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Il mercato dei figli d’arte: da Simeone all’occasione Maldini

Dal colpo Haaland, pronto a far sognare Guardiola, alla scommessa Kluivert, ancora a secco a livello di proposte. Conceição cerca conferme all’Ajax

Il mercato dei figli d’arte: da Simeone all’occasione Maldini

Sognare di poter imitare una carriera gloriosa, vissuta dal proprio predecessore, indirizzandola poi verso orizzonti evoluti. Anche questo accadde in una sessione di mercato diversa dalle altre: diversi figli d’arte pronti a cambiare rotta, con la speranza di fare un passo importante nella propria carriera. Una sessione estiva che ha visto diverse trattative, anche inaspettate, per tanti elementi interessanti, dal cognome noto. Scopriamo chi sono questi giovani talenti, alla ricerca della strada giusta, sognando magari un giorno di rendere fiere le proprie radici.

 

Il mercato dei figli d’arte:

Daniel Maldini (Spezia): Dopo aver alzato il primo scudetto della sua giovane carriera, il figlio della leggenda rossonera si appresta a cambiare aria, nella speranza di trovare continuità. Nell’ultima annata è riuscito a ritagliarsi pochi spezzoni durante le gare, non partecipando con decisione nel percorso instaurato da Pioli. Ha bisogno di creare una propria identità, che si distacchi dal prototipo di “figlio di papà”. Un’operazione che potrebbe portare ottimi risultati per lo Spezia, deciso a credere in lui, nonostante la formula sia il prestito secco. La possibilità di raggiungere nuovamente San Siro è quindi possibile, magari da protagonista cresciuto e maturato. 

 

Giovanni Simeone (Napoli): Dopo diversi anni di bui, il primogenito dello storico “Cholo” Simone potrebbe finalmente aver trovato la strada verso il salto di qualità. Lo scorso anno si è affermato a Verona, riuscendo a lasciarsi alle spalle alcuni preconcetti che le sue ex tifoserie hanno creato intorno a lui, sminuendo di fatto le capacità e la fiducia del ragazzo. Non aver mollato ha permesso di creare occasioni e di poter sognare un palcoscenico completamente diverso rispetto agli anni di Firenze o Cagliari. Un’operazione in chiusura, con cifre importanti in ballo: parliamo di un prestito con obbligo di riscatto a circa 17 milioni di euro. Prima però i partenopei devono definire la cessione di Petagna al Monza, in modo tale da poter liberare lo slot offensivo per l’argentino.

 

Erling Haaland (Manchester City): Uno dei colpi più importanti di quest’estate: l’attaccante norvegese ha seguito perfettamente le orme del padre, che ha vestito la maglia dei Cityzen per ben tre anni. Un acquisto che ha infiammato il pubblico dell'Etihad, in attesa, da anni, di un numero nove spaziale, capace di superare ogni record della Premier League. L’acquisto, magari, decisivo anche per la “Coppa dalle Grandi Orecchie”, che i tifosi inglesi sognano ormai da anni. Indubbiamente il trasferimento per eccellenza di questa sessione estiva, con dei numeri complessivi dell’operazione, da capogiro. Il giocatore ex Dortmund infatti è andato a guadagnare ben 30 milioni di sterline l’anno, per cinque anni di contratto. Numeri che cambiano completamente il panorama di Guardiola, pronto a sfondare in tutte le competizioni con il suo gioiello dal valore inestimabile.

 

Francisco Conceição (Ajax): Alla fine, padre e figlio si salutano, con la speranza però, un giorno, di ritrovarsi nuovamente insieme. Il giovane attaccante ha infatti deciso di abbandonare la squadra allenata dall’ex centrocampista della Lazio, per crescere nella cultura olandese, conosciuta nel mondo per la grande attenzione sui giovani. Un classe 2002 che non ha mai avuto la simpatia dei tifosi portoghesi, specie per le sue apparizioni da “privilegiato”, secondo il punto di vista generale della gente. Il ragazzo però, in realtà, ci sa fare e necessita solamente di un ambiente paziente e tranquillo, che lo sappia aspettare. Ha firmato per cinque anni, con l’operazione che si è chiusa a 5 milioni di euro. 

 

Justin Kluivert (Roma?): Ormai, un separato in casa. Almeno a livello tattico, sia chiaro. La società capitolina se lo è ritrovato nuovamente in ritiro, dopo che non ha fornito delle prestazioni memorabili nei vari prestiti in Francia. Si ritrova ad un punto morto, in cui le offerte scarseggiano e le possibilità di fare il salto di qualità diminuiscono. Un giocatore che proviene da una famiglia di campioni, che fino ad adesso però non ha mai imitato nel modo più consono al suo talento. Perché il talento comunque, esiste, anche se ai nostri giorni, non basta più.

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