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Usa al bivio sulle armi, cos’è il 2° emendamento e perché è difficile

Un altro ragazzo fermato con pistola e fucile vicino a una scuola in Texas. Ieri la strage a Uvalde. Chi dice stop alle armi facili negli Usa e chi no

Usa al bivio sulle armi, cos’è il 2° emendamento e perché è difficile

A neanche 24 ore dalla strage di Uvalde, in Texas, dove un 18enne ha aperto il fuoco uccidendo 19 bambini di una scuola elementare e un maestro (e rimanendo poi a sua volta ucciso nello scontro con la polizia) un altro giovane è stato fermato armato nei pressi di una scuola, sempre in Texas. Il fatto che avesse con sé una pistola e un fucile ha fatto scattare l’allarme.

Ma quanto accaduto ha riaperto, intanto, il dibattito sul possesso di armi negli Usa, previsto dal secondo emendamento della Costituzione, che ora in più di uno vorrebbe cancellare o modificare.

A farne riferimento è stato il presidente statunitense, Joe Biden, scosso dai fatti texani, ma non solo.

 

L’accalorato appello di Steve Kerr

L'allenatore Nba della squadra dei Golden State Warriors, Steve Kerr, volto noto e molto popolare negli Usa si è rivolto ai repubblicani con un accorato appello per intervenire sulla norma che prevede il diritto ad armarsi. Si tratta del secondo emendamento della Costituzione Usa. Kerr ha chiesto al leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, di trovare un accordo e far approvare la legge sul controllo delle armi già approvata dalla Camera statunitense nel 2019.

Kerr, il cui padre fu ucciso da colpi di arma da fuoco in Libano nel 1994, ha spiegato: "Siamo tenuti in ostaggio da 50 senatori a Washington che si rifiutano anche solo di mettere la legge al voto, nonostante quello che vuole il popolo americano”. "Non voteranno su questa legge - ha aggiunto Kerr in conferenza stampa - perché vogliono mantenere il loro potere personale".

 

Legge sulle armi ferma in Senato

Di fatto l’iter della legge ha subito una battuta d’arresto in Senato, nonostante la maggioranza sia democratica. Sono 100, infatti, i senatori: al momento 50 sono repubblicani e 50 sono democratici, tra i quali due eletti come indipendenti ma vicini ai Dem, cioè Bernie Sanders e Angus King.

Quando si tratta di votare una norma, dunque, può verificarsi una situazione di sostanziale parità, ma in questo caso diventa decisivo il voto del vicepresidente, ossia la democratica Kamala Harris. Ciononostante la riforma sulle armi non è ancora passata a causa del cosiddetto “filibuster”, la pratica dell’ostruzionismo.

 

Lo stop alla legge a causa del “filibuster”

Si tratta di una pratica utilizzata dai gruppi di minoranza del Senato statunitense da diversi anni, per fermare l’iter di leggi proposte dalla maggioranza. Si fatto è paragonabile all’ "ostruzionismo", anche se il termine americano rievoca il comportamento “piratesco” dei filibustieri, che aggirano un ostacolo e arrivano all’obiettivo finale. In questo caso lo stop a leggi “scomode”. Più volte si è cercato di introdurre correttivi che evitasse il ricorso a questa pratica: ci ha provato anche il presidente Biden, che lo scorso gennaio chiesto pubblicamente di modificare il regolamento del Senato in modo da evitare che gruppi di minoranza di senatori possano bloccare il voto sulle leggi. Ma la richiesta è stata respinta dai repubblicani e da alcuni dem con Joe Manchin e Kyrsten Sinema.

 

Le legge sulla limitazione delle armi: cosa prevede

Il disegno di legge cosiddetto “HR8” prevede di ampliare il controllo sulla vendita delle armi, estendendo l'obbligo delle verifiche dei requisiti a pressocché tutti i venditori privati e privi di licenza, da quelli alle manifestazioni di armi ai rivenditori online, con supervisione federale. I venditori “tradizionali” sono già sottoposti a questi controlli, allo scopo di impedire che chi ha precedenti penali o malattie mentali possa acquistare armi.

 

Il precedente

Fu lo stesso Joe Biden – all’epoca senatore – che nel 1994 riuscì a far passare la prima (e unica) norma che limitava il ricorso alle armi d’assalto. Ma la legge è scaduta 10 anni dopo, nel 2004, in quanto temporanea. Ora il capo della Casa Bianca vorrebbe riprovarci, ma deve fare i conti con la lobby delle armi, la National Riffle Association, vicina a molti senatori soprattutto repubblicani. Da qui l’appello a Mitch McConnell, leader dei repubblicani al Senato, ad abbandonare il filibuster per trovare un accordo che consenta l’approvazione del disegno di legge, fermo in aula.  

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