Verso l’ultimo addio

Funerali regina Elisabetta II: chi c’è e chi non c’è. I precedenti

Il precedente più “recente” delle esequie solenni di un Sovrano in Gran Bretagna risale al 1952, quando morì Giorgio VI. Il 19 settembre l’addio alla Regina

Funerali regina Elisabetta II: chi c’è e chi non c’è. I precedenti

In attesa delle esequie solenni, che chiuderanno i 10 giorni di lutto nel Regno Unito, proclamati dopo la morte della Regina Elisabetta II, tornano alla mente i precedenti funerali: furono celebrati nel 1952 dopo la scomparsa di Re Giorgio VI. 

Ecco come si svolsero.

 

I funerali di Giorgio VI e quelli di Elisabetta II

Ora come allora, la diretta tv sarà un "must". All'epoca dei funerali di Giorgio VI, però, l'annuncio della scomparsa non avvenne tramite i piccoli schermi, ma prima ancora attraverso un messaggio radiofonico, diffuso dalla BBC. Anche in questo caso, comunque, la BBC tv ha interrotto le trasmissioni per diffondere la notizia della morte della Sovrana.

Molte, però, sono le differenze tra i due casi, a partire dal coinvolgimento popolare. 

La Regina Elisabetta II, infatti, è stata amatissima, ma soprattutto ha guidato il Regno Unito per 70 anni, lasciando un segno che il padre, Giorgio VI (all'anagrafe Albert Frederick Arthur George) non aveva potuto imprimere dato il suo regno incomparabilmente più breve: appena 15 anni. 

 

Dall'annuncio alle esequie

Giorgio VI si spense a causa, ufficialmente, di una trombosi coronarica, alle 7.30 del mattino del 6 febbraio 1952. Si trovava nel suo letto a Sandringham House, la residenza della Royal Family a Norfolk, nell'est dell'Inghilterra. La notizia fu comunicata per telefono a Buckingham Palace, utilizzando la formula "Hyde Park Corner", mentre nel caso della Regina Elisabetta II era previsto il messaggio "il London Bridge è crollato". In realtà, poi, è diventata "operazione Unicorn" perché la Sovrana è scomparsa nel castello scozzese di Balmoral. 

Proprio lei, alla morte del padre, si trovava in Kenya con il Principe Filippo per un viaggio nei Paesi Commonwealth, e fece ritorno immediato in patria. 

Solo alle 11.15, però, la notizia diventò di dominio pubblico, accompagnata da un annuncio ripetuto 7 volte e con 5 ore di silenzio nelle tramissioni radio, insieme a rinticchi di campane (a St. Paul e Westminster Abbey), una volta al minuto per due ore. Soltanto la campana di Sebastopoli del Castello di Windsor risuonò per 56 volte, una per ciascun anno del defunto Re. Seguì il lutto nazionale, come per Elisabetta II. 

La bara, al momento dei funerali, fu portata alla stazione di Wolferton, accompagnata dal fratello del Re, il principe Henry, e dal genero, Filippo, mentre la figlia Elisabetta II seguiva il corteo in automobile. 

Una volta arrivata a Westminster Palace, la salma venne esposta in pubblico. 

La processione finale, fino al Castello di Windosor per la tumulazione, fu seguita da 304mila persone, con code che si dice arrivarono a 6 km, e fece impennare la vendita di apparecchi tv per poterla seguire in diretta da parte di chi non era in possesso proprio di una televisione.

 

Una morte non imprevista

Un altro particolare, che non è neppure un dettaglio, è il fatto che nel caso di Giorgio VI la scomparsa era in qualche modo "attesa": si spense a soli 56 anni, ma dopo aver vissuto con uno stile molto differente rispetto a quello che ha poi seguito la figlia. Era un forte fumatore e gli era già stato diagnosticato un tumore ai polmoni, che aveva portato all'asportazione di quello sinitro. 

Al contrario, nonostante l'età avanzata, la Regina Elisabetta II ha goduto di ottima salute fino a poco prima della morte. Se non fosse stato per il fattore anagrafico, la sua scomparsa avrebbe meravigliato i sudditi, molti dei quali nati durante il suo regno. 

 

Chi ci sarà ai funerali di Eisabetta II

Chi non ci sarà sicuramente: 

Secondo quanto confermato dal Daily Mail, "la Corona ha escluso Russia, Bielorussia e Birmania dagli inviti ai funerali di Stato della sovrana". 

 

In forse:

Secondo il Times, è improbabile la presenza del presidente cinese Xi Jinping.

In forse anche il presidente ucraino Zelensky, ieri vittima anche di un incidente stradali senza gravi conseguenze.

L'imperatore giapponese Naruhito.

 

Chi ci sarà sicuramente:

La royal family sarà presente ovviamente al gran completo compresi Paul Whybrew, maggiordomo della Regina, il sergente Barry Mitford, l'assistente personale Angela Kelly, i figli della sorella Margareth, Lady Sarah Chatto e il conte di Snowdon.

Ci saranno poi Lizz Truss, Boris Johnson, Theresa May, David Cameron, Gordon Brown, Tony Blair e Sir John Major.

 

Il primo ministro australiano Anthony Albanese, il canadese Justin Trudeau e la neozelandese Jacinda Ardern, il presidentedello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe e quello sudafricano Cyril Ramaphosa. 

 

Il presidente Mattarella, quello tedesco Frank-Walter Steinmeier, Emmanuel Macron, Erdo?an, il polacco Andrzej Duda, il lituano Gitanas Naus?da, l'austriaco Alexander Van der Bellen e la von der Leyen. E poi Biden, Bolsonaro, il sudcoreano Yoon Suk-yeol e l'israeliano Isaac Herzog.

 

Le famiglie reali d'Europa: il principe Alberto e la principessa Charlene di Monaco, il re Felipe e la regina Letizia di Spagna, il re Filippo e la regina Matilde del Belgio. 

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