Materie energetiche

Embargo sul petrolio russo, Ue: “Totale ma graduale. Stop in 6 mesi”

Previste anche altre sanzioni: Sberbank esclusa da Swift insieme ad altri due istituti di credito della Federazione. Intanto sale il prezzo del greggio

Embargo sul petrolio russo, Ue: “Totale ma graduale. Stop in 6 mesi”

L’embargo al petrolio russo sarà “totale ma graduale”. Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha annunciato stamane la proposta di un “divieto totale dell’importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato”. L’Ue vigilerà per “eliminare gradualmente e in modo ordinato” l’import del combustibile che arriva dalla Federazione russa per “permettere a noi e ai nostri partner di assicurare vie di approvvigionamento alternative e di ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Elimineremo il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno”. Il percorso “non sarà facile”, ha aggiunto, “alcuni Stati membri sono fortemente dipendenti dal petrolio russo. Ma dobbiamo semplicemente farlo”.

 

Il semaforo verde è scattato nelle ultime ore. La proposta, che rientra nel sesto pacchetto di sanzioni che Bruxelles è pronta a varare, ha trovato diversi ostacoli nelle settimane precedenti. La dipendenza dal greggio russo è assai diversa in seno ai Ventisette. Slovacchia e Ungheria, ad esempio, dipendono quasi al 100 per cento dal petrolio di Putin e la minaccia di un veto da parte di Budapest e Bratislava ha imposto un’attenzione particolare in seno alla Commissione sulle specificità di alcuni casi. Le trattative, tuttavia, hanno iniziato a sbloccarsi con il via libera all’embargo arrivato qualche giorno fa da Berlino che, però, insiste: è necessario avere alternative all’interruzione delle forniture.   

 

“Quando i leader si sono incontrati a Versailles, hanno concordato di eliminare gradualmente la nostra dipendenza dall’energia russa. Nell’ultimo pacchetto di sanzioni, abbiamo iniziato con il carbone. Ora stiamo affrontando la nostra dipendenza dal petrolio russo”. La Von der Leyen ha illustrato anche le nuove misure in ambito finanziario: “Oggi escludiamo da Swift Sberbank, di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due istituti di credito. Con questo, colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario e la capacità di Putin di creare distruzione. Si solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale”.

 

Quella delle sanzioni economiche e sulle fonti energetiche resta per l’Unione Europea la strada principale sui cui muoversi per spingere il Cremlino a fermare l’aggressione sempre più cruenta nei confronti dell’Ucraina. In una fase in cui i negoziati sono praticamente fermi e l’esercito di Mosca intensifica l’offensiva militare, Bruxelles accelera sugli interventi di maggiore impatto sull’economia della Federazione. Anche se sul gas la discussione è ancora aperta.

 

Intanto i nuovi provvedimenti annunciati dall’Ue spingono verso l’alto il prezzo del greggio. Il petrolio Brent, quello che proviene dal Mare del Nord, consegna luglio, sale a 108, 36 dollari al barile con un aumento del 3,25 per cento. Il Wti, quello texano, consegna giungo, sale del 3,37% toccando i 105,86 dollari. Sui prezzi sta influendo anche l’allentamento delle restrizioni per il Covid in Cina. Ma oggi è soprattutto la giornata della Federal Reserve. Si attendono le prossime decisioni del board della Banca centrale americana che sicuramente incideranno sui listini. In ogni caso le oscillazioni in essere impongono all’Ue di accelerare sul dossier che riguarda il tetto al prezzo delle fonti, a partire da gas. Bisogna fermare le speculazioni in atto.

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