Scintille

Politiche 2022, tensioni Letta-Calenda. Oggi l’incontro decisivo?

Da Azione no a Bonelli, Fratoianni e Di Maio. Letta: “Va bene incontrarsi ma patti chiari e amicizia lunga. No ai veti”. La risposta: “Patti chiarissimi”

Politiche 2022, tensioni Letta-Calenda. Oggi l’incontro decisivo?

Botta e risposta tra Enrico Letta del Pd e Carlo Calenda di Azione in un pomeriggio infuocato. All’appello “incontriamoci e chiudiamo in un senso o nell’altro” del primo, risponde il segretario dem: va bene ma “patti chiari e amicizia lunga. Abbiamo la responsabilità di fare un accordo per un'alternativa alla destra. Con Calenda ci siamo incontrati tre giorni fa e ci siamo messi d'accordo su una strada che poi è stata fatta saltare. Sono abituato che se do la mano poi si va avanti, invece se tutto salta allora stringersi la mano non significa niente”. Risponde il leader di Azione: “I patti sono chiarissimi. No ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che sono contro Draghi, negli uninominali, e no a Di Maio” sempre “negli uninominali” “Già accettarli in coalizione per noi è problematico”, dice l’ex ministro dello Sviluppo economico, ora deputato europeo, “ma ti siamo venuti incontro. D'altro canto ci impegniamo a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centrosinistra. Quanto ai temi: agenda Draghi, non tasse e bonus. E risposte nette su rigassificatori e modifica reddito di cittadinanza. Queste cose le hai sul tavolo da giorni”. Dopo il veto sui rappresentanti dei Verdi e di Sinistra italiana e quello all’attuale ministro degli Esteri, probabilmente temendo che ai tre vadano collegi blindati, Calenda dice: “Legittimo dire 'non riesco’ ma chiudiamo questa partita”.

 

Dunque scintille sulla strada di democratici e Azione. Nel pomeriggio il capo del Nazareno aveva anche contestato l’aut aut di Calenda: “No alle esclusioni, no ai veti e alle sportellate. È un metodo con cui faccio fatica. Se abbiamo voglia di parlare, bene. Altrimenti è difficile discutere in questo modo”. La tensione tra i due è palpabile, il dialogo complicato. Si cerca un punto di caduta che salvi l’alleanza di centrosinistra e che consenta a riformisti e progressisti di presentarsi insieme al voto il prossimo 25 settembre. Un nuovo incontro tra i due si terrà stamattina, quello atteso per la giornata di ieri non è andato in porto.

 

Intanto Calenda deve fare i conti anche con Emma Bonino e Benedetto Della Vedova di +Europa che premono per un accordo con il Nazareno. Anche se, tengono a precisare, i temi posti sono di carattere politico. Della Vedova parla di “accordo non scontato” ma la storica leader del Partito radicale afferma che “volenti o nolenti, dare qualche voto di più alla destra è una cosa che non voglio portarmi dietro come eredità politica. Vediamo tutti di fare una doccia e raffreddare il cervello. Il problema è dopo il 25 settembre”. Lo stallo è però evidente e lo spirito di unità non sembra prevalere. Oltre che su Bonelli e Fratoianni, Calenda è molto netto su Luigi Di Maio, che proprio ieri ha presentato con Bruno Tabacci di Centro democratico, la nuova formazione politica che porta il nome di ‘Impegno Civico’. “E’ il più trasformista” il giudizio del fondatore di Azione. Ma oggi la partita si riapre e il nuovo faccia a faccia potrebbe essere quello decisivo per un accordo elettorale. 

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