Le semifinali

Le pagelle della Champions League: dominio inglese, spagnole rimandate

Le due sfide europee hanno regalato grandi emozioni, prima con le sette reti tra Guardiola e Ancelotti e poi il predominio del Liverpool con la favola Emery

Le pagelle della Champions League: dominio inglese, spagnole rimandate

La Champions League ci ha regalato nuovamente un turno incredibile, dove non sono mancate le reti e le giocate dei campioni. Due semifinali di livello, che hanno visto protagonisti due paesi: Inghilterra e Spagna. Da una parte il Liverpool di Klopp, che si è imposto in casa per due a zero, mettendo in difficoltà di fatto il “sottomarino giallo”, Villarreal. Sul campo di Manchester invece, sponda City, è venuto fuori un match che difficilmente può essere dimenticato dagli amanti del calcio. Un pirotecnico 4-3, che tiene ancora in vita il Real Madrid di Ancelotti in vista del ritorno al Bernabeu. Vediamo dunque le valutazioni delle quattro semifinaliste rimaste in gara, in questa Champions League sempre più elettrizzante.

 

Le pagelle della Champions, le bocciate

Villarreal voto 5:

Le aspettative sono da subito partite a mille e forse hanno sentito la pressione di doversi confermare post Juventus e Bayern Monaco. Al contrario delle precedenti due sfide però giocano con maggiori difficoltà, mostrando diverse fragilità inaspettate. Andare a fare risultato ad Anfield è un’impresa, non a caso i giocatori spagnoli al termine della gara hanno sottolineato l’intensità dei tifosi inglesi, che sono da sempre l’uomo in più per i Reds.

 

Nella prima frazione se la riescono anche a cavare, limitando gli attacchi e obbligando gli avversari ad un giro palla continuo e sterile. Il loro punto di forza si racchiude esattamente in questo: chiudersi indietro, evitando di farsi colpire in mezzo alle linee. Non a caso il migliore in campo dei gialli ieri è stato Albiol, che da faro centrale in mezzo alla retroguardia, ha tentato di limitare il più possibile le offensive per vie centrali, obbligando i Reds ad attaccare sulla fascia.

 

Applausi per Rulli, che tiene a galla i suoi con interventi molto importanti. Sfortunati nell’occasione del primo gol, con un cross rocambolesco ad ingannare il portiere argentino, in seguito ad una deviazione di Estupian. Davanti poca roba, non trovano mai lo spazio per ripartire e in diverse fasi del match, devono rimanere in dieci dietro la linea della palla. Grande fatica a far circolare la manovra, completamente intasata dai recuperi immediati degli avversari.

 

Rimettere in piedi la sfida, senza essersi mai avvicinati dalle parti di Allison, ad oggi è un’impresa. Devono iniziare a buttare giù alcune barriere del loro gioco difensivo, tirando fuori il coraggio di rischiare la giocata. Non hanno in rosa dei fuoriclasse capaci di mutare completamente l’andamento di una partita, ma la forza del gruppo, unita alle idee di Emery, può ancora fare la differenza. 

 

Real Madrid voto 5,5:

Dare una bocciatura dopo aver segnato tre goal in casa del Manchester City è quasi utopia, ma la sconfitta rimane e al ritorno dovranno proporre un altro tipo di approccio iniziale. Il primo tempo di fatto condanna i ragazzi di Ancelotti, che si ritrovano schiacciati nella propria metà campo, senza nessuna possibilità di inventare qualcosa di diverso.

 

Subiscono due reti nel giro di undici minuti, di cui una per un errore netto della difesa, che regala grande spazio a Gabriel Jesus. Il goal del solito Benzema tiene aperta una porta e il morale si rimette subito in carreggiata per la ripresa. Anche nel secondo tempo rimangono difensivi, visto che il City non cede mai mentalmente, continuando a tenere in mano il pallino del gioco. Le ripartenze di Vinicius si rivelano decisive, come nell’occasione del secondo gol madrileno, ma i tanti errori di disimpegno alla fine si pagano.

