All'indomani delle interferenze dell'ex vicepresidente russo Dmitrij Medvedev sulle elezioni europee con il suo messaggio: «Alle urne punite i governi per la loro stupidità» e alla rivelazioni della stessa Meloni che dice al settimanale inglese The Spectator, di non essere fascista, si torna a parlare oggi di liste candidature e programmi.
E così Giuseppe Conte si mette finalmente alla prova (ma non troppo) degli elettori con la sua candidatura come capolista in quattro regioni e cinque collegi, Calenda, senza Renzi, accompagnato da Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Elena Bonetti, Maria Elena Boschi e Luigi Marattin, ha presentato il programma del Terzo Polo in attesa della pubblicazione di oggi delle liste.
Il centrodestra è ancora al lavoro sulla limatura delle candidature e nel frattempo la Lega presenta la candidatura dell'editore Angelucci e il campione di volley Mastrangelo. FdI punta su Nordio, Tremonti e Terzi di Sant'Agata mentre nel centrosinistra torna in campo Amendola, mentre il virologo Lopalco viene candidato da Art.1 in Puglia.
Candidature M5S, Conte si candida ma non troppo
Il M5s ha pubblicato online la lista dei candidati nei collegi plurinominali della Camera e del Senato. L'annuncio dato sul blog questa notte precisa però che il leader Giuseppe Conte si riserva la valutazione, sentito il Garante, di compatibilità con i valori e le politiche del Movimento 5 Stelle, esprimendo parere vincolante e insindacabile, in qualunque fase dell'iter fino alla scadenza del termine per il deposito delle liste elettorali. Per cui l’”ex avvocato del popolo” si candida sì a Montecitorio come capolista in quattro regioni e cinque collegi: Lombardia 1 (in 2 collegi), Campania 1 (primo collegio), Puglia 1 e Sicilia 1 (primo collegio) ma si riserva la possibilità, di potervi rinunciare e anche di individuare i nominativi mancanti per completare le liste, ove necessario.
Ma chi candida il M5S alle elezioni del 25 settembre? Scarpinato e Patuanelli al Senato, Davide Buffagni, fratello di Stefano ex viceministro allo Sviluppo economico, candidato in Lombardia alla Camera nel collegio Lombardia 1 come terzo nella lista. L'ex sindaco di Torino Chiara Appendinocandidata capolista per la Camera nei 4 collegi del Piemonte per il M5s.
In Lombardia, oltre a Giuseppe Conte, sono capolista anche Alessandra Todde e il fratello di Giorgio Sorial, Samuel. Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale antimafia, è candidato nel terzo collegio dell'Emilia Romagna e nel primo collegio della Calabria.
Sergio Costa correrà come capolista nel secondo collegio Campania 1. Tra i capolista per la Camera fnche i vicepresidenti M5s Riccardo Ricciardi in Toscana e Michele Gubitosa in Campania 2 (secondo collegio).I candidati nel listino di Conte Livio De Santoli, architetto, ed Alfonso Colucci, notaio, corrono nel Lazio 1 (primo e secondo collegio).
Fratelli d'Italia, la ricetta Meloni
Gli ultimissimi sondaggi politici (Noto Sondaggi, Youtrend, Gdc, Emg) vedono sempre in testa come primo partito Fratelli d’Italia e un leggero calo nel Partito democratico, dovuto soprattutto alle diaspore interne degli esclusi dalle liste. Al centro la coppia Calenda-Renz viene data invece da Gdc al 5,1 mentre con Emg l’indice di gradimento sale fino al 7 per cento, come indicato anche da Noto. Su tutte le rilevazioni c’è però l’incognita dell’astensionismo che pesa, a seconda degli istituti, tra il 30 e il 40 per cento degli elettori. Ed è quindi questo il bacino da cui gli schieramenti politici devono attingere i voti per fare la differenza.
Dunque Fratelli d’Italia primo partito, anche se il programma di Giorgia Meloni non è stato ancora ufficialmente presentato così come la lista delle candidature. Ma lei, sempre più candidata alla premiership del centrodestra e futura premier in caso di vittoria e voti, sa che deve rassicurare gli ambienti internazionali (e lo fa anche dalle pagine del settimanale inglese The Spectator, con un’intervista in cui ci tiene a rassicurare di non essere fascista: «Quando sono qualcosa, io lo dichiaro. Io non mi nascondo. Se fossi fascista, direi che sono fascista. Non ho mai parlato di fascismo, invece, perché non sono fascista») e prendere i voti in casa e ad una settimana dall’apertura ufficiale della campagna elettorale, con il suo primo comizio ad Ancona il 23 agosto, si rivolge agli elettori da Radio 24.
La Meloni parla della volontà di estendere il golden power, di Tim la cui rete deve «essere di proprietà pubblica», di abusivismo e concorrenza sleale nel commercio, nel turismo, nei servizi, nella manifattura ecc che vanno bloccati introducendo «la fidejussione a garanzia del pagamento delle tasse», di volere aumentare le «pensioni minime e sociali» con i fondi che vanno trovati in un paese che «spende 110 miliardi l’anno in bonus inutili e che spende fino a 780 euro di reddito di cittadinanza per perfettamente abili al lavoro e dà 270 euro ai pensionati» e sul salario minimo invece dice: «Non è una soluzione, ma uno specchietto per le allodole. I salari vanno aumentati ma la gran parte dei lavoratori ha un contratto nazionale, e quasi tutti i contratti nazionali prevedono una paga minima. Bisogna intervenire invece sul cuneo fiscale, tagliare le tasse sul lavoro».