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Usa, inflazione alle stelle. Biden: “È colpa di Putin e della Russia”

Corrono i prezzi dei carburanti. Il presidente americano chiede l’uscita di Mosca dal Wto. La risposta di Putin: “I rincari del gas non sono causa nostra”

Usa, inflazione alle stelle. Biden: “È colpa di Putin e della Russia”

Il presidente statunitense non è disposto a cedere, neppure di fronte al balzo record dell’inflazione registrato negli Usa nell’ultima settimana. La corsa dei prezzi era già in corso da diversi mesi negli Stati Uniti, ma negli ultimi giorni c’è stata impennata record. Ora Joe Biden si spinge ore ed è pronto a chiedere la fine delle normali relazioni commerciali con la Russia, aprendo la strada a un aumento dei dazi sulle importazioni dal Paese. In termini pratici significa che Washington vorrebbe far uscire Mosca dal Wto, il World Trade Organization, l’organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri.

 

Mosca fuori dai commerci mondiali?

Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, l'annuncio della revoca dei privilegi commerciali arriverà insieme al G7 e ai leader dell'Ue. La sospensione delle normali relazioni, conosciuta anche come "la clausola della nazione più favorita", di fatto equiparerà la Russia a Corea del Nord e Cuba e permetterà agli Stati Uniti d'imporre dazi significativamente più alti rispetto agli altri membri della Wto.

 

Inflazione record negli Usa: uno spettro per Biden

Il Senato americano, con 68 voti a favore e 31 contrari, ha intanto stanziato 13,6 miliardi di dollari per l’Ucraina, dando però anche il via libera al provvedimento da 1.500 miliardi di dollari che evita lo shutdown del governo. Ora Joe Biden dovrà firmare il testo, che arriva dopo i dati sull’inflazione, pubblicati dal dipartimento del Lavoro.

Mostrano un quadro molto preoccupante, con un aumento dei prezzi del 7,9 su base annuale e dello 0,8 per cento nel mese di febbraio, che per Biden sono causati dalla Russia: “Un grande contributo all’inflazione questo mese è stato dato dall’aumento dei prezzi del gas e del petrolio in conseguenza delle azioni aggressive di Putin”, ha dichiarato il capo della Casa Bianca. “Come ho detto sin dall’inizio – ha aggiunto Biden – ci saranno costi da sostenere per le dure sanzioni che stiamo imponendo in risposta alla guerra ingiustificata di Putin, ma gli americani sappiano che i costi che imponiamo a Putin e ai suoi sodali sono molto più devastanti rispetto a quelli che noi siamo chiamati a fronteggiare”.

A incidere sull’impennata dei prezzi dei carburanti è stato l’annuncio del presidente statunitense dello stop all’importazione di gas e petrolio dalla Russia. Per contenere l’inflazione è stato decido di immettere sul mercato 30 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche Usa.

 

La risposta di Putin: “Non è colpa nostra”

“I prezzi (negli Usa e in Europa, NdR) stanno aumentando, ma non è colpa nostra” ha spiegato in un discorso tv Vladimir Putin. Il presidente russo ha proseguito: “È il risultato dei loro errori di calcolo. Non ci sono motivi per incolpare noi. Stanno già cercando a tutti i costi di trovare un accordo con i paesi nei confronti dei quali loro stessi hanno imposto restrizioni illegittime – ha proseguito il capo del Cremlino – e sono pronti a fare la pace con l’Iran e firmare subito tutti i documenti con il Venezuela. Sono andati in Venezuela per negoziare con loro” ha concluso Putin.

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