L’allarme

Cos’è il vaiolo delle scimmie, che desta preoccupazione in Europa

Diversi casi sono stati segnalati nel Regno Unito, in Portogallo e Spagna. Matteo Bassetti: “Agire rapidamente e uniti per evitare una nuova epidemia”

Cos’è il vaiolo delle scimmie, che desta preoccupazione in Europa

Finita l’emergenza del Covid, ecco un’altra infezione che mai si era vista trasmessa da uomo a uomo nel nostro continente. Si tratta del vaiolo delle scimmie, sono già stati segnalate decine di casi in Europa: 14 in Portogallo, 9 in UK e 7 in Spagna”. Così l’infettivologo Matteo Bassetti sul proprio profilo social ha confermato la preoccupazione per la nuova malattia.

 

I casi di vaiolo delle scimmie, trasmesso all’uomo

A dare notizie di casi di vaiolo delle scimmie in uomini è stata l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA). Il primo paziente, cosiddetto "zero", è un uomo rientrato di recente dalla Nigeria, in Africa. Tutte le persone che hanno viaggiato e sono entrate in contatto con la persona infettata sono state contattate e hanno iniziato la profilassi contro il vaiolo. La situazione, quindi, sarebbe sotto controllo e non è scattato nessun allarme sanitario, anche se il numero di persone infette al momento è salito a circa una decina, come confermato anche da Bassetti, e si somma ai casi in Portogallo e Spagna.

 

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Scoperto per la prima volta nel 1958, è una malattia mai del tutto debellata: i casi segnalati sono pochi, specie in Europa, seppure in aumento a causa - secondo gli esperti – del fatto che i vaccini contro il vaiolo non sono più somministrati. La malattia che riguarda le scimmie è meno contagiosa di quella che in passato colpiva gli uomini, ma può passare anche alle persone, “principalmente da contatto con fluidi corporei o croste di esemplari infetti” spiega Bassetti.

Tutti i casi sinora diagnosticati sono stati riscontrati tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, configurando una probabile trasmissione all’interno della comunità” aggiunge l’infettivologo. Questa patologia, diffusa soprattutto in alcune zone dell’Africa, può essere trasmessa anche ad altri animali come roditori (topi, scoiattoli, ratti e conigli).

 

I sintomi della malattia: come riconoscerla

I sintomi sono simili al vaiolo che colpisce gli uomini: febbre e dolori muscolari che si manifestano nell’arco di meno di 15 giorni (in media 10-12), accompagnati ad eruzioni cutanee (pustole) su volto e mani, ma anche talvolta da cefalea, mialgia, dolore alla schiena, spossatezza, ingrossamento dei linfonodi.

 

La pericolosità

Il tasso di mortalità segnalata negli esseri umani colpiti da vaiolo delle scimmie “si attesta intorno al 10% - spiega Bassetti – percentuale inferiore al vaiolo ‘classico’ che solitamente presentava una mortalità del 30% prima di essere debellato” conclude Matteo Bassetti, che esorta a riconoscere i casi e isolarli per “fermare sul nascere questa infezione. Bisogna agire rapidamente e uniti. Non possiamo permetterci una nuova epidemia”

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