Le pagelle della Serie A

La Juve rischia di perdere in casa in 9 nel giorno di Del Piero

Bene Inter, Milan, Fiorentina e Udinese. Sassuolo, Genova e Samp male. La Salernitana spera. E domani Napoli e Roma si giocano tutto il campionato

La Juve rischia di perdere in casa in 9 nel giorno di Del Piero

A poco tempo dalla fine, le sorprese non finiscono e la trentatreesima giornata di campionato ha illuminato nuovamente i campi della Serie A. In testa si attende il big match di lunedì del Napoli contro la Roma di Mourinho, ma intanto le milanesi si danno da fare, conquistando tre punti a testa, necessari a questo punto della stagione. La Juventus si salva al 94esimo con Vlahovic, che evita la disfatta nel giorno di Del Piero allo Stadium. Si riprende il Cagliari, mentre l’Udinese continua a stupire, mandando al tappeto l’Empoli, ormai in crisi totale. La Viola si conferma e aggancia la Lazio, fermata dal temibile Torino di Juric. Infine la Salernitana, che vince, dimostrando che non vogliono mollare fino alla fine nella corsa salvezza.

 

Le pagelle della Serie A:

Le bocciate:

Empoli voto 4: Come i goal subiti dalla squadra nell’ombroso pomeriggio friulano. La gara parte subito in salita con il clamoroso autogol del difensore toscano Ismailij, che condiziona mentalmente il gruppo nel proseguo della partita. Ne subiscono altri tre con grande facilità, dimostrando che queste sedici partite senza vittoria sono il disegno attuale della crisi di Andreazzoli, incapace di far imporre al meglio, specie a livello mentale, il gioco offensivo a cui ci hanno sempre abituati.

 

Sampdoria voto 4: Non hanno subito un poker, ma la sconfitta rimane pesante, specie per l’importanza della sfida: una gara per la salvezza che avrebbe dovuto rilanciare il gruppo verso una permanenza sicura. Invece adesso rischiano e a livello di idee non si è vista nessuna evoluzione. Anzi, ancora una volta hanno fatto dei grossi passi indietro. Subire due goal, in casa è segno di debolezza. Non ci stanno con la testa e devono velocemente ritrovarsi, in primis nell’atteggiamento.

 

Sassuolo voto 5: Ancora una volta ricadono nei soliti errori: partire con la mentalità leziosa di chi ha già vinto in partenza. E alla fine, escono addirittura sconfitti. Non si impongono mai, facendosi schiacciare da subito nella propria metà campo. Alcuni giocatori, come Scamacca, vengono velocemente sostituiti per la poca intensità che hanno proposto nella prima frazione, in cui non si è creato pressoché nulla. La forza mentale conta troppo, ricadere negli stessi sbagli, senza voler evolvere è simbolo di fragilità. 

 

Genoa voto 5: Una sconfitta che ci potevamo aspettare tutti, anche se una tirata d’orecchie al gioco di Blessin bisogna comunque darla. Non imporre mai una fase offensiva o una manovra pericolosa, non può portare risultati positivi in cassa. Volersi difendere è importante, ma ad un certo punto, specie quando ti giochi tutto in poche partite, bisogna sapersi sbizzarrire. Adesso arrivano due scontri diretti essenziali, seppur la loro classifica sia peggiorata molto con la vittoria dei sardi davanti.

 

Venezia voto 5: Se sulle altre squadre a rischio si può parlare di una scarsa intensità mentale, nel caso dei ragazzi di Zanetti bisogna provare a capire se effettivamente esiste anche solo un’idea di come voler muoversi. Completamente spaesati, disordinati a tratti, seppur siano riusciti a subire meno del solito. Giocare solo palla avanti non è abbastanza in Italia, il bel gioco tra le linee poteva stupire all’inizio, ma adesso la speranza non basta più. Devono sperare in un vero miracolo nel prossimo turno, dove vi saranno scontri diretti,  per ritrovare lo sprint giusto, necessario per l’ultimo “tour de force”.

 

Spezia voto 5,5: Sul finale Thiago stava mettendo in seria difficoltà le sorti della “sua” Inter, sfiorando in diverse occasioni la rete del pari. Una squadra tecnicamente importante, basti pensare al goal di Maggiore , che è stata una pennellata geometrica terminata alle spalle di Handanovic. L’errore è aprirsi troppo, consentendo ai nerazzurri di trovare spazi per l’area di rigore. La voglia di rischiare si è vista ed è anche apprezzabile, ma la troppa foga spesso viene punita. 

 

Le promosse:

Juventus voto 6: Per come si è messa la partita meritavano anche qualcosa in meno, visto che agguantano il pari a due minuti dalla fine, con addirittura due uomini in più. Regalano un primo tempo giocando in maniera irriconoscibile, subendo anche le offensive rossoblù. Senza l’invenzione di Morata avremo probabilmente assistito all’ennesimo crollo sotto gli occhi del pubblico bianconero, stanco di questa poca continuità. I goal sbagliati a porta vuota non possono essere tollerati a questo punto del campionato.

