la prima volta

Draghi, Macron e Scholz a Kiev da Zelensky: missione e obiettivi

I leader si presentano insieme per ribadire sostegno all’Ucraina e unità dell’Ue nei confronti della Russia e degli Usa. Al centro anche la crisi del grano

Draghi, Macron e Scholz a Kiev da Zelensky: missione e obiettivi

Hanno percorso l’ultimo tratto del viaggio in treno, fino a Kiev, insieme: per la prima volta dall’inizio del conflitto tre leader europei si recano a Kiev e lo fanno insieme, con una visita dall’altissimo valore simbolico, oltre che concreto. L’arrivo nella capitale ucraina è una prima risposta agli appelli del presidente, Volodymyr Zelensky, che ha più volte esortato gli “alleati” (europei e americani) a fare di più per sostenere il suo paese nella guerra contro la Russia.

Paese che intanto che presentato i documenti come candidato all'ingresso nell’Unione europea, di cui si discute entro fine mese, per avviare un iter vero il quale, però, la stessa Francia ha già manifestato qualche perplessità nella forma, indicando una via di transizione più moderata.

 

Gli obiettivi della missione in Ucraina

Al primo posto tra gli obiettivi della missione di Draghi, Macron e Zelensky c’è la volontà di rassicurare l’Ucraina sul sostegno dei Paesi europei, come anticipato nelle scorse ore dal presidente francese, Macron, mentre si trovava in Romania: "Siamo a un punto in cui dobbiamo inviare chiari segnali politici, noi europei, verso l'Ucraina e il suo popolo che sta resistendo eroicamente".

Quanto all’Italia, il premier Draghi ha ribadito anche nelle scorse ore, durante il viaggio in Israele, la volontà di appoggiare l’ingresso di Kiev nell’Ue.

 

Agevolare l’accordo di pace: ma come?

Non ultimo, però, resta prioritario per i leader europei trovare una soluzione alla crisi del grano e agevolare un accordo di pace con la Russia. A questo proposito, però, non sono mancate critiche ucraine ai leader europei: come affermato questa settimana al quotidiano tedesco Bild da Oleksiy Arestovych, consigliere del Presidente ucraino, c’è il timore di Kiev che si vogliano esercitare pressioni sull’Ucraina perché accetti un’intesa non favorevole alla stessa Kiev: "Diranno che dobbiamo porre fine alla guerra che sta causando problemi alimentari ed economici... che dobbiamo salvare la faccia di Putin".

In realtà a questo proposito le indicazioni giunte da Roma, Parigi e Berlino non sono identiche: Draghi ha confermato, proprio da Gerusalemme, che è importante riavviare i colloqui di pace che portino però "a condizioni che l'Ucraina ritiene accettabili".

Per Macron, invece, "il presidente ucraino e i suoi funzionari dovranno negoziare a un certo punto con la Russia". Tiepida la posizione della Germania, tanto da irritare – secondo fonti di Kiev – le autorità ucraine.

 

Unità europea anche di fronte agli Usa

Ma l’intento di mostrarsi uniti non serve solo a rafforzare l’immagine Ue di fronte all’Ucraina, bensì anche agli occhi della Russia e degli Usa. Se l’Amministrazione Biden ha annunciato nelle scorse ore nuovi aiuti economici e militari, i tre leader vorrebbero sottolineare una certa autonomia strategica da parte del Vecchio Continente, impegnato tra l’altro nell’avvio di una vera difesa comune, con la Bussola strategica.

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