 

È mancata la qualità di portare su mia sfera, cercando di mettere degli ostacoli ai ragazzi di Guardiola, padroni del campo. In difesa si balla troppo, sia Militao che Alaba non forniscono una prestazione degna del livello della partita. Troppi errori evitabili, che ad oggi mettono in una posizione poco favorita le Merengues.

 

La punta francese davanti, sempre più uomo record, dopo il primo sigillo ad inizio gara si ripete con un cucchiaio delizioso su calcio di rigore, che tiene la gara aperta in vista del ritorno. Una prestazione difensiva insufficiente, che deve mutare al Bernabeu per poter contenere le offensive dei Citizen. 

 

Le promosse: Liverpool e Manchester City

Liverpool voto 8:

Vittoria secca, due goal di vantaggio e un predominio incessante dal primo all’ultimo minuto. L’amaro in bocca rimane per le troppe occasioni buttate al vento, visto che avrebbero potuto chiudere il match con diverse reti in più. Protagonista assoluto Mané, che dopo un periodo di smarrimento sta finalmente ritrovando i ritmi a cui ci ha sempre abituati.

 

Positivo anche Diaz, che dal suo arrivo in terra inglese non ha quasi mai fallito un appuntamento: veloce, agile e sempre pericoloso. Ha la dote di voler cercare con prepotenza l’occasione da goal. In difesa si viva una serata tranquilla, la squadra di Emery non si avvicina mai all’area dei Reds, che riescono ancora una volta a blindare la porta. Il gioco è spettacolare, riescono a tenere il pallino del gioco con continuità, creando una sorta di blocco in mezzo al campo. Fabinho recupera e smista, Thiago inventa, colpendo anche una traversa da distanza siderale.

 

Tendono a rilassarsi sugli ultimi passaggi, quando bisogna chiudere l’azione, sbagliando o la conclusione o comunque, la scelta. Prosegue il momento no di Salah, che cerca con eccessiva foga la via del gol. L’eliminazione dal Mondiale del suo Egitto, a causa di un errore dello stesso numero undici dal dischetto, lo condiziona. Klopp ha bisogno di lui per questo finale da "quadriplete", considerando anche che Jota scalpita per diventare titolare.

 

Manchester City voto 8,5:

Prestazione quasi perfetta, macchiata però da alcuni errori che alla fine potrebbero rivelarsi fatali. In primis le troppe occasioni perse, visto che se avessero concluso il primo tempo con tre o quattro goal non avrebbero rubato nulla e poi, gli errori della retroguardia, come la marcatura di Zinchenko errata o la mano allargata da Stones.

 

Errori banali, che però tengono in piedi una sfida che Guardiola considerava già chiusa al termine della prima frazione. Da sottolineare alcune prestazioni, come De Bruyne, che diventa sempre più uomo d’area di rigore. Le sue reti sono decisive e se dovesse portare la squadra fino in fondo, entrerebbe di diritto nella lista dei candidati al prossimo Pallone d’Oro.

 

Impressionante anche Bernardo Silva, che si inventa un goal da allena, giocando una gara perfetta sia in fase di manovra, che in offensiva, dove il pallone passa sempre dai suoi piedi. Foden si conferma un prodigio futuro, il suo ruolo da falso nove è la mossa della svolta. La punta è rinata, considerando che Jesus ha messo in rete cinque goal nel giro di due gare.

 

L’entrata in campo di Fernandinho ha alzato il livello, specie fisico, visto che sia Modric che Casemiro non sono mai riusciti ad imporsi con le loro giocate spettacolari. Una rosa completa, che necessita solamente di maggiore fiducia nei mezzi di cui dispongono: mantenere alta la concentrazione , per imporsi anche nell’inferno del Bernabeu, dove in pochi rimangono intatti. Guardiola vuole scrivere una nuova pagina della sua storica carriera e finalmente il gruppo ha acquisito una mentalità vincente che alle lunghe fa la differenza.

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