 

Bologna voto 6: Ormai il loro campionato non ha più nulla da chiedere e allora i giocatori agiscono con un solo pensiero in testa: Mihajlovic. Dimostrare di essere con il mister, come hanno fatto in tre gare di fila è una risposta ottima, per un gruppo che un mese fa sembrava ormai finito. L’attaccante tanto aspettato è finalmente arrivato, visto che Arnautovic si è rimesso in discussione, toccando la soglia dei dodici goal. Metterci il cuore è un messaggio per chi deve imparare ad affrontare le partite. Perché non è arrivata prima questa scossa mentale?

 

Torino voto 6: Una gara sontuosa, l’ennesima di questa stagione granata, che però macina tanto, guadagnando meno del dovuto. Come con il Milan, si prendono in mano la gara con una big, sfiorando la vittoria fino a due minuti dalla fine del recupero. Al primo tiro in porta ci cascano e per giunta a dieci minuti dalla fine: bisogna buttare giù le insicurezze deo finali, che hanno condannato quest’anno la rosa di Juric. Pellegri ritrova finalmente il goal, può diventare importante per il tecnico. 

 

Lazio voto 6: Un pareggio risicato, guadagnato sull’ultimo pallone della partita. Ci mettono poco aggressività nell’attaccare i granata, subendo lunghe manovre che fanno correre a vuoto i bianco blu. A decidere è il solito Immobile, su una palla al bacio di Milinkovic-Savic. Le due frecce a cui si deve aggrappare Sarri. Buttano con ogni probabilità la possibilità di giungere al quarto posto. Una dimensione che evidentemente non fa ancora per loro. L.Alberto e Anderson bocciati, peccano di concentrazione in sfide così toste a livello fisico. 

 

Le sufficienti:

Milan voto 8: Ennesima gara dove non mostrano tutto il loro potenziale offensivo, ma si impongono conquistando di cuore i tre punti. Una lotta memorabile per la vetta, che però si complica con l’arrivo delle prossime partite, quasi tutte complesse da affrontare. Dare un tocco in più di leadership generale, specie nel rischiare la giocata, permetterà ai giocatori di imporsi con maggiore facilità. Torna al goal Leao, che inventa un “bijoux”, così come Messias, che allo scadere chiude i conti.

 

Inter voto 8: Non certo la gara migliore della stagione, ma come ci insegna Inzaghi, alla fine conta solo il risultato finale. Conosciamo tutte le doti della rosa nerazzurra, che è sembrata più fragile per un periodo nel esprimere le reali potenzialità dei giocatori. Trova finalmente il goal Brozovic, che continua a confermarsi, mentre Lautaro e Sanchez si sono voluti togliere qualche sassolino dalla scarpa. Positivo anche Perisic che nel finale si destreggia con sicurezza, mantenendo la forma spumeggiante di questa stagione.

 

Fiorentina voto 8: A livello di gioco fanno un passo indietro rispetto a Napoli, visto che aggrediscono meno gli spazi, faticando contro il temporeggiamento dei veneti sulla retroguardia. La vince con l’ennesima rete di Torreira, sempre più leader di un gruppo solido, che non necessita di stelle “traditrici”. La compattezza e la sicurezza nei propri mezzi ha addirittura riparto una finestra per il quarto posto. Peccato solo aver perso un Castrovilli in forma, inventivo nella manovra dei toscani.

 

Cagliari voto 8,5: L’orario è sempre quello: mezzogiorno e mezza, allora di pranzo i sardi hanno conquistato cinque delle sei vittorie stagionali. Sarà un caso oppure i ragazzi di Mazzarri hanno realmente compreso che stanno rischiando troppo, per le qualità elevate della rosa. Una squadra che potrebbe giungere a ben altri palcoscenici, ma con le premesse di una settimana fa, i progressi perlomeno si sono notati. Devono vedersela con il Genoa, in una finale per la permanenza in A. Il goal di De Iola conferma però la rabbia di voler spaccare il campo in ogni gara.

 

Salernitana voto 8,5: Nicola è un maestro e in qualunque modo finisca il campionato, gli amaranto sono finalmente diventati una squadra con un’identità, capace di giocare senza timori, con la sola intenzione di conquistare la salvezza. I tre punti in una sfida così diretta sono quasi vitali e finché la matematica non condanna l’ambiente, tutta la curva campana può credere nel miracolo. D’altronde con un tecnico abituato a far ribaltoni impossibili nel calcio, niente è più detto.

 

Udinese voto 8,5: La squadra di Cioffi è diventata grande e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Una rosa arrembante, che non si risparmia di fronte a nessuno, combattendo a testa alta, con una mentalità portata all’offensiva. Protagonista assoluto Deulofeu, che è l’uomo del momento. Ottimo anche Pussetto, che sta trovando continuità nell’andare in porta. Samardzic si inventa l’euro goal della domenica. Se il progetto continua così, ne vedremo delle belle il prossimo anno. 

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