
Dopo la prima parte del mese di luglio all’insegna della paralisi degli aeroporti, le associazioni dei consumatori sono convinte che la situazione non sia destinata a cambiare di molto per il resto dell’estate. Se il turismo segna una ripresa generale, accompagnata dalla voglia di viaggiare, l’intero comparto aereo sconta mancanza di personale, dovuto soprattutto ai licenziamenti durante il periodo Covid. Da qui anche la serie di scioperi e disagi che hanno portato a cancellazioni e ritardi.
Ma quali sono i diritti dei viaggiatori e come chiedere eventuali indennizzi? Dal Codacons sono arrivati alcuni consigli utili.
Un problema non solo italiano
Una premessa è d’obbligo: quanto accaduto in Italia non è molto differente dal caos che si è registrato anche in altri aeroporti europei.
A soffrire maggiormente sono stati soprattutto i passeggeri in partenza o transito negli scali in Francia e Germania, ma non è andata meglio neppure in Spagna e Portogallo. D’altro canto i maggiori disagi hanno interessato chi aveva comprato biglietti con le compagnie low cost, che sono anche quelle che hanno tagliato maggiormente sul personale. Che fare, dunque, se il proprio volo è stato cancellato all’ultimo minuto o ha subito ritardi importanti?
Quando farsi rimborsare
Come spiega il Codacons, in caso di cancellazione del volo i passeggeri hanno diritto in primo luogo al rimborso del biglietto acquistato. Questo può avvenire tramite voucher oppure con compensazione pecuniaria, quindi con la restituzione di quanto pagato. In alternativa è possibile ottenere un reimbarco su un volo alternativo per la stessa destinazione. Come chiariscono le norme in materia, questo diritto non viene meno neppure nel caso in cui la responsabilità della cancellazione sia legata a scioperi del personale.
Ma non solo.
Gli altri “indennizzi”
I viaggiatori hanno anche diritto all’assistenza a terra, che significa ricevere bevande e pasti durante tutto il periodo di attesa; sistemazione in albergo, nel caso in cui la cancellazione del volo la renda necessaria; trasferimenti da e per l’aeroporto all’occorrenza a mezzo taxi o autobus; chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Oltre a questo, se la cancellazione del volo non è stata comunicata con almeno due settimane di preavviso - spiega il Codacons - il passeggero ha inoltre diritto ad una compensazione pecuniaria pari a una cifra che varia da 250 a 600 euro. In particolare: 250 euro per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1500 km; 400 euro per i voli intracomunitari che superino i 1500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 km; 600 euro per le tratte aeree superiori ai 3.500 Km al di fuori dell’Unione Europea.
Questi diritti valgono anche in caso di sciopero, come stabilito dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 6 ottobre 2021, secondo cui lo sciopero del personale aereo non è da considerarsi una “circostanza eccezionale”, come invece avviene per un incidente o se si verificano condizioni meteo avverse e improvvise.