donazioni e accoglienza

La maratona di solidarietà: come aiutare l’Ucraina e i profughi

Si moltiplicano le iniziative in supporto alla popolazione colpita dal conflitto. Oltre alle donazioni in denaro, si possono accogliere profughi. Ecco come

La maratona di solidarietà: come aiutare l’Ucraina e i profughi

Tra le prime a organizzare una raccolta fondi a favore della popolazione ucraina colpita dal conflitto ci sono state Croce Rossa Italiana, UNHCR e Unicef che hanno messo a disposizione un numero solidale unico (45525). Ma sono numerosissime le iniziative per aiutare chi fugge o chi non ha potuto lasciare il Paese e ieri una grande manifestazione internazionale, nelle piazze italiane e di molte città europee, organizzata dall’associazione dei sindaci europei "Eurocities". Nel nostro Paese hanno già aderito, per esempio, Milano, Firenze, Napoli, Roma e Bari, mentre all’estero sono attesi cortei a Parigi, Rotterdam, Zagabria e La Valletta.

 

Le iniziative in Italia

In prima fila nella solidarietà e aiuto concreto c’è la Caritas, sia Ambrosiana che a livello nazionale, che accoglie anche i profughi, in Ucraina e fuori, e donazioni di beni di prima necessità, poi inviati proprio nel Paese sotto attacco russo. A far partire convogli con generi alimentari, abiti e kit medici c’è anche la Chiesa Ortodossa milanese di San Nicola al Lazzaretto a Milano, che ha già spedito quintali di aiuti umanitari a bordo di 16 tir partiti dal capoluogo lombardo e ha “in programma un secondo invio per settimana prossima”, come si legge sul sito odisseaperlapace.it. A coordinare gli interventi è l’Arcivescovo Avondios Bica, che ha raccolto il sostegno anche di vip come Ana Laura Ribas, Victoria Cabello, Tommaso Zorzi e altri.

Sempre da Milano è partito anche un convoglio di aiuti con beni di prima necessità, raccolti dal Progetto Arca con Uneba, l’Unione nazionale di iniziative di assistenza sociale, mentre la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha lanciato una sottoscrizione straordinaria. Iniziative analoghe sono promosse anche dalle Misericordie della Toscana in collaborazione con il Consolato ucraino di Firenze e dall’Associazione delle donne ucraine a Verona, oltreché che da Anpas, Arci, Cittadinanzattiva, Emergenza Sorrisi, Fidas, Banco Alimentare, Salesiani per il sociale, Anffas, Sos Bambini, Federazione Italiana malattie rare, Vis, Cisom.

 

Le associazioni e le donazioni

Tra le associazioni italiane che da tempo raccolgono fondi e operano in Ucraina c’è poi Aibi – Amici dei Bambini e Soleterre, che collabora con l’Associazione ucraina “Zaporuka” e ha messo a disposizione la sua casa per i bambini malati di cancro e per assicurare loro la continuità delle cure mediche, chemio comprese, insieme a Think Global Foundation. Non vanno dimenticate neppure Avsi, già impegnata in Ucraina dai tempi della crisi del 2014, e Cesvi – storica ong italiana – intervenuta al fianco di “People in need”, organizzazione no profit internazionale, in particolare al confine con la Slovacchia.

 

Affidi temporanei e accoglienza

Se, invece, non si vogliono inviare denaro o altri beni, si può sempre donare il sangue, presso i punti Avis diffusi sul territorio nazionale, oppure si possono accogliere profughi. Per esempio, registrandosi sul sito refugees-welcome.it per l’iniziativa “Accogli una persona rifugiata”. La Comunità di Sant’Egidio ha da anni un programma di adozioni a distanza per circa 250 bambini ucraini in una rete di case famiglia, che oggi sono in pericolo. Coldiretti, invece, ha lanciato l’iniziativa “la spesa sospesa”, con la possibilità di fare offerte per acquistare prodotti nei mercati contadini di Campagna Amica, da inviare ai civili ucraini, dove iniziano a scarseggiare le scorte alimentari.

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