la fotografia

Le città più smart d’Italia: vince Milano, ultima Roma. La classifica

Da un sondaggio emerge un’Italia divisa in due. Le città intelligenti sarebbero soprattutto al centro-nord. Anche il lavoro agile piace, ma è da migliorare

Le città più smart d’Italia: vince Milano, ultima Roma. La classifica

“Milano è la città del futuro” cantava molti anni fa Ivano Fossati, genovese di nascita, ma che nel capoluogo lombardo evidentemente vedeva la metropoli più all’avanguardia. Era il 1983, ma da allora non sembra cambiato molto. Secondo la classifica condotta da Pepe Research per conto di Intel Italia, gli italiani considerano "smart city di riferimento" proprio Milano.

Alle sue spalle si trovano anche Bologna, Padova, Firenze e Torino, insomma molte città del nord e del centro Italia, mentre Roma, che pure rimane la “città eterna” per eccellenza, risulta ultima.

 

Cosa sono le città smart

Il sondaggio restituisce la fotografia della percezione degli italiani in tema di innovazione nelle città. Emerge che per il 51% degli abitanti del Belpaese il concetto di “smart city” sia pressoché sconosciuto, mentre la restante metà non conosce o ha sentito solo usare questa espressione, senza aver mai “toccato con mano”. Ma cosa sono le città smart? Secondo Andrea Tolgo, responsabile Internet of Things per l'area Emea Intel, "sono l'insieme delle tecnologie che consentono di migliorare la sostenibilità delle città riducendo il traffico e i consumi, aumentando la sicurezza delle persone e migliorando in generale la gestione della città in modo dinamico. Per le persone è un modo con il quale vivere meglio la città e per gli amministratori un modo per fare più efficienza con costi minori".

 

Quali sono le città smart italiane

Quanto alla classifica, emerge che Milano è vista come la città smart per eccellenza in Italia, seguita da Bologna, Padova, Torino e Firenze. Alle spalle del capoluogo toscano si trovano le prime città del sud, in particolare Bari, Catania e Napoli. Al nono posto si trova Genova, mentre a chiudere la top ten c’è finalmente Roma. La situazione sostanzialmente non cambia se si chiede un pronostico per il futuro, cioè in particolare come ci si immagini la situazione tra dieci anni: Milano rimane in testa, Roma sempre al decimo posto. Solo Genova migliorerebbe, passando dalla nona alla settima posizione.

 

Chi si trasferirebbe in una città intelligente

Alla domanda se si è disposti a cambiare città per una più smart, la stragrande maggioranza degli italiani (l’87%) risponde di “sì”, se questa si trova a mezz’ora di distanza dalla località di residenza. Il 57% del campione ha indicato che sarebbe disposta a spostarsi quotidianamente verso una smart city se questa fosse un’ora di distanza, mentre la percentuale scende al 29% se la trasferta arriva a due ore.

Inoltre, il 68% dei cittadini dichiara di essere disposto a sostenere un costo economico per vedere la propria città diventare più “intelligente”. Nello specifico la maggioranza è preparata a spendere “circa 150 euro in più all’anno, ma il 18% del campione si è dichiarato disposto a spendere fino a 600 euro in più all’anno per vivere in una Smart City; il 5% arriverebbe a spendere fino a 300 euro in più al mese. Il 79% infatti apprezza lo smart working e vorrebbe continuare a lavorare in questa modalità”, riporta l’Adnkronos.

 

Dalle smart city allo smart working

Il lavoro agile è cresciuto con la pandemia e ora, secondo il monitoraggio, l’83% di chi lavora da remoto continua a essere convinto che si tratti di un’opportunità. Il 79% delle persone in Italia secondo la ricerca apprezza lo smart working, che però deve essere migliorato.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA