Partygate

Boris Johnson “graziato” dal voto di sfiducia: resta premier

Il premier britannico supera lo scoglio nonostante 148 voti contrari da parte degli stesso conservatori. Sul tavolo c’era il cosiddetto “Partygate”

Boris Johnson “graziato” dal voto di sfiducia: resta premier

Lui lo aveva annunciato: non avrebbe lasciato la poltrona di primo Ministro e così è stato.

Vi sarebbe stato costretto solo in caso di voto di sfiducia da parte della stessa maggioranza conservatrice che lo sostiene in Parlamento. Un’ala dei Tory, in effetti, a provato a metterlo alle strette, ma Boris Johnson è riuscito comunque a superare lo scoglio, ottenendo i voti necessari a rimanere a Downing Street.

 

Johnson rimane premier, nonostante il Partygate

Al centro dello scandalo che ha rischiato di mandare a casa Boris Jonhons c’è il cosiddetto “Partygate”, ossia le feste organizzate in violazione delle restrizioni durante il periodo del lockdown a causa del Covid. Il premier, costretto a riferire in Parlamento, aveva chiesto scusa, ma aveva anche ribadito che non avrebbe lasciato la guida del Paese.

Nelle scorse ore è riuscito a strappare il rinnovo della fiducia sulla sua leadership all'interno del Partito conservatore, da cui dipende anche la conferma come primo Ministro britannico.

 

Il premier riottiene la fiducia

Il risultato del voto, avvenuto a scrutinio segreto, è stato reso noto dal presidente del Comitato1922, l'organismo interno che regola i rapporti all’interno del partito conservatore: 211 i voti a favore di Johnson, 148 i contrari.

La maggioranza richiesta era di 180, dunque, è stata ampiamente superata, anche se ora la frattura interna sembra essere diventata ancora più grave.

Tra coloro che guidano il fronte “contro” Boris Johnson c’è il Tory scozzese John Lamont, che aveva annunciato il suo voto contrario dimettendosi dal ruolo di assistente della ministra degli Esteri, Liz Truss.

 

Il discorso di Johnson

Prima del voto erano giunte le parole di Boris Johnson che aveva promesso: "Vi guiderò di nuovo alla vittoria", esortando i suoi ad evitare “un dibattito fratricida senza senso” all’interno dello schieramento Tory. Il premier aveva esortato a unirsi per non "gratificare i nostri oppositori rivolgendoci gli uni contro gli altri", invitando a "non ballare al ritmo dei media".

Una nota ufficiale di Downing Street ha fatto sapere che Johnson ha comunque accolto con favore questa svolta, che ora permetterà di lasciarsi alle spalle lo scandalo.

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