Tra i primi a mettere in guardia dai rischi di rivolgersi ad associazioni non qualificate o non capaci di gestire l’accoglienza ai profughi era stato il portavoce dell’Unicef in Italia, Andrea Iacomini. Ora arriva anche l’invito alla prudenza da parte della Polizia di Stato.
Ecco perché e come aiutare davvero i profughi, in arrivo a migliaia anche in Italia, e chi è rimasto in Ucraina, alle prese con guerra e mancanza di generi di prima necessità.
L’appello della Polizia di Stato
"L'emergenza umanitaria sta generando una forte spinta di cittadini e associazioni ad effettuare donazioni e a dare disponibilità di accoglienza in favore del popolo ucraino. La Polizia Postale e delle Telecomunicazioni sta effettuando un'ampia attività di monitoraggio nel web, constatando tentativi di truffa prevalentemente attraverso l'utilizzo di sistemi di messaggistica istantanea". Si legge così in una nota della Polizia, appunto, che mette in guardia dal rischio di finire nelle mani di “sciacalli”.
Il vademecum contro i raggiri
La Polizia di Stato, insieme a quella postale, ha dunque deciso di fornire indicazioni concrete ai cittadini che volessero donare denaro o altri generi, senza cadere nel rischio di raggi. "Le raccolte di fondi a scopo benefico vengono generalmente concordate con l'ente pubblico al quale la somma è destinata, che in genere la pubblicizza sulle sue pagine web ufficiali” questo è il primo consiglio della Polizia.
Il secondo chiarisce che “pur essendo possibile che una raccolta fondi non autorizzata possa poi effettivamente giungere al destinatario indicato, è importante che il cittadino, prima di effettuare la donazione, verifichi se sulla pagina web ufficiale del destinatario, vi siano le corrette coordinate bancarie, diffidando delle richieste di versamento su carte di credito ricaricabili”.
La Polizia, infine, spiegache “in caso di dubbio contattare gli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni sul territorio, facilmente rintracciabili sul web o rivolgersi al sito ufficiale della Polizia Postale e delle Comunicazioni www.commissariatodips.it per chiedere informazioni".
Attenzione a sms o messaggi WhatsApp
Un altro accorgimento è quello di diffidare dal contenuto di eventuali messaggi telefonici o via WhatsApp, dietro i quali potrebbero nascondersi truffe. Tutte le associazioni istituzionali e accreditate, infatti, hanno siti web ufficiali e non inviare sms direttamente ai cittadini.
Meglio gli affidi delle adozioni
Quanto alla possibilità di accogliere i profughi, specie i bambini, era stato lo stesso Andrea Iacomini di Unicef e fornire qualche indicazione e consiglio alle famiglie interessate, spiegando a Donna Moderna: “Servono aiuti, serve accoglienza, ma attenzione alle associazioni a cui ci si rivolge. Ne stanno fiorendo a decine e alcune potrebbero non avere esperienza o personale per gestire i bambini profughi, oppure nel peggiore dei casi potrebbero in qualche modo agevolare un traffico di esseri umani, in questo caso bambini”. “Chiedere di adottare un minore che fugge dall’Ucraina testimonia la grande empatia che stiamo vedendo dallo scoppio del conflitto, ma l’adozione non è lo strumento migliore per aiutare i bambini che sono rimasti orfani. È un iter troppo lungo, mentre adesso servono misure immediate - spiega Iacomini - Per chi ha perso i genitori, la casa e non conosce la lingua, occorrono sostegni diversi: vestiti, una nuova casa, ma anche asili e scuole pronti ad accoglierli e a integrarli. L’affido temporaneo è certamente il modo migliore e più rapido per ridare loro un po’ di serenità, seppure nella tragedia”.