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Perché la Nato non lascia Kiev, anzi invia un esercito al confine

Cresce la tensione Usa-Russia, con la minaccia di uno scontro diretto. La Cina rafforza l’arsenale nucleare. Le manovre e i possibili scenari imminenti

Perché la Nato non lascia Kiev, anzi invia un esercito al confine

La Nato starebbe progettando di schierare un esercito permanente ai propri confini per contrastare future possibili aggressioni della Russia. Ad anticiparlo è The Telegraph che ha intervistato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

"La Nato è in mezzo a trasformazioni fondamentali" che riflettono anche "conseguenze a lungo termine" delle azioni di Vladimir Putin, ha spiegato il numero uno dell’alleanza atlantica.

Stoltenberg è convinto che "quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea". Il segretario della Nato parlato di 'ripristino' di una piccola presenza a est dell'Alleanza, che dovrebbe essere sostituita da forze sufficienti a respingere tentativi di invasione nei confronti di stati membri quali Estonia e Lettonia, sotto la regia del comando militare della stessa Nato.

 

Di Maio dice “No” all’intervento militare Nato. La Cina rafforza il nucleare

A frenare rispetto all’ipotesi di un intervento militare da parte della Nato in Ucraina è intanto il ministro degli Esteri. "Ci opporremo a un intervento militare della Nato nella guerra in Ucraina, perché questo porterebbe a una Guerra mondiale militare – ha detto Luigi Di Maio - Siamo già in una guerra mondiale, ma fortunatamente non dal punto di vista militare”.

A preoccupare, però, sono le dichiarazioni del Cremlino, che ha lasciato intendere il rischio che la crisi in Ucraina possa diventare uno scontro diretto tra Washington e Mosca. Il tutto mentre il Wall street journal lancia un nuovo allarme: la Cina avrebbe accelerato l’espansione del proprio arsenale nucleare alla luce dei recenti sviluppi. La decisione sarebbe precedente all’invasione russa in Ucraina, ma ora avrebbe subito un’accelerazione.

 

Zelensky: "Aggressione russa puntava anche all'Europa

"L'aggressione russa non doveva essere limitata alla sola Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite. L'intera Europa è un obiettivo per la Russia". Lo ha affermato il presidente ucraino in un video citato da Ukrinform. Volodymyr Zelensky ha aggiunto: “Ecco perché non è solo dovere morale di tutte le democrazie, di tutte le forze europee, sostenere il desiderio di pace dell'Ucraina. Questa è, infatti, una strategia di protezione per ogni stato civile". È indispensabile, afferma ancora il presidente ucraino, "ristabilire la pace e la sicurezza il prima possibile. Per ridare forza al diritto internazionale il prima possibile e fermare la catastrofe dall'applicazione del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti".

Intanto sempre il leader di Kiev, in un messaggio su Twitter, ha fatto sapere che il Canada si è impegnato a fornire aiuti al suo Paese pari a 500 milioni di dollari Usa per le spese della difesa e 1 miliardo di dollari canadesi in assistenza finanziaria attraverso l'iniziativa internazionale #StandUpForUkraine. Zelensky ha aggiunto di avere avuto una conversazione telefonica con il premier canadese Justin Trudeau, che ha ringraziato per l'assistenza.

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