Conference e Europa League

Serata di Coppe Europee, Roma e Atalanta: voglia di semifinale

Le due italiane allenate da Mourinho e Gasperini si giocano una fetta importante, forse fondamentale, di questa stagione: buttare giù Lipsia e Bodo/Glimt

Serata di Coppe Europee, Roma e Atalanta: voglia di semifinale

Dopo due giorni intensi di Champions League, che hanno svelato le future quattro semifinaliste di questa stagione, bisogna definire anche il futuro delle altre due competizioni europee: la Conference League e l’Europa League. L’interesse è alto per noi italiani, visto che ai quarti di finale ci sono ancora in gioco  Roma e Atalanta, in corsa per giungere alla vittoria finale

 

Una serata decisiva per la stagione di Gasperini e Mourinho, che devono puntare al massimo su queste competizioni infrasettimanali, specie dopo i risultati scadenti in campionato. L’obiettivo non è impossibile, ma stanno vivendo due situazioni diverse, che non seguono la stessa linea d’onda

 

Da una parte i bergamaschi hanno affrontato una squadra potenzialmente più tecnica della loro, il Lipsia, che sulla carta parte favorita, seppur il primo round, in Germania,  abbia raccontato di una Dea combattiva, quasi dominante e soprattutto, molto sfortunata. Dall’altra parte i capitolini si sono piegati per la terza volta in questa stagione al temibile Bodo/Glimt, una squadra capace di rifilare ben 10 reti ai ragazzi di Mou. I pronostici sono tutti dalla parte dei giallorossi, sia chiaro, ma inspiegabilmente contro i norvegesi fanno una fatica enorme ad imporsi, soffrendo molto le loro ripartenze. Partono sfavoriti, visto che sono sotto di un gol, ma l’aiuto dell’Olimpico può risultare decisivo. Due sfide avvincenti, che però nascondono grandi insidie alle italiane. Entrambe le partite presenti unicamente sui canali di Dazn.

 

Atalanta, torna grande 

È complesso dare un titolo a questa altalenante stagione bergamasca. Sono partiti come soliti dominatori e sono ricaduti inspiegabilmente nel vuoto da gennaio in poi, ritrovandosi, a sei giornate dalla fine, all’ottava posizione

 

Molto distanti dalla zona Champions League, che dopo tre anni torneranno a non giocare. Forse. Infatti se dovessero riuscire ad alzare il primo trofeo europeo della loro storia, l’Europa League, si qualificherebbero direttamente ai gironi della “coppa dalle grandi orecchie”. 

 

Il cambio societario ha destabilizzato l’ambiente, ancora troppo legato alle idee di Percassi. Il presidente storico rimane ancora per un po’, ma l’idea che presto non sarà più al comando nel club, non ha aiutato lo spogliatoio. Levarsi tutti insieme un’incredibile soddisfazione come alzare un trofeo, sarebbe il coronamento di una storia d’amore infinita

 

Davanti però c’è una delle squadre più pericolose della competizione, visto che possiedono una rosa capace di giocarsela con le squadre di primissima classe. Il Lipsia guidato dal tecnico italo-tedesco, Domenico Tedesco, che ha un’idea di gioco che fa divertire in Germania e con cui si è imposto anche molto in Europa. 

 

I ragazzi di Gasperini come detto non se la vedono bene in campionato, visto che fanno fatica a segnare, grande punto di forza invece nelle passate annate. Hanno addirittura superato le cento marcature due anni fa e adesso, stanno perdendo tutte le certezze acquisite da quando vi è il tecnico ex Genoa in panchina. 

 

Il problema principale sono stati gli infortuni. Troppe pedine chiave sono state perse lungo questo percorso, rimanendo ad un certo punto senza nessun riferimento offensivo. Spesso salvati dai soliti giovani della primavera nerazzurra, che vanta di talenti incredibili come Cissé o Scalvini, ormai elemento fisso della prima squadra. 

 

Non avendo mai avuto Ilicic, Zapata e Muriel insieme e con un Boga più a rilento del previsto, sono stati i centrocampisti come Pasalic o il nuovo, sorprendente arrivo Koopmainers, ad imporsi nelle gare pesanti. Stasera però le cose devono cambiare: tirare fuori il coraggio e la consapevolezza di essere tecnicamente super dotati. 

