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Fantacalcio 7^ giornata Serie A: i bonus cercati dagli attaccanti

Dal riscatto di Lazio e Fiorentina al big match tra Gasperini e Mourinho. Alvini cerca il miracolo, Cioffi vuole continuità. Toro, risposta da grande

Fantacalcio 7^ giornata Serie A: i bonus cercati dagli attaccanti

Dopo la seconda giornata europea, arriva subito la settimana di Serie A: un turno molto importante, dove per molte squadre devono arrivare punti essenziali, soprattutto considerando la pausa nazionali della settimana prossima. Ottenere un risultato pieno sarebbe gratificante per la classifica, visto che poi la preparazione, per due settimane, andrà inevitabilmente a rallentare. Dal big match tra Roma e Atalanta, al riscatto della Lazio a Cremona. La Fiorentina necessita di una vittoria con il Verona, mentre il Torino cerca continuità con il Sassuolo. Derby ligure per la salvezza.

 

Fantacalcio 7^ giornata Serie A, i consigliati della settimana

Pietro Terracciano (Fiorentina): In casa Viola, non si può più sbagliare e la partita con il Verona, a questo punto, diventa ormai vitale. Dopo l’ennesima pesante sconfitta europea, i ragazzi di Italiano sono finiti sul tavolo degli imputati, consapevoli di dover portare una svolta a questo inizio horror. Il portiere potrebbe risultare essenziale in questo genere di gare, specie sulle palle alte, spesso sfruttate dagli attaccanti di Cioffi. Terracciano nasce come secondo, ma come spesso accade, sta dando garanzie per rimanere il titolare fisso. Al contrario di Gollini, che continua a peggiorare.

 

Alessandro Buongiorno (Torino): Juric è stato chiaro “Buongiorno ha le doti di un leader”. Un aspetto essenziale da sottolineare, visto che il centrale granata lavora da anni per diventare un titolare fisso della sua squadra del cuore. In questa stagione, dopo l’addio di Bremer, si è preso silenziosamente lo spazio sulla retroguardia, risultando non solo difensivamente molto preparato, ma anche un ottimo play in fase di impostazione. Supporta la manovra, richiamando i compagni quando la squadra viene attaccata. Insomma, al di fuori dell’età, ancora giovane, sembrerebbe essere già diventato una certezza per il reparto difensivo del futuro. 

 

Ethan Ampadu (Spezia): Lo scorso anno a Venezia si è messo in mostra con giocate importanti, spesso rovinate però da qualche ingenuità. Un difensore che ama alzarsi, supportando i centrocampisti in fase di spinta e sovrapponendosi talvolta in avanti. Il problema rimane ancora la concentrazione, specie nelle marcature, dove non sempre risulta efficace. Con un maestro come Gotti in panchina però ha la concreta possibilità di raggiungere il livello di maturità totale: un fattore essenziale per il futuro, soprattutto per le qualità che deve ancora proporre. Con la Sampdoria sarà sicuramente una chiamata importante per dimostrare qualcosa in più.

 

Roger Ibanez (Roma): Quando è arrivato in terra Capitale, tutti lo hanno considerato un centrale mediocre, incapace di impostare e poco attento in fase di copertura. L’arrivo di Mourinho ha però cambiato le carte in regola e adesso la paura del brasiliano si è trasformata in orgoglio e certezza. Un leader, capace non solo di dettare i tempi del baricentro in difesa, dove spesso rimane alto, ma anche una jolly essenziale in fase offensiva, dove continua a sfornare goal importanti su calcio piazzato. È migliorato nei lanci, seppur talvolta tende ancora ad esagerare e il rapporto con Smalling lo aiuta a muoversi con maggiori certezze. Una svolta importante per lui e soprattutto per la squadra. 

