Tutta l’Italia torna in zona bianca. Anche la Sardegna, di fronte al calo di contagi, lascia la colorazione gialla, a pochi giorni dalla fine dello stato di emergenza che durava da due anni.
Dal 1° aprile, dunque, i primi allentamenti alle restrizioni, che riguardano soprattutto l’obbligo di Super Green Pass per accedere a pressoché tutti i servizi, fatta eccezione che per i negozi di alimentari, le farmacie, gli ospedali e ambulatori.
Intanto, la curva epidemica proprio da tre settimane aveva subito un innalzamento, salvo stabilizzarsi negli ultimi giorni. Colpa della variante Omicron 2, che presenta sintomi differenti, ma che può essere confusa con altri malanni di stagione.
I sintomi di Omicron 2
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, "Negli ultimi 30 giorni il sottolignaggio BA.2" di Omicron "è diventato predominante, con 251.645 sequenze (85,96%)" caricate sulla piattaforma Gisaid. La nuova variante, infatti, è ritenuta “molto più trasmissibile rispetto ad altre varianti di Sars-CoV-2", ha affermato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell'Agenzia europea del farmaco Ema. I sintomi, invece, sono più lievi: naso che cola, mal di testa, stanchezza con dolori muscolari, starnuti e mal di gola, con segnalazione anche di casi di nausea e diarrea. Sono meno frequenti, invece, la perdita di olfatto e gusto, caratteristici della Delta.
La durata media della malattia è di 5-7 giorni con una incubazione di 3 giorni in media.
Come distinguere Omicron da altre malattie
Proprio il fatto che si presenti con sintomi più lievi rischia di creare confusione con altre malattie di stagione, dal raffreddamento dato dagli sbalzi di temperatura, fino ad allergie e riniti, tipiche dell’arrivo della primavera. Secondo gli esperti, però, le riniti sono caratterizzate da crisi di violente di starnutazioni difficilmente frenabili, prurito e congestione nasale, mentre è in comune il naso che cola. Nelle allergie, poi, non è generalmente presente la febbre, né compaiono stanchezza o dolori muscolari. Il consiglio, in caso di dubbio, è di rivolgersi a un esperto, senza ricorrere a frequenti tamponi fai-da-te.
L’efficacia dei vaccini
Anche contro Omicron 2, però, rimane elevata l’efficacia del vaccino anti-Covid, nella riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto a chi non lo è, e nel prevenire le infezioni che, come spiega un report dell’Istituto Superiore di Sanità, "è pari al 70% nei soggetti vaccinati con dose booster" e "pari al 50% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 42% tra i 91 e 120 giorni, e 48% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale".
L'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia severa è pari "a 73% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 76% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 76% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. È pari al 91% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster", si legge nel report.