dopo le sparatorie

Armi, Biden agli americani: “Un limite ai diritti del 2° emendamento”

Dopo le ultime sparatorie, in Oklahoma e Ohio, il presidente chiede un intervento del Congresso per limitare l’accesso alle armi: “Abbassare l’età”

Armi, Biden agli americani: “Un limite ai diritti del 2° emendamento”

Sono oltre 200 le sparatorie registrate negli Stati Uniti da inizio 2022. Decine le vittime, le più recenti registrate nelle ultime ore. Tanto ha spinto a un nuovo intervento da parte del presidente statunitense, che ha parlato alla nazionale: le armi sono "la prima causa di morte per i bambini in America, più del cancro".

Così Joe Biden rivolgendosi direttamente agli americani dalla Casa Bianca.

Il presidente ha esortato il Congresso a intervenire con un’azione decisa e rapida sulla regolamentazione relative al possesso di armi: "Dobbiamo fare qualcosa questa volta: non si tratta di strappare le armi a qualcuno o diffamare chi ha armi legalmente", ma "dobbiamo vietare le armi d'assalto".

Di fronte all’ostruzionismo in Senato, messo in atto soprattutto dai repubblicani, Joe Biden ha indicato un’altra strada: "Alziamo l'età per acquistarle. Dobbiamo rafforzare i controlli".

 

Le recenti sparatorie

Le parole del presidente statunitense sono arrivate a una settimana dalla strage alla scuola elementare di Uvalde, in Texas, e dopo le recenti sparatorie in Oklahoma (in un campus dell’ospedale di Tulsa) e in Ohio, rispettivamente con 5 e 3 vittime. In precedenza, il 14 maggio un uomo motivato da odio razziale aveva ucciso 10 persone in un supermercato di Buffalo, New York. Il presunto sparatore è stato successivamente accusato, tra l'altro, di terrorismo domestico motivato dall'odio.

 

Le richieste di Joe Biden al Congresso

Il capo della Casa Bianca ha esortato il Congresso ad agire e, in particolare, a ripristinare il divieto sulle armi d'assalto approvato nel 1994 (e voluto da lui stesso), ma scaduto dieci anni dopo, quando alla presidenza c’era George W. Bush. Biden ha chiesto anche di estendere i controlli sul cosiddetto “background” degli acquirenti di armi, quindi i requisiti per il possesso e l’acquisto di armi.

Non ha neppure escluso di innalzare i limiti di età per l'acquisto di fucili semiautomatici da 18 a 21 anni, così come ha inviato ad abrogare l'immunità per i produttori di armi e di introdurre le cosiddette leggi sulla bandiera rossa, che consentono di sospendere il diritto di portare armi a chi è sospettato di essere un pericolo per sé o per altri. Il presidente ha anche aggiunto che dovrebbe essere vietato l'uso di alcuni fucili semiautomatici e di caricatori ad alta capacità.

 

Lo stallo in Senato

Il problema è che da anni in Senato si registra uno stallo, dovuto alla resistenza di molti senatori, soprattutto repubblicani più vicini alla lobby delle armi, a modificare le attuali normi in materia: si tratta del cosiddetto “filibuster”, di fatto l’equivalente dell’ostruzionismo che si verifica anche nel Parlamento italiano in alcune occasioni.

I numeri di democratici e repubblicani in Senato di fatto si equivalgono: l’unico voto che può fare la differenza è quello della vicepresidente, Kamala Harris.

 

Le ragioni dei “difensori delle armi”

Di fatto chi ha posizioni più vicine alla Nra, la National Rifle Association, è che il problema non sono le armi in se stesse, bensì l’uso distorto e sbagliato che in alcuni casi nei viene fatto. Per evitarne proprio l’impiego inappropriato, dunque, non bisognerebbe vietarne l’accesso, quanto piuttosto impedire che malintenzionati o persone con problemi psicologici ne possano disporre.

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