Coppa Italia

Verso la semifinale: chi passa tra Fiorentina e Juventus all’Allianz?

Coppa Italia 2022, i bianconeri partono favoriti grazie alla rete dell’andata al Franchi, che vale doppio. Vlahovic incontra di nuovo la sua vecchia piazza

Verso la semifinale: chi passa tra Fiorentina e Juventus all’Allianz?

Nella serata di ieri è uscito il nome della prima finalista della Coppa Italia 2022, al seguito di un Derby della Madonnina in cui non sono mancate le polemiche. L’Inter si è imposta per 3-0, annichilendo di fatto i rossoneri, che hanno comunque fornito una prestazione importante, creando tanto e mettendo in discussione più volte il risultato nel corso dei novanta minuti.

 

L’Inter dunque attende una tra Fiorentina e Juventus all’ultimo round, dove verrà decretato il vincitore finale. All’andata è stata una partita peculiare, in cui la Viola ha dominato dal primo all’ultimo minuto, facendosi poi del male da solo, con un clamoroso autogol del più tifoso di tutti, Venuti, fiorentino doc fin da piccolo.

 

Un risultato essenziale per la corazzata bianconera, che grazie alla regola, ancora presente, della rete in trasferta, può sperare di ottenere due risultati su tre per accedere alla finalissima. Il momento delle due rose però ci insegna che forse questa cosa potrebbe non avere un peso, visto l’andamento stagionale e le performance messe in luce in queste ultime settimane.

 

Una gara tutta da vivere, con l’Allianz Stadium colmo per giungere all’unico trofeo possibile della stagione. Buttare via l’ennesima occasione di quest’anno sarebbe da bocciatura totale per Allegri. Il tecnico Italiano invece sa che vi è poco da perdere e potrebbe lasciare i suoi all’arrembaggio, senza timore di essere attaccato. Vediamo dunque come si sono preparate queste due squadre ad una sfida così delicata.

Juve, ultimo treno

Una stagione che inizialmente ci saremo aspettati in tutt’altro modo, sia per la rosa a disposizione, sia per le premesse sul ritorno di Allegri. Sei mesi disastrosi, in cui i bianconeri non sono riusciti ad ottenere punti con squadre alla portata, che solitamente annichilivano con diversi goal di scarto. L’addio di Cristiano Ronaldo ha provocato incertezza nel gruppo, incapace di andare in porta e di creare le tante palle goal a cui siamo sempre stati abituati.

 

Ad un certo punto si puntava sul “corto muso” di Max, che puntava ad una singola rete a partita, per poi difendersi nei restanti minuti di gara. Un atteggiamento che a volte ha pagato, ma che non rispecchia minimamente il DNA Juve, da sempre dominatrice dall’alto al basso dello stivale. Poi da gennaio, qualcosa è cambiato e finalmente i risultati hanno incominciato a prendere la giusta piega.

 

L’arrivo di Vlahovic ha mutato tutti gli schemi della squadra, che si è trasformata, iniziando a trovare con maggiore frequenza la rete o comunque, ottenendo risultati più netti. Il serbo non è più lo stesso giocatore di Firenze, ma questo lo potevamo immaginare tutti. Ha perso leggermente la continuità di andare in rete, anche per le tante pressioni che si porta in spalla partita dopo partita.

 

In molti dimenticano che è un classe 2000, che può sbagliare, anche se è evidente che il prezzo non giustifica assolutamente alcuni errori decisivi. Ha cambiato atteggiamento, forse più spocchioso a tratti, ma ha permesso ad Allegri di rivedere il disegno della sua squadra, piazzando altri elementi, adattati nel girone d’andata, nelle caselle giuste.

 

Basti pensare a Morata, quasi più decisivo del neo numero sette, visto che da quando gioca seconda punta, può finalmente mettere in mostra le qualità tecniche, che in molti hanno messo in dubbio. Un giocatore capace di sorprendere con una singola giocata, come con il Bologna, dove si è inventato un assist alla “Del Piero”.

