
Bolla la notizia come “fake news” il capo della Lega, Matteo Salvini. Ma l’articolo pubblicato oggi dal quotidiano La stampa in cui - non solo si sostiene l’interesse di Mosca per le vicende del governo italiano e per la sua “destabilizzazione” - ma si parla di contatti tra il consigliere del capo del Carroccio con delega ai rapporti internazionali, l’ex deputato di Forza Italia, Antonio Capuano, e Oleg Kostyukov, 'importante funzionario dell'ambasciata russa in Italia”, getta ombre pesantissime sull’operato del capo leghista e del suo partito. Nel corso di questi contatti, nel maggio di quest’anno, il funzionario avrebbe chiesto all’uomo d Salvini “se i loro ministri erano intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi”. Sono gli stessi giorni in cui, in Parlamento, Lega e Cinque Stelle minacciano di non votare la risoluzione sul nuovo invio di armi a sostegno dell’Ucraina. Giorni difficili che segnano una prima, forte frattura nella maggioranza proprio rispetto alla linea del governo Draghi sul rinnovato impegno a favore di Kiev e per fermare Vladimir Putin. La Stampa ricostruisce anche l’episodio del famoso viaggio di Salvini a Mosca, quello propagandata come una “missione di pace”, ma che poi non ci fu.
In ogni caso, i biglietti aerei sarebbero stati acquistati proprio da Kostuykov e poi rimborsati da via Bellerio. Per quella trasferta Capuano sarebbe stato interpellato prima “da una esponente del partito di Putin, Russia Unita”, che si sarebbe offerta di “supportare a livello organizzativo la missione”. Mentre Capuano avrebbe fissato niente poco di meno che “incontri” con pezzi da novanta della nomenklatura di Putin: il ministro Sergej Lavrov, Valentina Matvienko, presidente della Camera Alta dell’Assemblea Federale Russa, e Dimitri Medvedev, ex presidente (quello che ha brindato alla caduta di Draghi). Il quotidiano torinese rivela che della vicenda gli americani erano venuti a conoscenza e la monitoravano con grande attenzione.
La concomitanza di tempi e accadimenti, e i retroscena venuti alla luce sulla missione moscovita di Salvini, farebbero pensare che molti dei sospetti avanzati in alcuni ambienti politici in merito alla caduta del governo Draghi, e alle modalità con cui si è svolta, siano da prendere in considerazione. La vicenda è seria. Salvini si difende parlando di “fesserie”. “Io ho lavorato e lavoro per la pace e per cercare di fermare questa maledetta guerra. Figurati se vado a parlare di ministri e viceministri. Noi siamo alleati dei Paesi occidentali ma non significa non volere buoni rapporti con Putin”, ha dichiarato a Radio 24. Ma tutti i partiti, dal Pd a Fratelli d’Italia, chiedono spiegazioni.
“Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo. Le rivelazioni di oggi sulla stampa circa i legami tra Salvini e la Russia sono inquietanti. È una campagna elettorale che comincia nel peggiore dei modi perché c’è una chiarissima macchia”, fa sapere Enrico Letta, segretario del Pd. “Chiediamo conto, vogliamo sapere se coloro che hanno fatto cadere il governo Draghi lo hanno fatto su mandato di una potenza straniera che oggi aggredisce e con cui non possiamo avere buoni rapporti”. Salvini “non è riuscito nemmeno a smentire, ha fatto una dichiarazione che, anzi, conferma tutti i legami oscuri con Putin e la Russia. Porteremo la questione al Copasir”.
Intanto, Lia Quartapelle del Partito democratico e Gennaro Migliore di Italia Viva, hanno chiesto in Aula, alla Camera, una informativa urgente sulla vicenda. A gelare Salvini ci pensa anche l’alleato Fratelli d’Italia: “Le questioni di carattere internazionale vanno chiarite e approfondite. La richiesta di verificare è legittima”.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parla “di questione molto preoccupante. Salvini spieghi che rapporti ha con la Russia. L’allarme che deve essere massimo”, bisogna prestare “attenzione alle influenze russe sulla campagna elettorale. A me sembra che la linea della destra italiana sia molto schiacciata su quella di Salvini”. Carlo Calenda di Azione commenta così: Il segretario della Lega” non ha nulla da chiarire, è chiarissimo già da tempo che sia filo Putin. Non è un caso che il governo sia stato fatto cadere da tre forze filo putiniane”. Della Vedova di +Europa: “Salvini fa finta di non capire: la sua amicizia con Putin è un fatto che rappresenta una scelta di campo. In Ucraina non c’è una ‘guerra maledetta’ ma un’aggressione violenta scatenata da Mosca contro un paese libero che difende la propria libertà e la propria aspirazione verso l’Europa democratica. Non si può stare con la Nato e con Putin. Come non si può stare con Orban e con la Ue”.