La crisi del grano ucraino potrebbe essere vicina a una conclusione. Mosca avrebbe raggiunto un accordo che permetterebbe lo sblocco dell’export dei cereali, affidando ad Ankara lo sminamento dei porti, in particolare Odessa.
I militari turchi, poi, scorteranno le navi in acque neutrali da dove proseguirebbero le proprie rotte accompagnate da quele russe fino al Bosforo. A rivelarlo è stato il quotidiano russo Izvestia, che cita fonti di livello elevato, in attesa della visita di domani del ministro degli Esteri russi ad Ankara.
Verso lo sblocco delle esportazioni
Dell’ipotesi sul tavolo, che poi sarebbe ratificata da Russia e Turchia (e, in particolare, dai rispettivi leader), hanno discusso anche il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, e l'omologo ucraino, Oleksii Reznikov. Secondo la tv di Stato di Ankara Trt, durante un colloquio telefonico si sarebbe parlato anche della possibilità di trasferire in Turchia aerei A400M fermi in Ucraina.
Soddisfazione è stata espressa, sulla possibile soluzione alla crisi del grano, anche da Coldiretti, secondo cui si potrebbero così evitare carestie per 53 Paesi nei quali la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione. Con lo stop al blocco dei cereali potrebbero presto arrivare 19,4 milioni di tonnellate.
Restituiti i primi corpi dei combattenti della Azovstal
Intanto la Russia ha iniziato a restituire i corpi senza vita di alcuni combattenti ucraini dell’acciaieria Azovstal, a Mariupol: saranno riconosciuti con il test del Dna. Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, però, sono in tutto 2.500 i “prigionieri” ancora nelle mani di Mosca. Lo stesso leader di Kiev ha fatto sapere che a Severodonetsk gli ucraini "resistono", ma i russi sono "più numerosi e più potenti".
I filorussi di Donetsk, invece, fanno sapere che andranno a “processo i prigionieri guerra, alla sbarra mercenari britannici, rischiano la pena di morte”.
Zelensky : “Colloqui a zero”
Sempre sul fronte diplomatico, però, non si registrano passi avanti verso una tregua nelle ostilità. Il presidente ucraino Zelensky, incontrando giornalisti a Kiev, ha affermato che i colloqui con la Russia "sono a livello zero" e che le truppe di Mosca puntano alla conquista della strategica città di Zaporizhzhia: "Il nemico vuole occuparla. Sono di più, sono più potenti, ma noi abbiamo la possibilità di combattere", ha detto.
Tensione Roma-Mosca
Resta, però, alta la tensione anche tra Italia e Russia, dopo le accuse di Mosca di “ostilità” nei confronti della Federazione, con attività di disinformazione dei media italiani e delle istituzioni. Parole per le quali ieri la Farnesina ha convocato l'ambasciatore russo, respingendo le accuse di amoralità di rappresentanti istituzionali e media italiani.
Ma il rappresentante diplomatico non ha cambiato linea e anzi ha ribadito, parlando di “propaganda ostile dei media” e di “dichiarazioni inaccettabili di alti funzionari”.
Ciononostante, al teatro alla Scala di Milano sarà inaugurata la prossima stagione lirica il 7 dicembre con il Boris Godunov, capolavoro lirico del russo Mussorgskij.