la guerra del pane

Il piano di sblocco russo-turco del grano ucraino: cosa prevede

Intanto il presidente ucraino, Zelensky, si dice pronto a parlare con l’omologo russo, Putin. “Sarà un inverno molto duro”, ammette il leader di Kiev

Il piano di sblocco russo-turco del grano ucraino: cosa prevede

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prosegue sul doppio binario. Da un lato chiede maggiori aiuti, in termini militari, per fronteggiare le truppe russe; dall’altro si dice pronto a non rinunciare ai colloqui di pace, per porre fine alla guerra.

In una intervista al Financial Times, il leader di Kiev afferma che "non è un'opzione" una situazione di stallo con la Russia, che occorre giungere alla fine del conflitto: "La vittoria deve essere ottenuta sul campo di battaglia", ha spiegato, sottolineando però i limiti oggettivi: "Siamo inferiori in termini di equipaggiamento e quindi non siamo in grado di avanzare. Subiremo più perdite e le persone sono la mia priorità”.

Rispondendo a una domanda sui negoziati con Mosca, sospesi da fine marzo, Zelensky ha detto di non aver cambiato posizione, aggiungendo che la guerra dovrebbe finire al tavolo dei negoziati. Il presidente ucraino ha dichiarato di essere pronto anche a parlare direttamente con l’omologo russo, Vladimir Putin.

Intanto oggi è sotto i riflettori il piano di sblocco delle esportazioni del grano ucraino, messo a punto da Russia e Turchia, e pronto a essere sottoposto all’Ucraina.

 

Lavrov ad Ankara per l’export di grano

Come confermato dall'agenzia di stampa russa Tass, il ministro russo Sergei Lavrov è arrivato già ieri ad Ankara dove oggi si discute del piano di sblocco del grano ucraino via mare, con il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu. Prevede operazioni di sminamento da parte turca delle acque del Mar Nero, ma anche una “scorta” militare delle navi fino ad acque internazionali.

Il progetto, però, secondo il Guardian potrebbe richiedere ancora del tempo: citando il vice ministro dell'Agricoltura ucraino, Taras Vysotskyi, viene spiegato che ci vorranno sei mesi per togliere tutte le mine in mare.

Intanto il ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar, e l'omologo russo, Sergej Shoigu, hanno avuto ieri un colloquio telefonico in merito alla "navigazione in sicurezza nel mar Nero in relazione alla risoluzione del problema dell'esportazione del grano dal territorio dell'Ucraina". La notizia è stata diffusa dal Ministero della Difesa di Ankara, citato da Anadolu.

 

L’Ucraina dovrà approvare il piano (ma pensa all’Ue)

Il piano, a qui mancano alcuni dettagli tecnici, sarà poi sottoposto all’Ucraina, anche se Kiev per ora punta soprattutto all’ingresso in Europa. In un discorso pronunciato nelle scorse ore, infatti, il presidente Zelensky ha confermato che l'attività per accelerare l'adesione dell'Ucraina all'Ue non si fermano, ma ora "la palla è nella metà campo delle strutture e dei paesi europei".

"L'attività diplomatica in questa direzione non si ferma, neanche per un giorno. Io ascolto ogni giorno rapporti, compresi quelli sulla preparazione delle decisioni procedurali nell'Unione europea", ha detto Zelensky. L’obiettivo sarebbe giungere a un primo via libera già entro fine giugno: "Il team del ministero degli Esteri, i nostri diplomatici, il team del governo in generale - tutti, ma proprio tutti - stanno lavorando per ottenere una significativa decisione storica già a giugno, cosa che noi tutti ci aspettiamo” ha detto Zelensky.

Lo stesso presidente, infine, non ha nascosto che l’Ucraina si prepara a un "inverno più difficile di tutti dall'indipendenza" a causa “dell'aggressione russa". Tutta la produzione di gas e carbone nazionale sarà indirizzata ai bisogni interni, mentre il Paese tenterà di far crescere le esportazioni di elettricità.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA