
Gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sono arrivati a Zaporizhzhia, dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa, ma non senza tensioni e soprattutto con le ore contate. Appena 24 sono infatti quelle messe a disposizione dalle autorità di Mosca e non più giorni, come invece chiesto dall'Agenzia stessa.
Il Cremlino ha chiesto garanzie sulla imparzialità degli esperti, chiamati a verificare le condizioni dell'impianto, nelle mani dei russi ma in una zona controllata dagli ucraini. E non mancano accuse reciproche tra le parti.
Gli ispettori a Zaporizhzhia
Dopo giorni di attesa, la delegazione di esperti è a Zaporizhzhia, come riferito da un inviato dell'agenzia russa Ria Novosti. La missione è molto delicata e, prima ancora della partenza dalla città alla volta della centrale, erano stati sottolineati i "rischi intrinseci" del sopralluogo a cui è chiamato il team di osservatori.
Questa mattina, infatti, è scattato il sistema di protezione dell'impianto nucleare, in seguito a un attacco di artiglieria. Il reattore numero 5 della struttura si è disattivato in modo automatico e il livello d'allarme è salito.
L'incidente e le accuse reciproche
Col passare delle ore si cerca di fare chiarezza anche su quello che viene definito un "attacco" alla centrale stessa. Dall'alba, infatti, è iniziato un bombardamento con colpi di mortaio sulla città che ospita la centrale nucleare. Diversi civili sono rimasti colpiti e ci sono vittime, anche se in numero imprecisato, come riferito dal sindaco della città di Energodar, che ospita la struttura, Dmytro Orlov, che ha scritto su Telegram.
Ma secondo l'esercito russo si tratta dell'azione di alcuni "sabotatori" di Kiev, che sarebbero stati visti nei pressi della centrale. Il ministero della Difesa di Mosca afferma che alle prime ore del mattino l'esercito ucraino aveva sparato con l'artiglieria contro il punto di incontro stabilito per il via della missione dell'Aiea, nell'area di Vasylivka, a 68 km a est dell'impianto di Zaporizhzhia.
Nonostante tutto, gli osservatori sono giunti sul posto.
Poche ore per il sopralluogo
A rendere più delicata la missione c'è il fatto che agli ispettori dell'Aiea sono state date appena 24 ore di tempo per il sopralluogo e non più giorni come invece richiesto. Dalla Russia è stato concesso, quindi, un solo giorno. Non solo: il Cremlino chiede garanzie sull'imparzialità della delegazione.