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L’Ue lavora al piano anti-rincari: si partirà dal “price cap”

La presidente della Commissione Ue, Von Der Leyen, chiarisce: “Occorrono misure urgenti e bisogna prepararsi al possibile stop totale dal gas russo”

L’Ue lavora al piano anti-rincari: si partirà dal “price cap”

Non c'è tempo da perdere: con la crisi del gas che non accenna a scomparire, un appello per un intervento urgente arriva dalla presidente della Commissione europea. 

"Dobbiamo fare una riforma strutturale di ampia portata del mercato dell'elettricità. Questo all'inizio del prossimo anno", ha chiarito Ursula von der Leyen, parlando al ministero dell'Economia di Berlino. 

 

Von der Leyen: "Serve uno strumento di emergenza"

"Abbiamo bisogno di uno strumento di emergenza che agisca più rapidamente. Stiamo parlando di settimane", ha sottolineato la presidente della Commissione europea, di fronte al record nel prezzo del gas, registrato pochi giorni fa, e alle nuove minacce che arrivano da Mosca, soprattutto per bocca dell'ex presidente Medvedev. 

 

L'ipotesi di uno stop totale dal gas russo

L'idea è quella di prepararsi a uno stop totale dalle forniture di gas dalla Russia. Di questo e di come realizzare questa possibilità sono chiamati a discutere i ministri dell'Energia, con un consiglio fissato per il 9 settembre. 

La strada principale potrebbe essere quella del cosiddetto "price cap", ossia un tetto massimo al prezzo del gas, fissato a livello europeo. Si tratta di una ipotesi caldeggiata fin da subito dal premier, Mario Draghi. 

"Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L'aumento vertiginoso dei prezzi dell'elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell'attuale struttura del mercato elettrico - ha proseguito von der Leyen - che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell'elettricà", ha concluso la presidente della Commissione europea. 

 

Verso l'aumento del "green"

Ma von der Leyen non si è limitata a un appello. Per prima cosa ha snocciolato alcuni dati: "Stiamo diversificando i nostri fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio di quest'anno e questo compensa i tagli russi. Stiamo anche riducendo in modo esponenziale il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%", ha continuato la presidente della Commissione Ue. 

Poi l'intento chiaro di puntare al "green": "In definitiva, il modo migliore per sbarazzarzi dei combustibili fossibili russi è accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi", ha concluso. 

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