L’aggressione russa non si ferma

Il guado dell’Ue tra guerra e caro energia. Domani il vertice dei 27

Draghi in Aula sul Consiglio europeo che si apre a Bruxelles. Ucraina e forniture di gas i temi sul tavolo. Oggi il Papa: “Con la guerra tutto si perde”

Il guado dell’Ue tra guerra e caro energia. Domani il vertice dei 27

Il premier Mario Draghi nelle comunicazioni di oggi al Parlamento, prima alla Camera e nel pomeriggio al Senato, illustra i temi all’ordine del giorno del Consiglio europeo di domani e dopodomani. Il plenum dei capi di Stato e di governo dei Ventisette, a un mese esatto dall’inizio del conflitto in Ucraina, dovrà affrontare temi difficili, ma soprattutto capire come poter trovare una soluzione pacifica alla guerra. La strada della diplomazia non ha offerto finora vie d’uscita: “lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca”, ha ammesso il presidente del Consiglio in Aula, consapevole che ogni tentativo continuerà ad essere vano se dal Cremlino non arriverà il via libera a una trattativa che cessi di essere una farsa. In ogni caso, “davanti agli orrori della guerra l’Italia lavora con determinazione per la cessazione delle ostilità”. Gli appuntamenti in agenda a Bruxelles - Consiglio europeo, vertice Nato e G7- per Draghi “confermeranno l’unità e la determinazione della comunità euro-atlantica nel sostegno all’Ucraina”. La speranza di pace c’è e si lavora senza sosta per uno sbocco che ponga fine alla tragedia che si sta consumando al confine orientale dell’Europa. Il governo italiano ha assicurato ieri al presidente Volodymyr Zelensky, intervenuto in videoconferenza a Montecitorio, che continuerà a sostenere la difesa della popolazione e del territorio ucraino dall’aggressione russa.

 

L’arrivo del presidente americano Joe Biden a Bruxelles per i vertici europeo e Nato dà il segno della gravità della situazione. Per il momento non è dato sapere quali misure ulteriori verranno adottate nei confronti di Mosca. Quello che è certo è che una nuova stretta ci sarà. Ciò implica anche accettare conseguenze dure per le scelte da mettere in campo. Tutti i Paesi devono in qualche modo prepararsi ed essere pronti a fare i conti con gli effetti che l’instabilità e l’incertezza attuali stanno producendo sull’economia globale. Basti pensare al caro energia che non dà tregua ai Paesi europei. Proprio l’aumento dei prezzi dell’energia sarà uno dei temi caldi al centro del Consiglio europeo.

 

Draghi ritiene “necessaria una risposta comune” al problema e “un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori” e la “creazione di un tetto Ue al prezzo del gas”. Ma il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, avverte: Berlino è pronta a superare la dipendenza dal gas russo nel lungo periodo ma “farlo da un giorno all’altro significa, per il nostro Paese e tutta Europa, precipitare in una recessione”.

 

La fase è davvero difficile ma quello che conta più di tutto è fermare la strage di uomini, donne e bambini che l’esercito russo compie ogni giorno in Ucraina. Nell’udienza generale di oggi Papa Francesco ha detto: “Con la guerra tutto si perde. Persone sfollate, persone che fuggono, persone morte, persone ferite, tanti soldati caduti da una parta e dall’altra sono notizie di morte”. Poi si è rivolto ai governanti con l’auspicio che capiscano che “comprare armi e fare armi non è la soluzione al problema. La soluzione è lavorare insieme per la pace”. L'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede intanto assicura: “faremo il possibile per organizzare la visita di Papa Francesco a Kiev”.

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