 

Anche Cuadrado, che è stato abbassato, ha ritrovato i tempi giusti per la giocata, sfuggendo sulla fascia, senza preoccuparsi di mantenere la posizione. Rabiot inizia a salire e Zakaria si inserisce, seppur sino ad ora non sia stato fortunato con i pali. Insomma un complesso generale che cresce e che, anche se deve salutare la Joya Dybala, sembrerebbe avere delle idee precise per la prossima annata.

 

Serve un nuovo numero dieci, che alzi la qualità ulteriormente dell’intero gruppo. Ma in questa serata di coppa, su chi punta il tecnico toscano? In porta sicuramente tocca a Perin, portiere fisso in coppa. Davanti a lui un solo cambio, con la linea a quattro composta da De Sciglio, Bonucci, De LigtAlex Sandro. Pellegrini parte dunque dalla panchina.

 

In mezzo le scelte sono obbligatorie viste le tante assenze: Zakaria e Danilo da mediani e Rabiot con Bernardeschi a spingere sulla fascia. In panchina ci sono anche alcuni Primavera pronti ad esordire. Davanti la coppia del momento, Vlahovic e Morata

Firenze ha un sogno

Da sempre la tifoseria Viola ritiene il club piemontese un vero “nemico” calcistico, specie sugli spalti, dove si sogna di rivedere una gara come quella fatta cinque anni fa, ai tempi di Giuseppe Rossi. Da lì tante cose sono cambiate e la Fiorentina qualche soddisfazione se l’è anche levata, ma i continui trasferimenti dei top player come Chiesa, Bernardeschi o recentemente, Vlahovic, hanno aumentato ancora di più questo astio.

 

La gara di andata con il Franchi pieno è stata la conferma di quanto sia importante per i supporter levarsi una soddisfazione così grossa, anche per zittire l’ex attaccante serbo, che ha dichiarato poco amore alla sua ex squadra, anzi ha fatto capire di averla dimenticata in fretta. Nei primi novanta minuti hanno colpito due pali e obbligato Perin a parate incredibili, come quelle sulle conclusioni di Ikoné.

 

Hanno la consapevolezza di doverne fare due ai bianconeri per sperare di passare il turno, anche se è un’impresa ardua non è assolutamente da escludere. Infatti in campionato i ragazzi di Italiano hanno messo la quinta e stanno volando nei pressi del quarto posto, occupato attualmente dai ragazzi di Allegri.

 

Dopo aver vinto a Napoli sanno che non esistono confini alla loro forza offensiva, che in questa annata si è evoluta notevolmente, trasformando un gruppo fragile, in un’importante macchina da goal. Quando è andato via Vlahovic i dubbi sul futuro erano tanti, ma i nuovi acquisti come Piatek e Cabral hanno zittito gli scettici, dimostrando di non avere bisogno di un campione per fare tanti goal.

 

Insomma i ragazzi toscani non si tirano indietro e probabilmente potrebbero avere maggiormente il pallino del gioco. Subire una rete sarebbe quasi la fine, ma riuscire a mettere in porta subito un “point”, farebbe l’intera differenza: offensiva istantanea, che metta pressione agli avversari. Questa è la formula vincente. A chi si affida il mister per questa impresa in terra piemontese?

 

Tra i pali l’uomo di fiducia, Terracciano, che finalmente sta vivendo la sua stagione da protagonista. In difesa tanta tecnica, con Venuti che cerca riscatto, Milenkovic, Igor e il mancino poetico di Biraghi. In mediana fiducia a Maleh, che deve ancora esplodere, insieme a Torreira e Duncan. Davanti l’assetto del momento, anche se il ballottaggio con Ikone vi sarà fino all’ultimo: Nico Gonzalez, Cabral e Saponara.

Juventus-Fiorentina: le probabili formazioni 

Juventus (4-4-2): Perin; De Sciglio, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bernardeschi, Zakaria, Danilo, Rabiot; Vlahovic, Morata.

Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi; Maleh, Torreira, Duncan; Nico Gonzalez, Cabral, Saponara.

Juventus-Fiorentina: Canali TV

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