Festa della Liberazione

25 aprile e Ucraina: Mattarella all’altare della Patria, poi ad Acerra

La scelta della città dove ci fu il “sacrificio per consegnarci un Paese libero e democratico”. Il programma delle celebrazioni e delle manifestazioni

25 aprile e Ucraina: Mattarella all’altare della Patria, poi ad Acerra

Dopo due anni di stop, a causa della pandemia Covid, tornano le celebrazioni al completo, comprese le manifestazioni e i cortei nelle principali città italiane. In occasione del 77esimo anniversario della Festa della Liberazione, la ricorrenza assume anche un significato più ampio, con molti riferimenti alla situazione dell’Ucraina. 

Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un messaggio chiaro: "nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. Fu un'esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli".

Come di consueto, ad aprire la giornata è la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria, per rendere omaggio al milite ignoto. Poi il trasferimento del capo dello Stato ad Acerra dove, tra il primo e il 3 ottobre del 1943 e dopo la mobilitazione di contadini e famiglie alle deportazioni di alcuni uomini da parte delle truppe nazifasciste, i tedeschi reagirono con ferocia, durante la ritirata, causando almeno 88 morti accertati, oltre a numerosi dispersi.

 

Perché la visita ad Acerra

A spiegare il motivo della visita alla città di Acerra è stato pochi giorni fa lo stesso presidente della Repubblica, che ne ha parlato come di una “città che fu profondamente segnata dai combattimenti e dalle rappresaglie delle truppe naziste”, aggiungendo che “da Acerra, idealmente, abbracceremo tutti gli altri luoghi che videro l’eroismo, la sofferenza e, troppo spesso, la morte di quanti si sacrificarono per consegnarci un Paese libero e democratico. Nelle carceri e nei lager, a Cefalonia come a Montelungo”. “Ricordiamo la rivolta in armi contro l’oppressore. Rivolta che fu morale, anzitutto e poi difesa strenua del nostro popolo dalla violenza che veniva scatenata contro di esso”.

 

Il messaggio di Mattarella

Fin dalla vigilia della Festa della Liberazione, era arrivato il messaggio del capo dello Stato: “Dal ‘nostro’ 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul nostro territorio, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire". Così proprio Sergio Mattarella rivolgendosi agli esponenti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione.

 

Le manifestazioni a Roma e Milano

Intanto dalle 10 a Roma il tradizionale corteo promosso dall’Anpi, mentre un’altra manifestazione è stata voluta da altre associazioni di partigiani ed ex deportati (Fiap, Anpc, Fivl, Aned, Anfim e Ucraini in Italia), con l’adesione di +Europa e Azione, a favore del popolo ucraino.

A Milano il consueto corteo pomeridiano da corso Venezia fino in piazza Duomo, con interventi di esponenti dell'Anpi, del sindaco Beppe Sala e di una rappresentante della comunità ucraina.

 

 

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