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Le pagelle della Lazio: Luis da 10, Vecino da 8. Immobile spento

Sarri imposta con intelligenza la partita, portando a casa un sonoro 4-2 contro il Feyenoord. Difesa ottima nella prima frazione, confusa nel finale

Le pagelle della Lazio: Luis da 10, Vecino da 8. Immobile spento

La Lazio vince e convince in Europa: esordio da favola all’Olimpico contro il Feyenoord, dove hanno sfoderato una prima frazione da favola. Subito tre goal ad indirizzare la gara, con Luis Alberto e Vecino protagonisti assoluti. Immobile vive una serata negativa sotto porta, seppur l’apporto nella manovra si fa sentire. Felipe Anderson invece si accende, regalando giocate da dieci e lode. Secondo tempo leggermente sottotono, in cui subiscono due gol, arrendendosi forse troppo velocemente. Alla fine però i tre punti arrivano, riportando serenità nello spogliatoio di Sarri.

 

Europa League, le pagelle della Lazio:

Ivan Provedel voto 6: Una serata apparentemente tranquilla, almeno per quarantacinque minuti, dove non ha subito neanche un pericolo da parte degli avversari. Nella ripresa però, si ritrova a fare i conti con diversi attacchi pericolosi dall’alto, dove gli olandesi cercano di sfruttare i tanti centimetri a disposizione. Due conclusioni improvvise rovinano la porta inviolata, rischiando di rimettere in discussione una gara già chiusa. A livello di palleggio sostiene la difesa, muovendo palla velocemente e variando lungo in tutte zone del campo. Peccato non aver visto all’opera Maximiano, che in certe serate potrebbe mostrare il proprio potenziale.

 

Adam Marusic voto 6: A livello difensivo è cresciuto tantissimo, diventando di fatto una sorta di centrale aggiunto. Sostiene la retroguardia quando viene ghiacciata in area, stringendo gli spazi e pressando con prepotenza. In fase offensiva però, stranamente, ha perso qualcosa, soprattutto nelle sovrapposizioni. SI fa trovare pochissimo nella zona di Zaccagni, preferendo coprire il centrocampo da eventuali ripartenze. Un peccato, considerando che dispone di un tiro pericoloso dalla distanza. Sarri lo ha trasformato completamente a livello di copertura, limitando però le doti offensive.

 

Mario Gila voto 6: Un esordio positivo, seppur la crescita sia solamente appena iniziata. Inizia con un po’ di incertezze, crescendo mano a mano: appena il baricentro ha iniziato ad alzarsi, si è messo maggiormente in luce nel supporto della manovra. Ha una passione per le “aggressioni prepotenti”, visto che attacca gli avversari sin dalla mediana, limitandone la manovra. Usa però troppo il piede di fiducia, giocando sempre dallo stesso lato: deve prendere fiducia, per poter cambiare un po’ l’inizio di manovra.

 

Alessio Romagnoli voto 6,5: Ogni giornata che passa, diventa sempre più leader di questo gruppo. Aiuta il giovane compagno di reparto all’esordio, coprendo gli spazi e dando sempre una soluzione per l’appoggio. Difensivamente invece è un muro, la forma fisica sta finalmente tornando ad ottimi livelli: porta palla in avanti e vince ogni tipo di contrasto sulle palle alte. Una torre. In fase offensiva poi, sfiora per ben due volte la rete, rivelandosi così un’arma da sfruttare sui calci piazzati.

 

Elseid Hysaj voto 6,5: Una delle prestazioni più positive dell’anno, da parte del terzino albanese: spinta, coraggio e giocate vincenti. Un treno infermabile, capace addirittura di accompagnare con costanza la manovra offensiva, rivelandosi così un esterno aggiunto. Si accentra nelle ripartenze, non dando così riferimenti alle marcature avversarie. Difensivamente regge sodo, limitando i cross e recuperando palla con velocità. Se continua così, potrebbe presto riprendersi il posto da titolare.

 

Luis Alberto voto 9: Se giocasse così tutte le partite, sarebbe indubbiamente uno dei centrocampisti più forti del paese. L’incostanza però lo limita ancora. Nella serata europea si illumina, sbloccando la gara e dominando il centro del gioco. Serve un assist al bacio, con un tocco di prima che infila completamente la difesa avversaria. Si muove con eleganza, quasi danzando tra gli avversari, che non riescono praticamente mai a tenerlo. Si comporta da leader, supportando anche la fase difensiva. Deve rischiare qualche pallone in meno, che talvolta perde, ma è un numero dieci da capogiro.

 

Danilo Cataldi voto 6,5: Ormai rappresenta in tutto e per tutto un riferimento fisso per Sarri, che continua a lasciare in panchina Marcos Antonio. Un ragazzo che sta prendendo maturità, giocando con leggerezza ed intelligenza. Muove sempre velocemente la palla, senza mai fare tocchi banali. In una serata dove si possono trovare anche maggiori spazi, aiuta la fase offensiva, portandosi nei pressi dell’area e servendo i compagni con precisione. Pecca un po’ al momento del tiro, forse perché non è più abituato a concludere con costanza. Una pedina che sta facendo la differenza, creando equilibrio negli schemi della squadra.

 

Matias Vecino voto 8,5: Le tante critiche estive sul suo acquisto si sono spente nel giro di novanta minuti: un centrocampista totale, che non ha minimamente fatto sentire la mancanza di Milinkovic-Savic. Mette a segno la prima doppietta in biancoceleste, rivelandosi non solo un ottimo goleador, ma anche un incursore di livello elevato. In mezzo al campo recupera una miriade di palloni, facendo così ripartire velocemente i compagni in contropiede. Difficilmente perde un contrasto fisico e questo aiuta anche Cataldi in fase di copertura della difesa. Una sorpresa molto piacevole. 

 

Felipe Anderson voto 7,5: Una serata da super sufficienza per l’ala brasiliana. La discontinuità in campionato non ha spento la fiducia di Sarri, che è stato prontamente ripagato da una prestazione sontuosa di Felipe: goal, assist e giocate da fantascienza. Il problema “fantasma” continua, visto che tende a sparire dalla gara più volte (specie nella ripresa), facendo così calare l’intera manovra offensiva del gruppo. È consapevole di poter fare la differenza, ma deve anche capire quanto sia importante rimanere in partita per non alleggerire la fase d’attacco. 

 

Ciro Immobile voto 6: Non è la sua serata sotto porta. Succede spesso agli attaccanti che cercano con insistenza la rete: tira da ogni posizione, buttando anche all’aria due occasioni ghiottissime. Un inizio di stagione non semplice, in cui necessita velocemente di ritrovare continuità nei pressi dell’area di rigore. Detto ciò, rimane comunque un leader carismatico, capace di supportare la squadra in ogni situazione. Fa da torre per gli appoggi e crea spazi per gli inserimenti dei compagni. Una punta a cui non si potrebbe mai rinunciare. L’assist per Felipe Anderson ne è la prova più nitida. 

 

Mattia Zaccagni voto 6: Un continuo mix di magia e confusione. Un giocatore che non si è ancora sbloccato del tutto negli schemi di Sarri, rimanendo talvolta fuori dal gioco. Tende a sparire dietro agli avversari, non dando soluzioni aggiunte alla fase d’attacco. Quando ha la palla tra i piedi però, può illuminare uno stadio, sfuggendo sulla fascia e creando costanti pericoli. Ha un aggancio da paura e il controllo palla fa la differenza sui lanci lunghi. Forse dovrebbe giocare più centrale, stile Verona, ma ad oggi in quella zona ci sono giocatori intoccabili.

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