 

Marko Pjaca (Empoli): Dopo il fallimento in maglia granata, il croato vuole tentare nuovamente di rinascere: una piazza come quella toscana è l’ideale per ritrovarsi a livello mentale, dove è sembrato molto colpito in questi ultimi anni. Gli infortuni non lo hanno aiutato, specie per la continuità. Alcune giocate importanti e tante partite in tribuna. Un mix che non può funzionare, specie per un ragazzo pieno di doti talentuose come lui. Alla Juventus hanno smesso di crederci, ora tocca a Zanetti riportarlo ad un livello alto, in cui possa risultare decisivo. Chissà, magari aiutando la squadra ad ottenere i primi tre punti stagionali-

 

Soualiho Meite (Cremonese): Una paio di esperienze in Italia con le maglie di Torino e Milan, dove però è sembrato ancora acerbo. La poca concentrazione in campo, non lo ha mai aiutato, ma grazie all’esperienza al Benfica dello scorso anno, con qualche presenza anche in Champions League, la maturazione è finalmente iniziata. Non dà ancora garanzie a livello di continuità, visto che tende a “spegnersi” durante le partite, ma davanti ad un centrocampo di grandissima qualità come quello della Lazio è necessario avere un palleggiatore che possa dare idee alternative alla squadra. Alvini punta sulle palle in verticale e sul coraggio. Lui deve però rispondere con un prepotente entusiasmo. 

 

Abdelhamid Sabiri (Sampdoria): Realisticamente ad oggi è una delusione questo suo inizio stagionale, viste le tante aspettative che si sono create nel precampionato. Un elemento dalle qualità elevatissime, capace di giocare sia da seconda punta, da trequartista, ma anche da mezzala all’occorrenza. Insomma, qualità e duttilità. Il problema però è la poca cattiveria che ci sta mettendo la rosa di Giampaolo nell’affrontare certe gare essenziali: bravi a trattenere le big (come Lazio e Juve), in grande difficoltà invece nelle gare alla portata. Questa settimana vi è il Derby ligure: il ragazzo di marocchino è l’unico che può portare una scossa nello spogliatoio. 

 

Teun Koopmeiners (Atalanta): Giocare contro la Roma non è mai semplice, specie sotto agli occhi vigili del caloroso pubblico capitolino. I ragazzi di Gasperini vogliono però, continuare a rimanere sul treno per la vetta, affidando le proprie sorti nelle mani del centrocampista olandese, tra i migliori di questo inizio stagionale. Un giocatore in crescita, capace di abbinare tecnica e equilibrio, facendo da filtro tra il centrocampo e l’attacco. Il tiro da fuori è ormai una certezza, specie quando si creano pochi spazi per gli inserimenti dei terzini. Potrebbe deciderla nuovamente lui, magari con una giocata spettacolare. 

 

Musa Barrow (Bologna): A distanza di mesi ha finalmente ritrovato il goal. Una rete liberatoria, quasi uno sfogo contro tutti i momenti difficili che ha vissuto. Mihajlovic ha smesso di credere in lui, reputando la sua presenza “di troppo” nello spogliatoio. Adesso però, la musica può realmente mutare: grazie all’arrivo di Motta, che ama i giocatori inventivi, si aprono nuovi scenari per il suo percorso in rossoblù. Un esterno veloce, capace di inventare giocate da far girare alla testa. Pecca ancora di precisione, ma la giovane età è dalla sua parte e deve essere solamente una motivazione per fare meglio. A partire da Empoli. 

 

Andrea Pinamonti (Sassuolo): Tra le sorprese negative di questo inizio di stagione, vi è sicuramente la corazzata neroverde, che fino ad ora ha raccolto davvero poco a livello di punti. Il problema rimangono i tanti addii estivi, non sostituiti adeguatamente, ma questa scusa non può reggere per sempre: è necessario che qualcuno si prenda la squadra in spalla, specie adesso che Berardi si è infortunato.  Il nome principale è l’ex Inter, andato in goal una sola volta fino ad ora. Ha le caratteristiche ideali per il gioco di Dionisi e se si sbloccasse, comincerebbero sicuramente un altro campionato. Con Il Toro però, sarà tosta imbucare in area. 

 

Thomas Henry (Hellas Verona): La vera sorpresa della stagione gialloblù. Nonostante un inizio complicato per Cioffi, l'attaccante francese si è dimostrato presente sin da subito, sfornando goal importanti. Una attaccante che non solo gioca in profondità, per creare spazi, ma fa anche da faro per le sponde in ripartenza. Insomma, una punta completa, a cui bisognerebbe servire qualche pallone in più. Sulle palle alte è devastante e contro una Viola in crisi, potrebbe dimostrare ancora una volta di essere un bomber da doppia cifra. 

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