La fine del campionato

Pagelle della 38^ giornata di Serie A: il Milan è Campione d’Italia

Termina così il campionato 2021/2022, con i rossoneri che alzano lo scudetto sotto al cielo di Reggio Emilia. Inter delusa a San Siro. Nicola si salva

Pagelle della 38^ giornata di Serie A: il Milan è Campione d’Italia

Si chiude anche la trentottesima giornata di campionato, che conclude così la Serie A 2021/2022. Un campionato diverso, che ha regalato colpi di scena fino all’ultimo secondo: dell'occasione persa del Cagliari al miracolo di Nicola.

Il Milan è Campione d’Italia, l’Inter vince, ma esce in lacrime. Brutto episodio in Spezia-Napoli, che mette in ombra il tris partenopeo. Gara dalle tante reti tra Lazio e Verona, vittoria netta di Mou a Torino, contro Juric. Juventus ancora sconfitta: la Fiorentina vola verso l’Europa. Si ferma ancora Gasp. 

 

Pagelle della 38^ giornata di Serie A: le Bocciate

Torino voto 4,5: La peggior gara della stagione, per loro fortuna è arrivata nell’ultimo capitolo di questo campionato: una sconfitta sonora, che per Juric lascia addirittura delle tracce negative nella testa dei giocatori. Giocano per la prima volta a quattro dietro e sono irriconoscibili. Troppi errori di manovra, come nell’occasione del rigore avversario e poca forza nei contrasti. Si lasciano saltare continuamente, senza mai portarsi in avanti per cercare di creare pericoli. Senza Bremer la corazzata trema.

 

Salernitana voto 4,5: Nella partita più importante della stagione, sotto agli occhi del proprio pubblico, buttano via completamente il primo tempo, dove ne prendono addirittura tre. Ci provano in ogni modo, continuando però a subire le ripartenze dei friulani, che mettono a segno anche il poker. Alla fine però vince il romanticismo e Nicola raggiunge comunque una salvezza miracolosa. Una storia che verrà ricordata da tutti, per la forza con cui è arrivata: il calcio regala ancora una volta un’impossibile capitolo d’amore.

 

Sassuolo voto 4,5: Si trovano ad affrontare la sfida decisiva per lo scudetto di questa stagione e vengono annichiliti dal primo all’ultimo minuto. Ci si aspettava forse qualcosa in più a livello di gioco, ma davanti ad un Mapei completamente rossonero è anche difficile rimanere tranquilli. C’è da dire che, come a Napoli, quando vengono attaccati con forza e in massa si buttano forse troppo facilmente a terra, facendosi schiacciare, soprattutto in fase di costruzione. Magnanelli è un idolo e chiude un capitolo di grande amore.

 

Juventus voto 4,5: Una prestazione simile ai cugini, visto che anche loro non si avvicinano neanche una volta alla porta, facendosi schiacciare dal calore del Franchi. Non scendono in campo mentalmente, cercando un palleggio in orizzontale, che lascia diversi dubbi. In difesa si soffre più del previsto, con Bonucci che mette in luce errori inaspettati, sia in fase di manovra, che difensivamente. Davanti le due punte sono inesistenti: Kean fatica a controllare la sfera, Dybala invece si perde in giocate eccessivamente lunghe.

 

Spezia voto 4,5: Le motivazioni per fare una grande gara sono probabilmente mancate, dopo aver raggiunto l’obiettivo salvezza appena sette giorni fa. Si rilassano e nel giro di mezz’ora ne prendono addirittura tre. Nella ripresa tentano di appoggiarsi alle giocate di Verde, che colpisce anche un legno, senza però trovare riscontri positivi. Sugli spalti, come se non bastasse, l’ambiente è alquanto imbarazzante, con una rissa tra tifosi, iniziata però dai liguri fuori dallo stadio: immagini che nel calcio di oggi sarebbe meglio non vedere più. 

 

Sampdoria voto 5: Conclude una stagione deludente con una prestazione mediocre, che deve essere di lezione per la squadra. Tengono il campo nella prima frazione, ma si disuniscono completamente nella ripresa, facendosi schiacciare dai nerazzurri. Davanti fanno davvero poco, in mezzo invece mancano le idee per poter creare qualche pericolo. Manca un’identità per questo team, troppo superfluo nel scegliere una direzione tattica.

