Allarme caldo

Nuova ondata di caldo. Siccità: Po, livelli minimi da 70 anni

In arrivo un rialzo delle temperature con afa. A preoccupare è anche la scarsità d’acqua, scatta il razionamento notturno in alcuni comuni del nord

Nuova ondata di caldo. Siccità: Po, livelli minimi da 70 anni

In questo mese di giugno si tratterebbe del terzo rialzo delle temperature, più marcato. Se nei giorni scorsi il vento era stato protagonista, secondo gli esperti è bene prepararsi al ritorno dell’afa, che potrebbe creare qualche disagio specie nelle grandi città.

Le temperature, infatti, sono destinate a crescere raggiungendo valori anche sopra le medie stagionali sulle regioni più occidentali. Andrà un po’ meglio sul versante adriatico della Penisola, grazie al vento che rimarrà moderato soprattutto al Centrosud.

Ma a preoccupare sono le conseguenze della siccità, non solo per l'agricoltura, ma anche per gli usi industriali e civili, tanto che in alcuni comuni si è deciso per il razionamento notturno.

 

Torna il caldo sull’Italia

Se la fine della scorsa settimana era stata caratterizzata da forte ventilazione, con maestrale al nord ovest e qualche mareggiata, mentre a nord est non era mancata la pioggia, ora l’alta pressione sembra destinata a rimanere protagonista in questa settimana con una sostanziale assenza di perturbazioni sull’Italia. Secondo le previsioni è possibile che si registrino poche precipitazioni solo nelle ore pomeridiane sulle aree montuose alpine e appenniniche.

Le indicazioni degli esperti non lasciano comunque dubbi: è in arrivo una massa d’aria molto calda, che già interessato la Spagna e il Mediterraneo più occidentale e che, secondo le attuali proiezioni, raggiungerà la Francia in queste ore per poi varcare i confini dell’Italia molto lentamente. Le temperature, di conseguenze, cresceranno in modo graduale, nella seconda parte della settimana e in particolare il Centronord.

 

La siccità preoccupa non gli agricoltori

Intanto la siccità allarma non solo per i possibili danni all’agricoltura. Le conseguenze della scarsità di precipitazioni iniziano a farsi sentire anche in alcuni comuni, dove si è deciso di sospendere l’erogazione notturna di acqua. Si tratta di un centinaio di paesi in Piemonte e 25 della Bergamasca, dove sono state firmate apposite ordinanze con lo scopo di ridurre il ricorso all’acqua. Dall’Osservatorio sugli utilizzi idrici del fiume Po è arriva un vero e proprio allarme: il grande fium ha “valori mai visti in 70 anni”. Valori minimi, ovviamente tanto che se nel Bacino Padano il fabbisogno d’acqua è alto, le disponibilità sono “in esaurimento”. Il fabbisogno di acqua è fondamentale non solo per usi agricoli, ma anche usi civili, irrigui e ambientali.

Le previsioni, dunque, sono di un’estate di crisi idrica a causa della secca del Po e per le montagne a secco di neve, Alpi comprese. Anche i laghi sono ai minimi storici del periodo, eccetto il Garda, mentre la temperatura supera anche di 2 gradi la media.

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