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Il destino dell’Ucraina si gioca nel Donbass: l’attacco imminente

Secondo il Governatore della Regione, i russi colpiranno la zona orientale del paese in pochi giorni. Ci si prepara al peggio. Strage anche a Markiv

Il destino dell’Ucraina si gioca nel Donbass: l’attacco imminente

“Per cantare vittoria Putin deve conquistare tutto il Donbass, soprattutto dopo la sconfitta di Kiev. Parla di “liberazione” ma vuole il nostro territorio per questioni strategiche e per le sue miniere. Da queste parti la nostra difesa è più forte, quindi per raggiungere l’obiettivo distruggeranno tutto. Vogliono cancellarci dalla faccia della terra, ma noi resisteremo".

Lasciano poche speranze le parole di Serhiy Haidai, governatore della provincia di Luhansk, che prevede un attacco imminente delle forze russe nella regione orientale dell’Ucraina.

Intanto nelle scorse ore visita a sorpresa del premier britannico, Boris Johnson, a Kiev, mentre si alzano i toni tra Usa e Russia, con Mosca che paventa uno scontro diretto con Washington.

 

Attacco nel Donbass a giorni

L'attacco sul Donbass, secondo Haidai, "è una questione di giorni. Si stanno riposizionando ai confini e nel frattempo continuano a bombardare. Non hanno morale: raderanno al suolo ospedali, scuole, case. Avete presente Bucha o Mariupol? Da noi sarà molto peggio". Secondo il governatore della Regione, intervistato dal Corriere della Sera, la “partita” si giocherà lì. Haidai è anche convinto che il riposizionamento dei russi sia congeniale all’obiettivo di concludere l’ “operazione militare speciale” entro il 9 maggio, data simbolo per Mosca, perché ricorda la sconfitta della Germania nazista da parte delle forze russe.

 

Johnson a Zelensky: “Siete forti come leoni”

Intanto il premier britannico è volato a sorpresa a Kiev, dove ha incontrato faccia a faccia con Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha postato su Telegram alcune foto del suo incontro con Boris Johnson, scrivendo: "Il primo ministro del Regno Unito Boris Johnson è uno degli oppositori dal principio dell'invasione russa, leader nella pressione delle sanzioni sulla Russia e nel sostegno alla difesa dell'Ucraina. Benvenuto a Kiev, amico mio”. Johnson, che ha definito “leoni” gli ucraini è il primo leader del G7 a recarsi a Kiev dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio scorso. Venerdì si era recata nella capitale ucraina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

 Su Twitter Johnson ha poi fatto sapere che Londra prepara "un nuovo pacchetto di aiuti finanziari e militari" all'Ucraina a testimonianza del suo "impegno verso questo Paese nella lotta contro la barbarica campagna russa", annunciando l’invio all'Ucraina 120 veicoli blindati e nuovi sistemi missilistici anti-nave.

 

Makariv come Bucha e Mariupol

Intanto, arrivano nuove denunce si stragi di civili. Dopo Bucha e Mariupol, al centro dell’attenzione c’è Makariv: "Ci sono stati cadaveri trovati con le mani legate e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi”, ha detto il sindaco riferendosi a 133 cadaveri, mentre alcuni abitanti hanno riferito che "in alcune case i militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo".

 

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