 

Sfruttare tutte le caratteristiche possibili, schiacciando all’indietro un gruppo abituato ad attaccare continuamente in verticale, come i tedeschi, che possono vantare giocatori come Nkuku o Olmo. La sconfitta con il Sassuolo deriva da poche risorse fisiche, che se vengono gestite male, annebbiano ogni tipo di possibilità di passare il turno. 

 

Giocare con lucidità e concretezza, limitando i danni quando vengono attaccati. Come scende in campo il Gasp? Tra i pali torna Musso, dopo la prestazione stellare di giovedì scorso. Davanti a lui una linea a quattro composta da Hateboer, Demiral, Palomino e Zappacosta

 

Ancora assente Toloi. In mezzo due mediani di forza, come Freuler e De Roon. Pessina sulla trequarti, insieme a Pasalic e Koopmeiners. Davanti la scelta ricade ancora su Zapata.

 

Roma, svolta la stagione

I giallorossi stanno vivendo un momento buono in campionato, visto che, seppur con alcune difficoltà, sono sempre stati vittoriosi, scalando nelle ultime undici partite la classifica

 

Il problema è che ricadono sempre negli stessi errori, visto che per la terza gara consecutiva quest’anno contro i norvegesi del Bod/Glimt devono tentare “nell’impresa” di conquistare la vittoria. Il tabellina sino ad ora dice due sconfitte e un pari, con la bellezza di dieci goal incassati e appena cinque segnati

 

Uno score che non può avere senso se ci soffermassimo sulla qualità delle due compagini. Eppure i gialloneri hanno dimostrato di saper sfruttare bene le occasioni, anche con un po’ di fortuna, come nel caso dell’errore della settimana scorsa, commesso dal portiere Rui Patricio

 

Non importa in che modo, fino ad ora si sono dimostrati dominanti sui capitolini, che grazie alla rete del solito Pellegrini, sono ancora in vita. Stasera sotto gli occhi del proprio pubblico hanno la prova del nove, quella che può cambiare tutte le carte in tavola. 

 

Perdere o comunque non conquistare la semifinale significherebbe quasi piegarsi ad una stagione generalmente mediocre. Non possiamo ancora parlare di esonero prematuro, ma sicuramente uscire dalla Conference porterebbe diversi problemi a Mourinho

 

Il tecnico si è comunque mostrato sicuro nelle interviste di passare il turno, forte anche della rabbia di fine gara, quando ci sono stati dei pugni di troppo tra le due società, nel tunnel verso gli spogliatoi. La rabbia di non avercela fatta e di voler punire il comportamento barbaro degli avversari è la forza con cui la “Lupa” si vuole imporre prepotentemente. 

 

Mettere in campo i migliori risulta complesso, specie dopo la gara mediocre di domenica, quando hanno vinto all’ultimo contro una Salernitana che forse meritava qualcosa in più. Rimanere umili, non ha importanza il livello generale della rosa: la concentrazione è la chiave per tornare ad essere grandi, a pochi passi dalla fine. 

 

Saper schiacciare gli avversari, facendoli sentire inferiori sul piano del gioco, rilancerebbe subito il team della capitale. Mourinho deve far fronte anche lui ad alcune assenze importanti, anche se l’ampia rosa propone sempre diverse soluzioni alternative. In porta l’insicuro Patricio, che alterna miracoli ad errori grossolani. 

 

In difesa Smalling comanda, Mancini e Ibanez ai suoi fianchi. A tutta fascia pronti  Karsdorp da una parte, che si è finalmente evoluto a livello di duttilità e il giovane talento Zalewski dalla parte opposta. 

 

Davanti un tridente di guerrieri, vere torri della rosa giallorossa: il capitano Pellegrini con Mkhitaryan e ovviamente il bomber assoluto,  Abraham. Lo devono a quei tifosi che ci sono sempre e che anche questa sera scalderanno il cuore di tutti i presenti all’Olimpico

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