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Ucraina, Putin: grano in cambio dello stop alle forniture di armi

Il presidente russo parla con Macron e Scholz. Intanto in Italia forze politiche e governo sono perplessi per l’ipotesi di una visita di Salvini a Mosca

Ucraina, Putin: grano in cambio dello stop alle forniture di armi

“La fornitura di armi a Kiev rischia di creare un'ulteriore destabilizzazione".

Il monito del leader del Cremlino è chiaro e arriva dopo il colloquio tra lo stesso Putin, Macron e Scholz. Il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno chiesto, intanto, di liberare i 2.500 combattenti dell'Azovstal. Il presidente russo si è comunque detto pronto a facilitare l'esportazione del grano dai porti sul Mar Nero, proprio mentre le forze di Mosca avanzano nell'Est ucraino e confermano di aver conquistato Lyman. I ceceni, invece, avevano già parlato di evacuazione di Severodonetsk dagli ucraini.

Il tutto mentre l'Ue – che si riunisce oggi e domani con il Consiglio europeo - valuta la possibilità di lanciare una missione navale con unità militari per scortare la merce dall'Ucraina.

Ma dal leader ucraino, nel consueto videomessaggio serale, è arrivato un sollecito all’invio di nuove armi contro Mosca, mentre in Italia tiene banco la possibilità di una visita del segretario della Lega, Matteo Salvini, in Russia. Il punto.

 

Zelensky sollecita l’invio di nuove armi

"Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa, a partire dalla fornitura di armi. Molto dipende dai nostri partner, da quanto sono pronti a fornirci tutto il necessario per difendere la libertà". A incalzare e sollecitare l’invio di nuove forniture è, nuovamente, il presidente ucraino nel consueto messaggio serale. Intanto le forze armate ucraine sostengono di aver eliminato il comandante di un battaglione d'assalto aereo russo del 104esimo reggimento d'assalto aereo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev. Secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform, sarebbe stato il Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate di Kiev a dare l’annuncio.

 

Le polemiche sulla visita di Salvini in Russia

Il possibile viaggio del leader della Lega a Mosca accende le polemiche: il botta e risposta a distanza è andato in scena nelle scorse ore tra lo stesso Matteo Salvini e Luigi Di Maio. "Se si deve parlare con Putin ci parla Draghi" ha commentato il ministro degli Esteri. Ma il segretario del Carroccio ha precisato che la sua non sarebbe una visita ufficiale: “Non vado a nome del governo”.

Per le leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “Non bisogna dare segnali di crepe sul proprio fronte: serve una grande solidità dell'Occidente”. Lapidario il commento del segretario del Partito Democratico, Enrico Letta: “Ennesima boutade, con i governi parlano i governi”.

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