I voti ai rossoneri

Pagelle Milan, anche su un campo difficile arriva la vittoria di Pioli

I rossoneri vincono ancora di misura, stavolta in terra sarda, dove il Cagliari gioca una gara di grande impegno, mettendo in bilico la gara fino alla fine.

Pagelle Milan, anche su un campo difficile arriva la vittoria di Pioli

Il Milan apre il sabato sera della trentesima giornata con una vittoria complicatissima, ma determinante per il proseguo del campionato. In rete Bennacer, che su assist di Giroud ritrova la rete, consentendo ai rossoneri di andare a più sei dai cugini nerazzurri. La vetta è in loro possesso e da qui alla fine ogni gara dipende solamente dalle loro prestazioni. Se sapranno mantenere la stessa concentrazione, lucidità e coesione, il sogno potrebbe diventare realtà.

 

Le pagelle dei rossoneri:

Mike Maignan voto 6: Per l’ennesima gara dell’anno i rossoneri non subiscono reti, anche se stavolta non è arrivata nessuna confusione nello specchio. Il portiere francese alza dunque i toni, iniziando la manovra e richiamando più volte il mutamento del baricentro. Nel finale se la vede male sul colpo di testa di Pavoletti, ma la traversa lo grazia. La retroguardia nutre maggiore fiducia nel rischiare, visto che dietro tra i pali vi è un fuoriclasse. La sua presenza fa la differenza anche senza parate.

 

Davide Calabria voto 6,5: La rabbia di non aver ottenuto nemmeno questa volta la convocazione da Mancini viene convertita in carica d’animo per cercare a tutti i costi la vittoria. Più “cattivo” del solito, specie quando si tratta di spingere, visto che si fa trovare costantemente in sovrapposizione a Messias, riuscendo anche a crossare diverse volte. Tira fuori un carisma importante, che anche dietro da i suoi frutti: dalle sue parti si fa fatica a passare.

 

Pierre Kalulu voto 6,5: La difesa vive una serata tranquilla e grande parte del merito va a lui, che non lascia respirare Joao Pedro, che da subito è stato individuato come il pericolo numero uno. Ha preso il comando della difesa, non si risparmia mai e pur di non far avvicinare gli avversari, spazza di potenza il pallone lontano. Da sempre l’idea che dalle sue parti non si possa passare. Sta vivendo un periodo importante in questa sua prima avventura rossonera.

 

Fikayo Tomori voto 6,5: Un po’ meno in luce rispetto al compagno, visto che talvolta perde il confronto di testa con Pavoletti, sui lanci lunghi di Cragno. Sta riprendendo la forma poco a poco e anche lui tutto sommato, riesce ad allontanare dall’area tutti i possibili pericoli. Rispetto a Kalulu ha una marcia in più sugli scontri fisici, visto che dispone di una forma molto robusta, difficile da saltare. Si improvvisa anche mediano, cercando di verticalizzare direttamente sulle punte.

 

Theo Hernandez voto 7: Torna dal primo minuto e fa sentire subito il peso che ha negli schemi rossoneri. Un treno instancabile, capace di farsi tutta la fascia, senza mai rimanere con il fiato corto. In allungo è tra i migliori in Europa, ma anche quando si tratta di mettere i palloni dentro, dimostra che la tecnica da centrocampista fa parte delle sue caratteristiche. Bellanova deve arrendersi già dalla prima frazione. 

 

Franck Kessié voto 6: Il suo rapporto con l’ambiente rossonero è ormai ai titoli di coda, visto che ormai il suo futuro in Spagna è già scritto. In certe gare però non si può fare a meno delle sue doti da incursore. Sa essere un tuttocampista completo, visto che si fa trovare sia sulla mediana a smistare, che sull’esterno ad assistere le manovre offensive. Forse forza poco la giocata, prediligendo il palleggio con la difesa, che a volte però è sterile. Non ha più la stessa incisività a livello di numeri, ma la sua presenza fisica rimane sempre un fattore utile al gruppo.

 

Ismael Bennacer voto 7: Da qualche giornata il mediano algerino sta cercando di mettersi in luce, per riprendere la fiducia di Pioli e allo stesso tempo per ristabilirsi a livello fisico. Finalmente ha trovato la gara giusta per esplodere la sua fantasia tecnica, inventandosi un goal da vero campione, ancora da fuori area. Una rete importante, che cambia totalmente gli equilibri della gara. Lavora molto in fase avanzata, inserendosi con costanza e appoggiando qualche pallone interessante nel cuore dell’area. Nonostante la stazza è davvero complesso da spostare, considerando la sua dote nel fuggire tra le linee. Finalmente ritrovato. 

 

Brahim Diaz voto 5: Un giocatore irriconoscibile. Pioli decide di affidarsi a lui per portare maggiori uomini dentro all’area, ma perde la scommessa, visto che lo spagnolo vive l’ennesima serata anonima. Fallisce due goal già fatti, dimostrando poca lucidità e precisione. In mezzo alle linee è sempre nascosto, visto che Altare lo annulla completamente, impedendo giocate personali. Quel numero dieci sulle spalle pesa forse troppo e gestire la grande voglia di rinascere ogni settimana, pare per lui un’impresa più complessa del previsto. 

 

Rafael Leao voto 5: Ci si aspetta molto di più da lui: non si può giustificare ogni settimana la sua prestazione di luci e ombre. Per il Milan è un pilastro su cui si basa l’intero progetto e il fatto che sia così poco determinante, fa preoccupare lo staff tecnico. Viene sostituito abbastanza presto, visto che non ha mai sfruttato gli spazi che i sardi concedevano. Se vuole diventare un vero top, deve cambiare atteggiamento, specie negli ultimi venti metro, dove non riesce mai ad essere decisivo. E con le doti che ha è uno spreco non da poco. 

 

Junior Messias voto 5,5: Una serata cupa per il brasiliano, che si fa trovare spesso nello spazio, risultando però inconcludente. Si gioca maggiormente sulla sua fascia, dove diverse volte ha l’occasione di creare palle-gol veramente ghiotte. Il problema sta nella concentrazione, che non è sembrata alle stelle, visto che ha rallentato più volte l’azione, facendo scelte rivedibili. Preferisce l’azione solitario, invece di sfruttare i suoi soliti palloni a giro per gli stacchi dei compagni. È un pilastro importante, che però si stacca mentalmente dal campo in diverse fasi della gara. 

 

Olivier Giroud voto 6: Inizia male la gara, divorandosi una rete già fatta, ma da lì in poi si sacrifica, lavorando con grande sacrificio per il resto dei compagni. Autore dell’assist per il vantaggio rossonero, grazie alla solita sponda corta, che ormai fa parte del suo DNA. Non crea tantissimo e probabilmente questo rimane un limite per lui, visto che non ha mai avuto difficoltà a buttarla dentro. Quasi un trequartista aggiunto, più che un prima punta d’area. La sua lotta con la retroguardia avversaria però è davvero da ammirare. 

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