Come uscire dalla crisi

Le soluzioni per superare il blocco del grano e la crisi energetica

Telefonata Draghi-Zelensky. Intanto domenica e lunedì vertice Ue decisivo su blocco del grano, piano energetico comune, i nuovi aiuti a Kiev e le sanzioni

Le soluzioni per superare il blocco del grano e la crisi energetica

Sul campo lo scontro è più vivo che mai. Nelle ultime ore infuria soprattutto a Severodonetsk, dove il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, afferma che i propri combattenti hanno bloccato tutte le uscite dalla città. “Le truppe ucraine sono già state sgomberate dai primi quartieri della città ben fortificata”, ha detto Kadyrov citato dall'agenzia russa Tass. "L'edificio dell'hotel che era stato preparato per una lunga difesa - ha riferito il leader ceceno - è passato sotto il controllo dei nostri combattenti."

Ma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky non perde fiducia: “Il Donbas sarà di nuovo ucraino”, ha detto nel consueto videomessaggio serale, dopo che ieri aveva avuto una telefonata con il premier, Mario Draghi.

Il leader ha ammesso che al momento la situazione è "molto difficile" nella regione, dove le truppe russe stanno guadagnando terreno. “Ecco perché dobbiamo aumentare le nostre difese”.

Gli Usa, però, la prossima settimana dovrebbero dovrebbe approvare un nuovo pacchetto di aiuti che comprende anche i sistemi lanciarazzi multipli Mlrs, che permetterebbero di colpire obiettivi da lunga distanza e con precisione. La gittata massima può arrivare a 300 chilometri, ben più ampia di qualunque mezzo attualmente in dotazione agli ucraini.

Intanto tiene banco il nodo del blocco del grano ucraino a causa del blocco navale. Ne discuteranno da domani i leader europei.

 

I due giorni “decisivi” per l’Ue

Il 30 e 31 maggio i leader europei si riuniranno per parlare sia della crisi del grano che del dossier energetico e degli aiuti militari a Kiev. In particolare è pronta una bozza di documento da sottoscrivere. Sul tema dei finanziamenti legati al RepowerEU, il piano europeo per uscire dalla dipendenza dal gas russo, non ci sono riferimenti a “tregua” o “cessate il fuoco”: in pratica non si indicano le modalità con le quali il conflitto tra Ucraina e Russia potrà finire. Questo perché esiste una divisione all’interno dei 27 tra coloro che vorrebbero come condizione una vittoria ucraina e coloro che lasciano aperta la porta ad altre “soluzioni”. L’Italia sarebbe tra i Paesi che puntano a non chiudere i canali diplomatici con Mosca, come dimostrato dalla telefonata tra Draghi e Putin. Al contrario, i Paesi baltici sarebbero per una linea di maggiore fermezza contro il Cremlino.

Dopo la “bocciatura” russa al piano di pace italiano proposto dal ministro degli Esteri, Di Maio, nel testo si legge che l'Ue "resta impegnata a rafforzare la capacità dell'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. Il Consiglio europeo accoglie la decisione di aumentare il sostegno militare nell'ambito dell'European peace Facility".

 

Le prossime tappe

La bozza del documento sarà discussa domani, domenica 29 maggio, mentre lunedì 30 saranno discussi i nuovi aiuti (militari e non) all’Ucraina, insieme alla linea diplomatica da tenere e che si auspica sia comune per tutta l’Ue.

C’è già convergenza, invece, sul RepowerEu. Le uniche differenze riguardano i finanziamenti. L’Italia insiste sul “price cap”, il tetto massimo al costo del gas, mentre resta il nodo della contrarietà dell’Ungheria allo stop al petrolio russo. Secondo il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, l’Europa o al summit si troverà una soluzione condivisa, oppure Bruxelles dovrà decidere per una soluzione differente. Intanto pesa il ritardo dell’Ue al via libera proprio al Pnrr ungherese.

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