la guerra di Putin

Ucraina, oggi nuovi corridoi umanitari. I negoziati e la black list

Entra in gioco anche la Cina, incaricata di trattare con la Russia. Macron incontra Scholz. Giovedì vertice Ue e incontro tra Sergej Lavrov e Dmytro Kuleba

Ucraina, oggi nuovi corridoi umanitari. I negoziati e la black list

Dalle 8 di stamattina sono aperti nuovi corridoi umanitari, con l’accordo di Mosca, per consentire l’evacuazione di civili. Si tratta del risultato maggiore ottenuto finora nel terzo round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina, che si sono svolti ieri nella regione di Brest, in Bielorussia. "Ci sono piccole novità positive", ha riferito infatti Mikhailo Podolyak, consigliere e portavoce di Zelensky. "Sono proseguite intense consultazioni sulle proposte politiche, insieme a un cessate il fuoco e garanzie di sicurezza" ha aggiunto. Dal canto suo il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha detto che "le nostre aspettative dai negoziati non sono state soddisfatte. Speriamo che la prossima volta saremo in grado di fare un passo in avanti più significativo".

Per giovedì è atteso, invece, il faccia a faccia tra i rispettivi ministri degli Esteri di Mosca e Kiev, in Turchia e grazie alla mediazione del presidente turco, Erdogan.

Ma anche l’Europa prosegue i suoi sforzi.

 

Il “cessate il fuoco” che scontenta Washington

Mentre la tregua è scattata alle 8 ora italia, il Pentagono ritiene "che i russi non abbiano compiuto nessun progresso significativo da giorni", come chiarito dal portavoce, John Kirby. I russi "continuano la loro avanzata nel sud, con il controllo di piccolo centri, mentre nel nord non hanno conquistato né Kiev né Kharkiv", ha detto ancora. Quanto a Mariupol, "è circondata" dalle forze di Mosca ma "non ancora presa", ha sottolineato. Parlando del "grande convoglio" avvistato fuori da Kiev Kirby ha spiegato che si trattava probabilmente di "rifornimenti" e non di veicoli armati.

Intanto nuovo colloquio in videoconferenza, nelle scorse ore, tra il presidente Usa, Joe Biden, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier britannico, Boris Johnson. Oggi, invece, il capo dell’Eliseo avrà una conversazione telefonica con il presidente cinese Xi Jinping sulla situazione in Ucraina. Giovedì ci sarà invece un vertice dei leader europei in Francia, mentre da Mosca è arrivata una “lista nera” di Paesi “ostili”, tra i quali c’è anche l’Italia.

 

La “lista nera” dei paesi “ostili” a Mosca

Nell’elenco sono stati inseriti tutti gli Stati che hanno applicato o si sono adeguati alle sanzioni contro Mosca e le aziende russe. Come riferisce la Tass, la lista comprende tra gli altri i Paesi Ue, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Ci sono anche Italia, Albania, Andorra, Islanda, Canada, Liechtenstein, Micronesia, Monaco, Norvegia, San Marino, Macedonia del Nord, Singapore, Taiwan e Montenegro. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.

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