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Covid, arrivano i cerotti per testare il virus: tamponi addio?

Proprio mentre si vive una nuova ondata di contagi, arriva un nuovo metodo per rilevare gli anticorpi specifici del coronavirus, testato in Giappone

Covid, arrivano i cerotti per testare il virus: tamponi addio?

C’erano una volta i tamponi naso-bocca per rilevare la presenza del coronavirus, poi sono arrivati i test antigenici rapidi, che ora hanno pressoché soppiantato i tamponi molecolari, effettuati presso le sole Asl e strutture sanitarie accreditate. Rimane, però, la difficoltà di individuare tutti i soggetti che magari sono asintomatici e sono anche più restii a sottoporsi a test, anche se si tratta di quelli rapidi effettuati in farmacia.

La buona notizia è che arriva un nuovo metodo per verificare la presenza di un'infezione da SARS-CoV-2 “in modo sicuro, affidabile e non invasivo”, come spiega l’AGI, che “potrebbe essere presto possibile grazie a uno speciale cerotto.

Applicato sulla pelle, promette di fornire un risultato in soli 3 minuti.

 

Il cerotto testato in Giappone

A descrivere il cerotto per testare l’eventuale infezione da coronavirus è stata la rivista Scientific Reports, che riferisce del prodotto studiato da un team di esperti dell'Università di Tokyo. Guidata da Leilei Bao, la squadra ha messo a punto una procedura che analizzando il liquido interstiziale (ISF), che si trova negli strati dell'epidermide e del derma della pelle umana. "Il livello di anticorpi presenti nell'ISF - afferma Bao - risulta inferiore rispetto ai quantitativi che si osservano nel sangue, ma comunque sufficiente per effettuare test di rilevamento".

Da qui l’idea di realizzare un cerotto che, applicato proprio sulla pelle, permette di individuare in pochi minuti le “tracce” del virus.

 

Uno strumento utile anche per gli asintomatici

Il cerotto speciale, una volta commercializzato, potrebbe aiutare a individuare eventuali asintomatici in modo rapido e poco invasivo. Secondo le stime si proprio le infezioni senza presenza di sintomi oscillerebbero tra il 16 e il 38%. Un cerotto, che avrebbe anche un costo ridotto, permetterebbe anche di superare l’ostacolo del prezzo dei tamponi, oltre ai tempi che sono comunque superiori.

"Abbiamo realizzato dei microaghi porosi biodegradabili fatti di acido polilattico - spiega Beomjoon Kim, collega e coautore di Bao - questi possono prelevare l'ISF dalla pelle. Successivamente, abbiamo costruito un biosensore immunologico in grado di rilevare gli anticorpi specifici per SARS-CoV-2".

"Questo dispositivo - commentano gli autori - ha un grande potenziale per lo screening rapido di Covid-19 e, in linea teorica, potrebbe essere riadattato per rilevare la presenza di altre infezioni. Allo stesso tempo sarebbe un'opzione attendibile, efficace e a basso costo, adatta anche alle zone a basso reddito, un obiettivo chiave per la gestione globale delle epidemie".

Non resta che attendere l’arrivo in commercio.

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