Per fermare la guerra

Sanzioni contro la Russia, l’Ue rinvia ad oggi il nuovo pacchetto

Attesa a Bruxelles per i dettagli tecnici sull’import del carbone. Intanto da Washington via libera a misure contro la banca Sberbank e le figlie di Putin

Sanzioni contro la Russia, l’Ue rinvia ad oggi il nuovo pacchetto

“Prima o poi l’Unione Europea dovrà prendere sanzioni contro il petrolio e il gas russi”. Il presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, lo ha detto ieri nel corso del suo intervento al Parlamento Europeo. Una presa d’atto di rilievo quella del capo dell’organismo che riunisce i presidenti e i premier dei Ventisette Paesi dell’Unione e che arriva contestualmente alla presentazione a Strasburgo di una risoluzione. I maggiori gruppi, Ppe in testa, hanno chiesto “un immediato e totale embargo all'import dalla Russia di petrolio, carbone e gas da introdurre il prima possibile”. 

 

Intanto si attende per oggi il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca che comprendono lo stop all’acquisto del carbone russo e delle navi della Federazione nei porti. Gli ambasciatori del Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio dell’Unione, non sono riusciti a chiudere nella giornata di ieri la partita, ufficialmente perché mancavano alcuni pareri tecnici. Ma il problema sostanziale è che sulle decisioni che riguardano i combustibili fossili acquistati da Mosca gli Stati membri dell’Ue hanno spesso interessi diversi. Il carbone è una fonte sicuramente di minore impatto rispetto al petrolio e al gas naturale ma la Germania, giusto per fare un esempio, ne è il principale consumatore, molto più di Italia e Francia. Altre questioni su cui si cerca la quadra riguarderebbero alcuni contratti in essere perché potrebbero esserci pesanti penali a carico degli acquirenti. 

 

In ogni modo c’è consapevolezza che fino a quando non si arriverà all’embargo su gas e petrolio russi le misure adottate non saranno in grado di colpire le fonti primarie di approvvigionamento finanziario di Mosca. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha ribadito che “l’Italia non pone veti su eventuali sanzioni al petrolio, gas e carbone russo. Ma è chiaro che se si va a un bando dell'importazione del gas e del petrolio dalla Russia allora l'Ue deve necessariamente porre un tetto ai prezzi del gas, che subirebbero un ulteriore aumento”. Roma è tornata, dunque, sulla proposta di calmierare i prezzi in caso di chiusura dell’import da Mosca, fatto che darebbe il via ad un ulteriore balzo in avanti del caro energia. “Non ce lo possiamo permettere per le famiglie e le aziende. Così come dobbiamo creare un fondo compensativo per attutire i costi di questa guerra”, ha detto il numero uno della diplomazia nazionale.

 

Anche gli Stati Uniti si muovono per aumentare le sanzioni contro Mosca. In accordo con Ue e G7 Washington ha annunciato provvedimenti contro la banca di Stato russa Sberbank, la più grande istituzione finanziaria del Paese, e la più grande banca privata, Alphabank. Gli Stati Uniti puntano allo “shock finanziario” per la Russia colpendo “ i 2/3 del settore bancario russo”. Sanzioni anche nei confronti delle figlie di Vladimir Putin, Maria ed Ekaterina, e della figlia del ministro degli Esteri Serghiei Lavrov. Un alto funzionario dell’amministrazione Usa ha affermato: “Putin e i suoi sodali usano le loro famiglie per nascondere i loro beni, per questo abbiamo deciso di congelare anche gli asset dei parenti”.

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