
La 14esima giornata di conflitto in Ucraina si apre con una notizia positiva e una negativa. La prima riguarda la nuova concessione, da parte di Mosca, di corridoi umanitari per consentire le evacuazioni di diverse città dell’Ucraina, iniziata alle 7.30.
D’altra parte, però, preoccupa la presa di posizione di due Paesi leader in Medio Oriente, come Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti, che hanno rifiutato la telefonata del presidente statunitense, Joe Biden.
Il “No” di Arabia e UAE
A rivelare lo “strappo” dei due Paesi arabi è stato il Wall Street Journal, secondo il quale il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan degli Emirati Arabi Uniti avrebbero entrambi rifiutato di parlare con il presidente degli Stati Uniti. Sarebbe fallito, dunque, il tentativo di trovare nuovi alleati in chiave anti-Putin in Medio oriente. Un altro scopo sarebbe quello di estendere la platea di nuovi fornitori di petrolio, in alternativa al gas russo, per contenere i prezzi del greggio stesso, che stano subendo un’impennata. Secondo il quotidiano finanziario americano potrebbe essere a rischio anche una visita dello stesso Joe Biden in Arabia, ipotizzata nei giorni scorsi. A pesare sarebbe il timore di nuove concessioni al nucleare iraniano che potrebbero arrivare dalla Casa Bianca e che destabilizzerebbero i precari equilibri nell’area.
Zelensky apre alla cessione di Crimea e donbass
Intanto, pur ribadendo di voler continuare a combattere, dal presidente ucraino è arrivata un’apertura alla possibile concessione dell’indipendenza (e dunque una “cessione”) di Crimea e Donbass alla Russia.
Il tutto mentre nelle ultime ore la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya sarebbe passata sotto il pieno controllo delle forze militari di Mosca, come riferito dalla Guardia nazionale russa. Circa 240 militari ucraini a guardia della centrale avrebbero deposto le armi "per tornare a casa", mentre le attività della centrale proseguono regolarmente.
Botta e risposta sui jet polacchi
Dopo ore di “giallo”, il Pentagono ha risposto negativamente alla proposta della Polonia di dare agli Stati Uniti i propri jet da combattimento MiG-29 perché siano trasferiti in Ucraina per essere usati dalle forze di Kiev. "Non crediamo che la proposta della Polonia sia sostenibile", ha spiegato il portavoce del segretario alla Difesa, John Kirby: "Semplicemente non ci è chiaro quale sia logica di tutto ciò". Una decisione di questo tipo potrebbe risollevare il morale e rafforzare le capacità dell’aviazione ucraina, pressoché inesistente, ma rischierebbe di ampliare la portata del conflitto proprio mentre si moltiplicano i tentativi di mediazione per una sospensione delle ostilità.
007 Usa: “Putin pronto a proseguire”
Mentre si moltiplicano le iniziative di boicottaggio contro Mosca, però, secondo l’intelligence Usa il capo del Cremlino non sarebbe pronto a indietreggiare: “Valutiamo che Putin si senta afflitto dal fatto che l'Occidente non gli conceda l'appropriata deferenza e percepisca questa come una guerra che non può permettersi di perdere". È quanto ha sostenuto la direttrice della National Intelligence, Avril Haines, in un'audizione al Congresso, aggiungendo: "Pensiamo sia improbabile che Putin sia frenato dagli ostacoli incontrati finora e possa invece intensificare, raddoppiare gli sforzi per ottenere il disarmo ucraino, la neutralità e impedire un'ulteriore integrazione con Usa e Nato se non ci riesce con un negoziato diplomatico", ha aggiunto.