apprensione alla casa bianca

Biden di nuovo positivo al Covid. È giallo sui sintomi del presidente

Il capo della Casa Bianca passa da sintomi “molto leggeri” a “leggeri”. A preoccupare l’età di Biden, 79 anni, curato da subito con antivirali orali.

Biden di nuovo positivo al Covid. È giallo sui sintomi del presidente

Il presidente statunitense, Joe Biden, è positivo al Covid. Di Nuovo. La notizia continua a tenere banco, non senza apprensione per le condizioni di salute del leader americano, anche e soprattutto in ragione della sua età avanzata, che lo inserisce nella categoria delle persone a rischio.

Ad alimentare i dubbi, poi, sono le poche notizie filtrate dalla sala stampa, come il passaggio da sintomi “molto leggeri” a “leggeri”, che lascia intendere un peggioramento delle sue condizioni.

A Joe Biden sono stati somministrati antivirali orali, in particolare le pastiglie di Paxlovid della Pfizer.

Ecco cosa si sa.

 

La recidiva, l’età, le cure

Sono diversi gli aspetti che sono presi in considerazione in queste ore a Washington e che tengono banco sui media statunitensi. Il primo è la considerazione che il presidente Joe Biden è recidivo: ha ripreso il Covid, nonostante le quattro dosi di vaccino (si era mostrato davanti alle telecamere al momento del secondo booster, lo scorso marzo, per incoraggiare la popolazione fragile a proteggersi). Questo significa che l’efficacia del siero nelle persone più anziane risulta ridotta. "Il rischio di serie conseguenze per il presidente è decisamente basso", ha però rassicurato ai giornalisti Ashish Jha, coordinatore del team sul Covid per la Casa Bianca.

In secondo luogo, la stampa si interroga sulle reali condizioni del capo della Casa Bianca, i cui sintomi sono stati descritti prima come “molto lievi”, poi come “lievi”. Ciononostante gli sono somministrati antivirali in forma orale, in particolare il Paxlovid di Pfizer, in considerazione proprio dell’età e dei possibili rischi di complicanze.

In passato anche il predecessore, Donald Trump, si era ammalato, ma nel suo caso nel 2020 ci fu bisogno di un ricovero (il virus era più aggressivo nel 2020) e gli venne somministrata una terapia sperimentale monoclonale realizzata da Regeneron.

 

La campagna vaccinale e i contagi

In ogni caso, in queste ore e giorni negli Usa si ribadisce l’importanza della copertura vaccinale, specie per i fragili: la settimana scorsa l'immunologo e consulente della Casa Bianca, Anthony Fauci, aveva avvertito che l'emergenza non è finita, spiegando: "Dobbiamo abituarci al virus".

Il 16 luglio l'agenzia federale sanitaria dei Centers for Disease Control and Prevention ha fornito dati che fotografano la situazione attuale: ogni settimana muoiono di Covid 253 persone di età compresa tra i 75 e gli 84 anni, mentre scendono a 57 quelli tra i 55 e i 64 anni.

La variante Omicron si conferma molto resistente e capace di mutare velocemente. Dai dati emerge anche che la maggior parte degli americani ha preso almeno una volta il virus.

Il numero dei positivi è probabilmente sottostimato, perchè negli Stati Uniti milioni di persone si sottopongono al test direttamente a casa con i kit gratuiti dall'amministrazione federale. La positività di Biden potrebbe riportare sotto la lente la pericolosità del coronavirus, di cui la maggior parte dei cittadini sembrava essersi dimenticato. 

 

Il nodo delle mascherine: sì o no?

Il dubbio è che Joe Biden abbia potuto contagiarsi in occasione del recente viaggio in Medio Oriente. Il protocollo della Casa Bianca è molto rigido, ma è quasi impossibile evitare che Biden possa entrare in contatto con una persona positiva, anche solo stringendo le mani a coloro che ha incontrato.

Fa discutere anche il fatto che alla Casa Bianca non sono richieste le mascherine. Le protezioni sono solo “raccomandate” alle persone che sono 'ad alto rischio'. In teoria, in questa categoria rientrerebbe lo stesso presidente, che però in pubblico appare sempre senza. Intanto molti membri del Congresso nelle ultime settimane sono risultati positivi alla variante Omicron. Ad essersi contagiati in precedenza sono stati anche lo stesso virologo Anthony Fauci, la vicepresidente Kamala Harris, il leader della maggioranza al Senato, il democratico Charles Schumer, il segretario alla Salute Xavier Becerra, il segretario di Stato Antony Blinken e l'avvocato generale Merrick Garland.

 

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