rincari record

Il Governo valuta la proroga del taglio delle accise per l’estate

All’indomani dell’accordo europeo sull’embargo del petrolio russo, si valutano gli effetti per il caro-carburante. Ci sarà un altro taglio delle accise?

Il Governo valuta la proroga del taglio delle accise per l’estate

La decisione era attesa e sperata: il nuovo pacchetto di sanzioni – il sesto – contro la Russia alla fine è stato approvato dal Consiglio europeo straordinario. Ma l’embargo del petrolio russo, almeno quello via mare, preoccupa per le possibili ricadute in termini di nuovi rincari per i consumatori e, in particolare, per gli automobilisti.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa, il Governo sarebbe pronto a prorogare il taglio delle accise.

 

Taglio delle accise prorogato?

Il timore è che il blocco delle importazioni del petrolio russo possano farsi sentire in termini di nuovi aumenti del costo dei carburanti e, in particolare, del gasolio. Per questo si starebbe valutando di estendere il taglio delle accise, almeno prolungandolo per tutta l’estate. Occorrerebbe, però, stanziare nuovi fondi. Per questo l’esecutivo guidato dal premier, Mario Draghi, starebbe valutando di destinare circa 900 milioni di euro al mese a partire da agosto per compensare l’eventuale nuova “sforbiciata”. L'attuale taglio delle accise che scadrebbe, in caso di assenza di proroga, l’8 luglio, ma sembra inevitabile un nuovo intervento per evitare un rialzo dei prezzi alla pompa di benzina. D’altro canto, ha anche un peso enorme per l’erario.

 

Draghi e gli effetti dell’embargo

L’embargo, infatti, non sarà immediato, ma avrà delle ricadute inevitabili, che si sommano ai rincari generalizzati che si sono registrati negli ultimi mesi.

È stato lo stesso premier, Mario Draghi, a rassicurare ieri in conferenza stampa: "Le sanzioni dureranno per molto molto tempo. L'Italia non esce assolutamente penalizzata dall'accordo sul petrolio. Anche per noi l'obbligo scatta entro fine anno". Ma già nelle scorse ore le preoccupazioni si sono tradotte in un rincaro di benzina e diesel, che sono aumentati rispettivamente dell’1,9% e del 5,3% dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, e con un rialzo generale del 9,6% e del 14,3% dall’inizio del 2022.

Da qui l’idea di una possibile proroga del taglio delle accise. Al momento è in vigore lo “sconto” di 30,5 centesimi al litro, che scadrà l’8 luglio.

 

Inflazione record

Nonostante l'intervento del Governo sulle accise, dunque, i prezzi non hanno smesso di lievitare, non solo nel campo energetico, ma anche in quello alimentare. A maggio, dopo il rallentamento di aprile, l'inflazione è tornata ad accelerare crescendo del 6,9%, un livello che non si registrava da marzo 1986 quando toccò quota +7,0%. L'"inflazione di fondo", cioè senza considerare i prodotti energetici e alimentari freschi, sale da +2,4% a +3,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,7%.

Su base annua, rincarano  sia i beni (da +8,7% a +9,7%), sia i servizi (da +2,1% a +3,1%)

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