
Un massimo storico che costringerà il governo a nuovi interventi per calmierare i prezzi. Il gas, che ieri ha raggiunto quota 321 euro per megawattora sulla Borsa di Amsterdam, torna con prepotenza al centro del dibattito politico. Il nuovo record preoccupa, si parla di “emergenza nazionale”, e c’è chi ripropone il ricorso allo scostamento di bilancio.
Dunque, la sveglia sulla portata della crisi energetica l’ha data la nuova quotazione del gas sulla piazza olandese. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha proposto di sospendere la campagna elettorale per un giorno, una sorta di “time-out per incontrarsi tra tutti i leader di partito, sostenere l'azione del governo Draghi, anche se si dovesse fare uno scostamento”. Il leader del Terzo Polo rilancia anche l’impegno a realizzare il rigassificatore di Piombino. Il tema è caldo, anzi caldissimo. Le dichiarazioni di Calenda provocano una serie di reazioni a catena dei principali capi partito. Giuseppe Conte del M5S accusa l’europarlamentare di “svegliarsi ora”, mentre dalla Lega, Matteo Salvini, la butta in politica, sostenendo che l’europarlamentare chiede l’interruzione della campagna elettorale perché “sa che ha già perso”. Il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, ricorda a tutti che l’Italia ha chiesto all’Ue un tetto al prezzo del gas. La questione è serissima: il caro energia rischia di avere delle ripercussioni sulle famiglie e su settori produttivi cruciali di portata epocale. Nessuno può, peraltro, escludere che la Russia decida di punto in bianco di interrompere le forniture all’Europa.
Un punto dirimente è come reperire le nuove risorse per fronteggiare l’emergenza. Il governo Draghi ha sempre escluso il ricorso a misure in extra-deficit ma ora sarebbe pronto un fronte politico trasversale che sostiene questa possibilità. Intanto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, dichiara che l’esecutivo “può e deve intervenire” e chiede non solo “il tetto al prezzo del gas” ma aggiunge che “se non viene fatto a livello europeo deve essere fatto a livello nazionale”. Il governo studia soluzioni ed è pronto a fare la sua parte, ma l’instabilità politica di questo momento, con il Paese che si trova a un mese dal voto politico, crea una fragilità che è terreno fertile per gli speculatori.
L’autorevole Financial Times ha avvertito che è in atto una corsa a scommettere contro i titoli di Stato italiani che non si registrava dal 2008. In questo quadro la riduzione della dipendenza dal gas russo, fino a farne definitivamente a meno, è una strada su cui insistere. Continuare, infatti, ad acquistare il prezioso combustibile da Mosca, seppure in percentuale ridotta rispetto a soli sei mesi fa, determina un’incertezza che l’Italia non può permettersi. In ogni caso vedremo nelle prossime ore quali saranno le nuove mosse di Palazzo Chigi per contenere i prezzi. Sulla necessità di un ‘price cap’ fa sentire la sua voce anche il Partito democratico che con il segretario, Enrico Letta, rilancia “un piano di risparmio energetico che dia al nostro Paese la capacità di affrontare i prossimi mesi in modo molto più equilibrato”. Pure Fratelli d’Italia chiede ulteriori interventi e non chiude le porte sui rigassificatori.
Ignazio La Russa non esclude quello di Piombino dove l’amministrazione è guidata proprio dal partito di Giorgia Meloni “ma nella convinzione che i territori non vadano scavalcati”.