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Prove di allargamento Nato, ma Lavrov parla di “guerra ibrida totale”

Il ministro degli esteri russi attacca l’Occidente, che starebbe sferrando un attacco a 360°, compresa la mossa di far entrare Finlandia e Svezia nella Nato

Prove di allargamento Nato, ma Lavrov parla di “guerra ibrida totale”

“Le sanzioni ci sono sempre state, ma adesso c'è una situazione di russofobia" e "ostilità contro il nostro Paese", "anche durante i periodi più duri della Guerra Fredda non si erano mai viste estradizioni simultanee di diplomatici russi da diversi Paesi".

Sono durissime le parole del ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, nel giorno in cui i ministri degli Esteri dei componenti della Nato si riuniscono a Berlino.

Oggi secondo giorno di summit, dove a tenere banco l’annuncio della volontà di entrare nell’Alleanza atlantica, da parte di Finlandia e Svezia.

 

Il monito di Lavrov: “Difficile prevedere quanto durerà la guerra”

Il ministro degli Esteri russo, di fronte alla ribadita volontà di Helsinki e Stoccolma di entrare nella Nato non usa giri di parole e parla anche del "maltrattamento dei nostri imprenditori, scienziati, rappresentanti della cultura, diplomatici, che devono lavorare in condizioni estreme a rischio della vita".

La crisi in Ucraina "è stata preparata dagli americani da tempo, dalla Guerra fredda per raggiungere l'egemonia mondiale", ha ribadito Lavrov, tornando su un concetto già espresso e aggiungendo che gli Stati Uniti "guidano questo processo da Oltreoceano, indebolendo l'Europa".

Si tratta di "un regime coloniale di un Paese che pensa di essere unico e speciale" e che "impone" regole. “L'Occidente ha dichiarato una guerra ibrida totale contro la Russia. Ed è difficile prevedere quanto durerà” ha detto poi il ministro degli esteri russo al meeting annuale con gli esperti del Consiglio esteri e difesa, come riferito dall'agenzia Interfax.

Il responsabile della politica estera del Cremlino ha anche aggiunto: “È chiaro che le conseguenze saranno sentite da tutti, nessuno escluso. Abbiamo fatto di tutto per evitare un confronto diretto, ma visto che la sfida è stata lanciata, ovviamente, l'accettiamo".

 

L’apertura della Turchia, che però teme i curdi

Intanto la posizione di Ankara si ammorbidisce. "Non stiamo chiudendo la porta. Ma fondamentalmente stiamo sollevando questo problema come una questione di sicurezza nazionale per la Turchia", ha detto a Reuters Kalin. Secondo il portavoce del governo turco, il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), fuorilegge in Turchia e inserito nella lista di organizzazioni terroristiche da Usa e Ue, raccoglie fondi e recluta in Europa e la sua presenza è "forte, aperta e riconosciuta" in Svezia in particolare. Ankara sottolinea di voler avere “una trattativa con le controparti svedesi", anche se il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu,ha spiegato che "la maggioranza della popolazione turca è contraria all'adesione alla Nato di questi Paesi che sostengono il Pkk/Ypg e ci chiedono di bloccare questa adesione". "È un'organizzazione terroristica che ogni giorno attacca i nostri soldati. Persino ieri abbiamo perso un nostro soldato. Per questo è inaccettabile e oltraggioso che nostri amici e alleati sostengano queste organizzazioni terroristiche", ha aggiunto. Comunque, per l'adesione "parleremo con i nostri alleati Nato così come i Paesi interessati", ha concluso.

 

Dialogo Finlandia-Russia

Intanto il presidente della Finlandia, Sauli Niisto, ha chiamato l'omologo russo, Vladimir Putin, definendo la conversazione "diretta e franca" e volta a “evitare tensioni". Il viceministro degli esteri russo, Alexander Grushko, ha ribadito che l’eventuale ingresso della Finlandia nella Nato sarebbe un “errore” e che "non rimarrà senza una reazione politica": la Russia “non ha intenzioni ostili in relazione alla Finlandia e alla Svezia", ha precisato, chiarendo anche che "è presto per parlare di dispiegamento delle forze nucleari russe nella regione baltica in caso Finlandia e Svezia dovessero entrare nella Nato".

 

Nel frattempo, le esportazioni di elettricità dalla Russia verso la Finlandia sono state interrotte, come previsto. L'azienda responsabile per la vendita di elettricità russa alla Finlandia, Rao Nordic, aveva annunciato la sua intenzione di interrompere la fornitura a mezzanotte, citando dei mancati pagamenti, mentre la Finlandia si apprestava ad annunciare la sua candidatura per la Nato.

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