 

Genoa voto 5: Ennesima prestazione anonima, che lascia ancora una volta l’amaro in bocca ai tifosi: nemmeno all’ultima chiamata in casa i ragazzi di Blessin riescono ad imporsi, dimostrando che questa retrocessione, alla fine dei conti è completamente giustificata. Poca intensità, nessuna voglia di cambiare passo o di mettere in luce altro. Tengono alla larga il Bologna per un tempo, perdendosi sull’unica giocata pericolosa della partita. Insomma un’altra delusione, che mette fine al peggior campionato del Grifone degli ultimi anni.

 

Atalanta voto 5: È complesso bocciare una squadra che ci prova quasi quaranta volte ad andare in rete, salvo poi ritrovarsi sconfitta a fine partita. Una gara inspiegabile, in cui ci provano in ogni modo, trovando però un Vicario impenetrabile, tanto per cambiare. Il ritorno di Ilicic, che ha salutato il popolo bergamasco è sicuramente l’immagine più bella della serata al Gewiss: un giocatore che ha dato tutto ad una maglia che lo ha fatto rinascere. Per il resto bisogna capire come potrebbero ripartire, al seguito di una stagione complessa. 

 

Cagliari voto 5,5: Seppur non sia arrivata una sconfitta, non aver vinto probabilmente è quasi peggio di una partita senza punti. Buttano letteralmente una partita, non riuscendo a rendersi pericolosi con continuità, fino alla fine. Cercano di tenere alto il baricentro, senza però schiacciare il Venezia, che ha la forza di reggere l’urto, portando in cassa un altro risultato positivo. Una delusione per un ambiente importante e storico, che da tutta la stagione recrimina maggiore coraggio. Il coraggio che è mancato anche al momento decisivo. 

 

Pagelle della 38^ giornata di Serie A: le Sufficienti

Hellas Verona voto 6: Una settimana che lascia l’amaro in bocca, nonostante il campionato sia andato bene: per un solo punto non raggiungono il record del club, che magari ad inizio gara, avrebbero quasi sognato. Infatti si portano avanti di due reti, salvo poi farsi rimontare in maniera clamorosa dalla Lazio, che addirittura la ribalta. Nel finale ci pensa il giovane Hongla a mettere il primo sigillo da professionista, evitando una sconfitta che non sarebbe stata giusta. Un peccato, ma se tengono Tudor possono salire veramente di livello in futuro.

 

Lazio voto 6: Probabilmente avrebbero preferito una serata vittoriosa, visto che potrebbe essere stata l’ultima apparizione di Milinkovic-Savic con la maglia bianco celeste, ma per come si è messa la gara inizialmente, va anche bene così alla fine. Un punto che permette di mantenere il quinto posto, rimanendo sopra la Roma. Una gara che si infiamma con l’entrata di Pedro e con le giocate di Felipe Anderson, che se avesse giocato maggiormente in questo modo avrebbe aiutato e non poco i compagni in stagione. In goal anche Cabral, che trova la prima rete in Serie A, all’ultima chiamata. 

 

Venezia voto 6,5: Un grande applauso ad una squadra che onora lo sport: non si “scansano”, tenendo testa prima alla Roma e poi ad un Cagliari che si gioca tutto. Due punti che danno inizio ad una nuova era, magari governati tecnicamente da Soncin, allenatore preparato e dalle idee promettenti per la rinascita. La stabilità difensiva acquisita dà equilibrio anche agli altri reparti, che sono diventati più maturi nel trattenere le offensive degli avversari. Da sottolineare le parate di un portiere che è stato, inizialmente, più criticato del previsto. 

 

Pagelle della 38^ giornata di Serie A: le Promosse

Empoli voto 8: In questo finale di stagione si sono riscattati da quelle dodici partite consecutive senza vittoria, chiudendo a 41 punti un campionato più che dignitoso. Soffrono tantissimo gli attacchi della Dea, ma per loro fortuna hanno un portiere che vale oro e che ha salvato almeno sei/sette volte. Davanti concludono poco, ma sono astuti nel colpire al momento in cui gli avversari sono stanchi: una perla di Stulac zittisce il popolo bergamasco, mettendo fine alla corsa europea nerazzurra. Andreazzoli può ritenersi solo soddisfatto di certe prestazioni. 

