Dalla Francia

Condanna massima per Abdeslam. No estradizione per i terroristi rossi

Per Salah Abdeslam, unico terrorista delle stragi del 2015 ancora in vita, la “pena di morte sociale”. Ma Parigi nega l’estradizione di Pietrostefani

Condanna massima per Abdeslam. No estradizione per i terroristi rossi

La ferita dell’attentato al Bataclan e allo Stade de France del 2015 è ancora aperta, ma da Oltralpe è appena arrivata una prima sentenza che vuole fare giustizia sugli attacchi terroristici. Salah Abdeslam, unico superstite dei commando jihadisti che uccisero 130 persone e ne ferirono altre 350 nelle stragi di Parigi del 13 novembre di 7 anni fa, è stato condannato all'ergastolo senza possibilità di riduzioni né di sconti di pena.

Si tratta della pena più grave nel maxi processo, che finora era stata riservata soltanto a 4 imputati nella storia francese e che è definita "pena di morte sociale". È stata accolta, dunque, la richiesta dell’accusa – ossia della Procura nazionale antiterrorismo – nei confronti del 32enne che dunque nei fatti non potrà mai più tornare in libertà.

 

La sentenza: Abdeslam mai più libero

In aula erano presenti solo 14 imputati, tra i quali lo stesso Salah Abdeslam. La sentenza della Corte Speciale d’Assise ha stabilito la colpevolezza per il reato di omicidio volontario per 19 su 20 imputati. Fra i condannati c’è anche Mohamed Abrini, "l'uomo col cappello" degli attentati di Bruxelles, che avrebbe anche lui dovuto far parte dei commando di Parigi e che dovrà scontare 22 anni di carcere in regime di massima sicurezza.

 

La difesa dell’imputato

Come previsto dalla legge, ogni imputato era stato chiamato a prendere la parola dal presidente Jean-Louis Périès. Salah Abdeslam, unico sopravvissuto tra i terroristi entrati in azione a novembre del 2015, prima si era mostrato arrogante in aula, nelle prime fasi del dibattimento, poi ha finito con il presentare le "condoglianze e le scuse a tutte le vittime". “Ho sbagliato ma non sono un assassino – ha proseguito - È vero, ho commesso errori, ma non sono un assassino, non sono un killer, se mi condannate per omicidio, commettereste un’ingiustizia”.

 

Niente estradizione per i terroristi rossi italiani

Intanto, però, sempre dalla Francia è arrivato il “no” all’estradizione di 10 ex terroristi rossi italiani che si trovano Oltralpe. Erano stati arrestati nell'ambito dell'operazione "Ombre rosse" nell'aprile 2021. Tra loro c’è anche l'ex militante di Lotta Continua, Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Calabresi. Fonti del Nazareno hanno espresso “delusione” per la decisione della Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello di Parigi, parlando di una “decisione grave" che non rispetta né la sofferenza dei familiari delle vittime del terrorismo né la loro memoria.

La decisione francese è stata motivata dal presidente della Chambre in nome del rispetto della vita privata e familiare, e del giudizio di contumacia, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Nei prossimi giorni saranno rese note le motivazioni ufficiali. "Aspettiamo di vedere se la procura farà appello in Cassazione", ha detto William Julié, l'avvocato che rappresentava l'Italia.

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