebbero proprio i due generali, su ordine di Putin, seguendo una procedura a tre adottata anche ai tempi dell'Unione Sovietica.

 

C’è un reale rischio?

Eppure, a osservare le loro facce, sembrerebbe che persino i due alti rappresentanti militari siano rimasti stupiti all’annuncio del capo del Cremlino di voler allertare il sistema di difesa nucleare russo, pochi giorni fa. Le espressioni del generale dell'esercito Gerasimov e del ministro della Difesa Shoygu erano state riprese mentre il presidente russo parlava ufficialmente. Come riferisce Libero, Max Bergmann, un ex funzionario del Dipartimento di Stato, ha definito il discorso di Putin prevedibile, ma pericoloso. "Le cose potrebbero andare fuori controllo", ha avvertito.

 

Come può reagire l’occidente

Intanto c’è chi si interroga su come potrebbe reagire (e difendersi) l’Occidente in caso di reale minaccia nucleare da parte di Mosca. Secondo gli esperti l’arma principale, da un punto di vista strettamente militare, sarebbe il sistema di difesa missilistica balistica Aegis, che tenterebbe di far esplodere un’eventuale testata atomica russa dal cielo. È montato su navi da guerra statunitensi che hanno sede in Spagna. L'equivalente terrestre del sistema, l'Aegis Ashore, che si trova in Romania.

Se è vero che la Russia ha aumentato in modo significativo il numero di lanci di prova di armi atomiche nel corso degli ultimi mesi, a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il Regno Unito, una cui fonte militare anonima ha definito le parole di Putin “un tentativo di deterrenza”.

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