Diario di guerra

Biden e il piano di lunga durata per l’Ucraina: 33 miliardi in 5 mesi

Il presidente statunitense ottiene il via libera da parte della Camera, grazie a una legge della Seconda Guerra mondiale. Altre armi e aiuti a Kiev

Biden e il piano di lunga durata per l’Ucraina: 33 miliardi in 5 mesi

Il discorso del capo della Casa Bianca era molto atteso. Era previsto l’appoggio per un nuovo, consistente stanziamento a sostegno dell’Ucraina e dal Congresso è arrivato il via libera. Dopo il Senato, infatti, anche la Camera statunitense ha approva la misura che consentirà a Joe Biden fornire aiuti militari e umanitari a Kiev nei prossimi cinque mesi. A votare a favore sono stati 417 deputati, 10 i contrari.

Per poter dare il via allo stanziamento il presidente Usa ha fatto riferimento a una legge risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Adesso manca solo la sua firma a sigillare l’avvio della nuova fase di aiuti, che prevede complessivamente 33 miliardi di fondi, dei quali 20 in armamenti, da consegnare entro ottobre.

 

La legge “speciale” del 1941

A sostegno del provvedimento, fortemente voluto da Joe Biden, lo stesso presidente ha invocato una legge varata nel pieno del secondo conflitto mondiale ed esattamente il Lend-Lease Act del 1941, che all’epoca consentì agli americani di armare l'esercito britannico contro la Germania nazista guidata da Adolf Hitler. La norma, quindi, permette di prestare equipaggiamento militare ai governi stranieri la cui difesa "sia valutata dal presidente come vitale per gli Stati Uniti".

In questo caso si tratta dell’Ucraina di Zelensky, dal cui consigliere nel frattempo sono arrivate nuove accuse nei confronti della Russia.

 

Zelensky: “Bombe a Kiev sono un segnale all’Onu”

“Le bombe di stasera su Kiev sono un segnale chiaro all'Occidente per dire che non risparmiano nulla. Con questi missili vogliono cercare di dissuadere i leader occidentali a venire a Kiev e le persone a tornarci. I russi non hanno lasciato le loro ambizioni, nemmeno nella capitale". Ad affermarlo è stato Alexander Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Il riferimento è agli ordigni (almeno 5 missili) esplosi nella capitale ucraina in concomitanza con la visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che in precedenza era stato a Mosca per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin.

 

Guterres invoca corridoi umanitari

Il Consiglio di sicurezza "ha fallito" nei suoi sforzi per "prevenire e porre fine" alla guerra in Ucraina. È la considerazione del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, durante la sua visita a Kiev. "Vorrei essere molto chiaro: il Consiglio di sicurezza non è riuscito a fare tutto ciò che era in suo potere per prevenire e porre fine a questa guerra. E questo è fonte di grande delusione, frustrazione e rabbia", ha detto Guterres in una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Guterres ha poi invocato corridoi umanitari per evacuare i civili, soprattutto a Mariupol, dove le forze di Mosca avrebbero usato ordigni al fosforo.

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