 

Napoli voto 8: Mezzo punto in meno per quello che i tifosi hanno combinato in un tranquillo pomeriggio di calcio: una lite senza senso, che ha rischiato di far del male a qualcuno. Un gesto brutto, non accettabile nel nostro calcio. Per il resto dominano la partita, salutando al meglio Insigne: tre reti dopo trenta minuti, messe a segno da Politano, con la classica conclusione a giro, da Zielinski che ritrova il goal e da Demme, che chiude i giochi. Nel secondo tempo staccano la spina, subendo anche qualcosina da parte dei liguri. Chiudono meritatamente terzi. 

 

Bologna voto 8: È arrivata una vittoria che a distanza di quattro partite a secco, fa anche piacere, ma il livello della prestazione gergale è basso. Forse troppo, considerando anche l’avversario. Trovano pochi spazi, giocando perlopiù sulla retroguardia: aspettano eccessivamente il momento giusto, rimanendo di fatto sterili nelle scelte. Alla fine ci pensa Barrow, che mette a segno la vittoria, dopo un campionato negativo da parte sua. Una squadra da rivedere, che non si può più permettere di essere così tanto “spenta” durante le partite alla portata.

 

Fiorentina voto 8,5: A distanza di cinque anni i Viola ritrovano l’Europa, classificandosi settimi in classifica. Un risultato meritato, al seguito di una gara dominata contro gli acerrimi nemici sportivi bianconeri. In rete prima Duncan, che aspettava da tempo questa occasione, poi il solito Gonzalez a chiudere i giochi su calcio di rigore. Da sottolineare la prestazione di Bonaventura, che nonostante l’età deve rimanere un punto fermo della squadra. Bene anche Biraghi, da vero capitano onora al meglio Astori, dedicando a lui il successo europeo. 

 

Roma voto 8,5: In molti avrebbero detto che la testa dei giocatori giallorossi si trovava già a Tirana, ma la realtà dei fatti ha disegnato una squadra compatta, concentrata e coesa sulla partita con il Toro. Si buttano subito all’offensiva, trovando due reti immediate con il solito bomber, Abraham. Poi capitan Pellegrini chiude i conti, sigillando una stagione da urlo. Non possono certo rilassarsi adesso però, visto che tra meno di una settimana andranno in campo per un trofeo europeo.

 

Inter voto 8,5: Fanno ciò che possono al massimo dell’intensità, vincendo con un secco tre a zero sotto agli occhi di un pubblico molto caldo. La delusione però è tanta. L’amarezza di aver perso qualche treno di troppo. In luce Correa, che va a segno con la quinta doppietta consecutiva. Impressionante Perisic, che oltre al goal è protagonista anche del raddoppio. Una pedina essenziale, che meritava più attenzioni a livello di rinnovo. Le lacrime di Lautaro a fine partita sono lo specchio di una stagione quasi perfetta. Ma il “quasi” fa male. 

 

Udinese voto 8,5: Cioffi non si piega all’Arechi, che fa da palcoscenico al miracolo della Salernitana, dominando dal primo all’ultimo minuto. Potevano finire la gara con almeno altre due reti. Deulofeu ancora in luce, conclude la stagione da campione. Benissimo anche Udogie, che è tra i giovani rivelazione di questo campionato. Nestorovski si leva qualche sassolino dalla scarpa, mentre Pereyra vive di ombre e spunti decisivi. Una squadra magnifica, che può giungere ad altri palcoscenici. 

 

Milan voto 9: Nel giro di mezz’ora sono Campioni d’Italia, mettendo a tacere subito chi ha messo in dubbio la vittoria finale dei rossoneri. Dominano in lungo e in largo, con un atteggiamento sicuro e concreto nel colpire con forza i neroverdi. Creano decine di palle goal, non abbassandosi mai e annullando gli attaccanti pericolosi di Dionisi. Leao mette a segno una tripletta di assist da paura, mentre Giroud con due centri chiude subito i conti. Infine il “presidente” Kessié cala il tris, salutando con onore la maglia del Milan. Uno scudetto meritato, per la continuità e la coesione di gruppo.   

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