test “salati”

Stop ai prezzi calmierati dei tamponi: costi in salita in farmacia

La brutta notizia è arrivata in concomitanza con la fine dello stato di emergenza per la pandemia Covid. Ma i test servono ancora e così anche le mascherine

Stop ai prezzi calmierati dei tamponi: costi in salita in farmacia

È scaduto lo stato di emergenza, ma non la pandemia. Lo hanno ripetuto gli esperti dell’ormai decaduto Comitato tecnico scientifico e lo ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma a venire meno, intanto, è il protocollo che finora aveva permesso di godere di prezzi calmierati per i tamponi in farmacia, gli antigenici rapidi, di cui però c’è ancora bisogno.

A constatarlo sono stati, purtroppo, gli utenti.

 

Stop ai prezzi calmierati

Niente più “sconto”, niente più tetto massimo di prezzo a 15 euro per un tampone antigenico per adulti e a 8 per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. Con la fine dello stato di emergenza Covid, è scaduto anche il protocollo d’intesa tra le farmacie e lo Stato, che aveva permesso di accedere ai test a costi calmierati. Costi che di fatto qualcuno ha già iniziato a ritoccare al rialzo.

 

I ragazzi pagano come gli adulti

A constatare la sorpresa (amara) sono stati i primi che nelle scorse ore si sono recati in farmacia per sottoporsi a test antigenico rapido, trovando un “conto” passato dagli 8 ai 15 euro per i minori di 18 anni. Va un po’ meno peggio – almeno per ora – per gli adulti maggiorenni che potrebbero ancora godere del “tetto massimo” di 15 euro. La scelta, però, sarà volontaria e dipenderà dalle decisioni degli affiliati alla Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta le 19mila farmacie private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale.

 

Ma i tamponi restano

Il problema è che i tamponi (molecolari, da effettuare presso le strutture sanitarie e accreditate, o rapidi in farmacia) continuano a servire. Dal 1° aprile, infatti, sono entrati in vigore alcuni allentamenti, ma il Green Pass base serve ancora per l’accesso a numerosi servizi e locali, come i mezzi di trasporto a lunga percorrenza (treni, aerei e navi), i cinema, le palestre e le piscine al chiuso (Super Green Pass), i locali al chiuso come ristoranti e bar, dove è richiesto il certificato base, con tampone appunto.

 

Il rischio di rincari

Più che un rischio, ampiamente prevedibile, in alcune farmacie l’aumento dei prezzi è già dato di fatto, come diversi esercizi che sono tornati a chiedere 22 euro per un tampone antigenico rapido (qualcuno persino 35 euro). Dai farmacisti, però, sono arrivate rassicurazioni. “Per senso di responsabilità abbiamo inviato una lettera a tutte le oltre 14mila farmacie che effettuano tamponi (su un totale di circa 19mila, ndr) — spiega Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma — invitando a mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi. Un consiglio che sono certo sarà raccolto dagli addetti ai lavori sul territorio”.

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